Caligola e i suoi 2001 anni portati benissimo!
La dottoressa Ghini ha introdotto, con una breve conferenza, il culto della Luna al tempo del festeggiato imperatore, intrecciando storia, miti e simboli che la rendono cara al territorio dei Castelli Romani. L’Associazione Tuscolana di Astronomia “Livio Gratton”, già molto attiva presso l’osservatorio Fuligni di Rocca di Papa, ha allestito il planetario della notte del 31 agosto del 12 d.C. permettendo ai già stupiti presenti, comodamente seduti sotto la cupola stellata, di confrontare quella lontana notte con l’odierna e sottolineando i movimenti dei pianeti assieme al cambio di inclinazione dell’asse terrestre intervenuto in duemila anni. L’Accademia degli Sfaccendati ha poi offerto il memorabile concerto “Dolce e chiara è la notte”; al piano il maestro Costantino Catena, soprano Giovanna Manci, che su musiche di Debussy, Repighi, Liszt, Verdi e Bellini hanno dispiegato le rispettive capacità artistiche, senza risparmiarsi, per un pubblico davvero entusiasta e attento. Nel curato libretto segnaliamo i testi di Antonio Augusto Rubino (1880-1964) pittore e poeta, autore di testi di lirica da camera preferito da Respighi, con Le Deità Silvane: si ritrova nei suoi sonetti il gusto di un’epoca, piuttosto lontano dal nostro e non subito facile da comprendere ma gradevole e giusto per la serata. Gli echi Liberty che sembrano descrivere le vicine selve nemorensi: «Frondeggia il bosco d’uberi verzure,/Volgendo i rii zaffiro e margherita:/Per gli archi verdi un’anima romita/Cinge pallidi fuochi a ridde oscure/». Il finale raffinato e ben interpretato con Casta Diva dalla Norma di Bellini ha sciolto infine gli astanti in un applauso/abbraccio ai due artisti. Tutto la serata si è svolta nella cornice della mostra presente al Museo fino a novembre, “Caligola. La trasgressione al potere” che ha permesso, finalmente, di esporre i pregiati marmi d’epoca romana rinvenuti nel Santuario di Diana Aricina, monete, gemme e cammei provenienti da collezioni delle Scuderie Aldobrandini e private; testimonianze atte a ricostruire la vita dell’imperatore, e dell’epoca della gens giulio-claudia. Una parte dei reperti resteranno visibili in mostra permanente con apparati didattici rinnovati. Continua il lodevole impegno per recuperare al pubblico l’elegante struttura del Museo delle Navi di Nemi, sulle sponde del suggestivo lago omonimo, nato nel 1935 per ospitare le grandiose navi palazzo rinvenute sulle sponde lacustri e perse nel 1944 in un devastante incendio poco prima dell’entrata delle truppe americane a Roma. Il Museo, progettato per tali maestosi tesori si è così ritrovato orfano proprio di quelli e solo in questi anni la struttura pare ritrovare un senso grazie alla mostra permanente allestita, ai curati eventi che vi si svolgono, alla straordinaria galleria di marmi d’epoca romana, e ai festeggiamenti dedicati a Caligola. Curiosità: per una prima visita d’esplorazione ci si può ‘regalare’ il Museo il giorno del proprio compleanno: con un documento l’accesso è gratuito, divenirne frequentatori per la bellezza del luogo sarà un piacere irrinunciabile.
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