Caschi bianchi pattugliano Milano a caccia di Rom
Pattugliano in bicicletta le strade di Milano. Il loro compito è quello di allontanare i Rom, i senzatetto, i poveri dai luoghi in cui sostano per chiedere l’elemosina o semplicemente per ripararsi dal sole.
Sono i “caschi bianchi” e il percorso fisso delle loro ronde prevede il passaggio davanti alle chiese: luoghi sacri dove in tutto il mondo è concesso da secoli agli esseri umani che si trovano in stato di indigenza di procurarsi i mezzi di sussistenza grazie alla carità dei più fortunati. Di fronte alle ragioni della forza e dell’intolleranza, a Milano e in Italia perde valore anche la saggezza riposta nella Costituzione, che all’articolo 3 recita: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. La Repubblica, al contrario, usa il suo potere e i suoi strumenti autoritari per… rimuovere chi è povero, escluso e disagiato. Ci si chiede chi autorizzi le azioni quotidiane delle “ronde” e quale legge violino le persone indigenti costrette a mendicare dall’inadeguatezza della stessa Repubblica, visto che anche la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 519 del 1995, ha dichiarato illeggittimo il “reato di mendicità non molesto”. Abbiamo seguito le operazioni delle ronde, rilevando come i Rom e i senzatetto vengano allontanati dal sagrato delle chiese – che oltretutto sono proprietà del Vaticano – e dalle vie della città nonostante non molestino nessuno.
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