Casini contro Berlusconi
Ma è assurdo. Ho appena letto il giornale: Pier Ferdinando Casini replica irritato a Berlusconi, secondo il quale proprio gli alleati gli avrebbero fatto perdere le elezioni del 2006, affermando che al Cavaliere sono saltati un po’ i nervi e non ha voluto fondare un nuovo partito, ma solo allargare Fi e umiliare gli alleati, quando invece doveva come minimo condividere le responsabilità. E giustamente Casini reagisce: “Gli alleati si sono fatti in quattro per vincere. Piuttosto se lui avesse avuto più cautela su alcune questioni, affrontate in modo ossessivo, forse adesso la storia sarebbe diversa”.
Per il futuro, il leader dell’Udc spiega che “sicuramente non esiste più il quadro di due anni fa: quel che è successo è troppo grave per far finta che nulla sia accaduto. Ma noi siamo un partito che ha nel suo Dna l’essere alternativo alla sinistra. E da questo partiremo”.
Anche a Gasparri, di An, quelle considerazioni sulla Cdl ridotta ad un ectoplasma non sono andate giù: “Si deve chiudere questa fase di nervosismo. Sono frasi inopportune. Berlusconi è stato il capo della Cdl. Definirla così è ingeneroso”.
E Ronconi (Udc) mette in chiaro: “Nessuna rappresaglia contro il Cavaliere, ma sulla riforma del sistema radio-tv leggi serie e rigorose”.
Ciò che mi chiedo è come mai Berlusconi ha ideato e messo in piedi questa operazione, perché dubito seriamente possa essere solo una specie di riorganizzazione di FI. Questo significa che c’è in ballo qualcos’altro, e noi moderati dobbiamo scoprire cos’è.
Casini non crede affatto alla buona fede del cavaliere. E nemmeno io.
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