CAMERA NAZIONALE AVVOCATI RICORDA LA GIORNATA INTERNAZIONALE FAMIGLIA
«Il 15 maggio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale delle Famiglie, istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e mai come quest’anno che abbiamo dovuto fronteggiare l’emergenza Covid-19 si è riempita di senso: abbiamo capito quanto è importante salvaguardare i rapporti tra genitori e figli, ma anche con i parenti più anziani – dice l’Avv. Maria Giovanna Ruo Presidente di Cammino, Camera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni – quindi auspichiamo che il Governo, in piena ripresa delle attività, ponga al centro della sua agenda con urgenza come riportare alla quotidianità milioni di famiglie italiane».
La famiglia, cellula essenziale della nostra società, va preservata e sostenuta perchè ha dimostrato la sua importanza fondamentale, ma anche le molte fragilità che il nostro approccio precedente ha rischiato di offuscare e non mettere a fuoco.
La famiglia, nel suo più ampio significato sociale, è divenuta in questo periodo tema centrale nella vita di tutti noi: le relazioni affettive sono state l’ancora di salvezza per molti; la riscoperta della necessità della solidarietà intergenerazionale come elemento di forza per tante situazioni. La molteplicità delle relazioni affettive che ha potuto offrire è stata ancora di salvezza per molti: «Si pensi ai figli dei genitori non conviventi e al contrasto alle fughe centripete di chi voleva impedire la relazione con il genitore non convivente in questo periodo – precisa l’Avv. Ruo – e la forza inventiva di chi è riuscito a trasformare la clausura forzata come un momento di rivisitazione positiva delle relazioni familiari, sono stati elementi nutritivi essenziali per lenire la situazione di isolamento con le sue molteplici insidie involutive».
Non possiamo però nasconderci che si sono acuiti problemi irrisolti sulla necessità di tutela delle persone all’interno delle relazioni familiari patologiche (violenza domestica e di genere; abusi familiari) accentuate dalla clausura forzata evidenziandosi l’esigenza anche di nuove modalità; così come che la benemerita didattica a distanza, per la quale gli insegnanti hanno dimostrato inventiva e coraggio di cui tutti siamo grati, ma che non funziona nelle situazioni di disagio (disabilità, povertà anche educative).
Nella fase 2 bisogna ricercare modalità equilibrate di riapertura di strutture quanto mai necessarie per le persone di età minore dopo mesi di isolamento, ma anche modalità nuove di sostegno dei care given costruendo nuove sinergie. Quindi benissimo i centri estivi, ma saranno per pochi e dobbiamo pensare agli altri perchè i più fragili non lo diventino ancora di più. Benissimo e indifferibile la riapertura delle scuole, ma mettiamoci al più presto a pensare un modo per consentire la socialità anche in caso (probabile) di turni.
«In tutto questo l’avvocatura ha un ruolo centrale, come promozione, difesa tutela dei diritti fondamentali dei soggetti vulnerabili, raccogliendo la domanda di giustizia e di tutela di tante persone, non solo nel singolo caso, ma in una dimensione allargata di responsabilità sociale – conclude la Presidente Ruo – ribadendo anche la propria dimensione giurisdizionale con le negoziazioni assistite; con le consulenze per prevenire il conflitto; con la nostra capacità di mediazione per raggiungere accordi, dando prova di quelle capacità contenitiva di istanze non di giustizia dei nostri Assistiti e delle altre Parti, promotiva del cambiamento, ricostruttiva delle relazioni che fa parte del bagaglio essenziale di ciascuno di noi e che Cammino ha sempre promosso e predicato, per noi stessi e per la società civile».
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