Caro ministro ti scrivo……
L’altra sera seguivo il programma “Otto e Mezzo”, condotto con il solito noioso professionismo da Lilly Gruber che aveva ospite in studio il ministro Brunetta. Si parlava della riforma fiscale, della necessità di mettere ordine nella giungla dei balzelli e delle imposte per eliminare l’evasione e l’elusione diffuse. A giustificazione della urgenza della riforma il ministro Brunetta adduceva argomenti pregnanti come il seguente: “Come è possibile che chiunque abbia un parente portatore di un vero o presunto handicap, si possa comprare un SUV pagando solo il 4% di IVA? Se ha un parente handicappato, almeno non si compri un SUV“. Ecco, a mio parere, un limpido esempio di agile e disinvolta demagogia, di quel conio che viene speso indifferentemente sia a destra che a sinistra. Infatti a prima vista il discorso di Brunetta ha una sua logica e una sua attrattiva: perché approfittare di una legge che favorisce i portatori di handicap per eludere una tassa nel comprarsi una auto di lusso? E chi non si sentirebbe di essere d’accordo su tale considerazione? Anatema sui compratori di SUV a tassa ridotta! Eppure, analizziamo cosa si nasconde nelle pieghe del monito di Brunetta. È così comodo infatti prendersela con chi mette in atto comportamenti scorretti e non con chi quei comportamenti scorretti ha favorito e favorisce ogni giorno. La domanda che il ministro Brunetta dovrebbe farsi è: come mai esiste una legge che consente di comprarsi un SUV al 4% di IVA usufruendo di uno sconto di tassa previsto per i portatori di handicap? E se esiste ed è legittima, perché qualcuno non dovrebbe usufruirne? Non sarà che quella legge, come moltissime in Italia, è una brutta toppa mal cucita su un problema enorme e irrisolto quale è l’assistenza agli handicappati e ai malati in genere? Perché un legislatore improvvido ha scritto una legge che consente tale stridente contraddizione, per cui invece che agevolare i più poveri si favoriscono i più ricchi? Non sarà che era più “comodo” legiferare in modo così approssimativo piuttosto che affrontare il problema in maniera sostanziale dando maggiori strutture e maggiori fondi per l’assistenza a chi ne ha bisogno. Insomma, ministro Brunetta, finché la classe politica varerà leggi colabrodo con rara imperizia, io cittadino avrò il diritto di applicarle a mio vantaggio, fintanto che non troverò la forza di mandarvi tutti a casa per palese e comprovata incapacità.
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