CADE UN GROSSO RAMO A VILLA DORIA
LA VILLA COMUNALE E’ DIVENTATA UN PERICOLO PER L’INCOLUMITA’ DELLE PERSONE E VA CHIUSA IMMEDIATAMENTE
Dopo due grandi alberi caduti nei giorni scorsi, oggi a Villa Doria è caduto un grande ramo.
Villa Doria ormai è il simbolo tangibile dello stato di abbandono e di degrado in cui versa il comune di Albano dopo 20 anni di amministrazioni Mattei-Marini.
La cura del centrosinistra e del centrodestra, fatta di distruzione dei servizi del comune e di costosissime esternalizzazioni e appalti esterni, NON FUNZIONA e sta portando Albano, Cecchina e Pavona in decadimento totale.
Ricordiamo che seguendo queste strategie fallimentari, con determinazione 1151 del 3 luglio 2020 il Comune di Albano ha concesso in appalto per 3 anni il servizio di potatura, pulizia, taglio erba e siepi all’interno di Villa Doria alla ditta E-Green SRL, con sede legale in Via Castelli Romani, 24F a Pomezia per un importo di 146.000 euro.
Inoltre, con determinazione 1146 del 2 luglio 2020 il Comune di Albano ha concesso in appalto per 2 anni il servizio di pulizia e taglio erba nelle altre aree verdi pubbliche alla ditta Rigenera Soc. Coop., con sede legale in Via Castelli Romani, 24/F a Pomezia per un importo di 140.000 euro.
Fiumi di soldi pubblici che arricchiscono società private, mentre Villa Doria è diventata un pericolo per l’incolumità pubblica.
Denunciamo di nuovo lo stato di grave abbandono della cura e della manutenzione del verde pubblico e, in particolare, degli alberi che, se trascurati, sono fonte potenziale di pericolo per l’incolumità pubblica.
Il Partito Comunista chiede alle istituzioni la chiusura immediata di Villa Doria al transito pedonale, al fine di salvaguardare la pubblica incolumità, in attesa delle necessarie verifiche sullo stato di salute degli alberi della villa.
Il Partito Comunista chiede ai cittadini che con il loro voto ci aiutino a fermare la superficiale e inconcludente gestione della cosa pubblica da anni in mano ai soli noti, carrieristi e opportunisti, che imperversano nello spazio politico Albanense da un quarto di secolo, stoppando così per una salutare pausa di riflessione gli autori dell’abbandono a cui sono state relegate la Villa Comunale, le società partecipate, i servizi ai cittadini, concessi tutti in affidamento o in appalto, e l’intero Territorio di Albano Pavona Cecchina.
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