Casa di Ronny confiscata alla mafia
Il Vescovo, Mons. Vincenzo Apicella e il Sindaco Fausto Servadio hanno recentemente inaugurato il complesso che sarà gestito dalla Caritas, con il valido supporto dell’Associazione “Libera”, con un programma ben definito che vede in primis una serrata, competente e costruttiva lotta all’abbandono scolastico. Un problema ancora molto sentito e un’onta per Velletri, nota per essere “Città Studi” da secoli con un’offerta formativa invidiabile che richiama migliaia di studenti da tutto il territorio circostante. Una risorsa fondamentale che dovrebbe rendere tutti migliori e che andrebbe sfruttata ancora meglio, magari offrendo una didattica più interattiva e coinvolgente che dia l’opportunità a tutti, somari e geni, di sentirsi parte integrante del sistema “cultura”. Purtroppo spesso manca il sostegno delle stesse famiglie che invece di spronare i propri figli ad impegnarsi di più si arrendono, convinti che il loro figlio non sia ‘portato’ per lo studio, o peggio che sia perseguitato dai professori. Risultato: se in tempi andati i ragazzi venivano convogliati verso le officine meccaniche o le carrozzerie, ora preferiscono di gran lunga i motorini e i video giochi (tanto paga papà), sempre più convinti che lo studio non serva a niente. Ben venga dunque un luogo di accoglienza come la “Casa di Ronny” che prende il nome da un buffo attaccapanni a forma di corna di cervo rimasto in quelle stanze chissà come e diventato l’emblema della lotta a cornate simboliche proprio contro chi si arrende e non vuole andare avanti, preferendo magari ingrossare le fila del “branco” o peggio dei drogati.
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