Caffè letterario
La recitazione vibrante, ora un poco sommessa, ora ballante, ora quasi epica, ha sottolineato lo spettro ampio dei temi, dagli intimi ricordi di terrazze estive su giornate calde di sole e di amicizie, alle notti di ferragosto, nelle quali attorno ai fuochi allegri avvampava il fuoco interno di “cambiare il mondo con le nostre idee”, o (in Fuga da Opernplatz) il desiderio di fuggire dagli scempi della criminalità umana per divenire nuovi Enea fondatori di mondi migliori. Alle spalle le luci di Nemi sollecitavano un flash mentale sulle navi bruciate. Versi densi, commoventi, detti con tutto il fiato e ascoltati a fiato sospeso, in una metafora sprigionata al momento. Infine, negli ultimi tre brani, da Versi inutili e altre inutilità che dà anche il titolo alla performance, si è condensata la forza espressiva del poeta capace di dare segni di lirica pura e messaggi di alto spessore: sia che racconti i ‘versi inutili’del poeta Victor Jara unici sopravvissuti al massacro dello stadio durante il golpe cileno, sia che parli dei versi “testardi” che rimangono in testa a prendere sottobraccio una vita quotidiana, al contrario delle apparenze, mai banale o ‘inutile’. Un pomeriggio significativo – un aggettivo non casuale – nel quale la poesia ha ‘fatto’ appieno il suo lavoro nobile. Per l’Autunno musicale, domenica 27 novembre, si è tenuto un interessante concerto di Giuseppe Lupis, pianista e compositore di rilievo internazionale, che ha eseguito con magistrale virtuosismo suoi brani (studi, variazioni, contaminazioni) nella ricerca di dare nuova vita, con musica contemporanea, allo strumento pianoforte. LIBRazioni invece proseguirà con cadenza mensile, a partire dal prossimo 15 dicembre con “L’Italia prima dell’Italia”, proponendo eventi variamente articolati nei temi e nelle interpretazioni. Tutto sempre nella splendida fucina culturale del Palazzo Sforza Cesarini.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento