C.S. Rifiuti: “fissare i paletti perche’ roma faccia la propria parte. Dare certezze a Colleferro e al Tmb Salario”
“Trovo corretto e condivisibile che l’ATO del territorio provinciale sia suddiviso in 2 sub-ato (Roma e Città Metropolitana) ed è per questo che non possiamo più tollerare l’assurda situazione romana che, a causa dell’inadeguatezza di chi la governa, ancora costringe i comuni della provincia ad accogliere nei propri impianti i rifiuti indifferenziati e gli scarti dei Tmb di Roma. Dobbiamo fissare paletti ben saldi alla sindaca Raggi sul periodo che le si concede, da considerare gravemente emergenziale, per attuare la raccolta porta a porta e realizzare gli impianti all’interno dei confini comunali. Solo in questo modo saranno premiati quei territori della Provincia che, in questi anni, con tanti sacrifici hanno risolto i loro problemi grazie al porta a porta e non possono più farsi carico dei rifiuti romani”.
Lo dichiara Eleonora Mattia (PD), presidente della IX Commissione consiliare del Lazio, intervenendo sul piano rifiuti del Lazio in discussione oggi alla Pisana.
“Rispetto alla prevista conversione degli impianti di Colleferro – ha aggiunto Mattia – è importante delineare con precisione la strada che si intende seguire in termini di tecnologie e processi reali da realizzare, pensando a tutte le particolarità del processo, a partire dalla gestione degli odori fino ad arrivare alla creazione di indotti del recupero di materia, per riciclare e non più seppellire e bruciare come fatto in passato. Dobbiamo essere vicini all’Amministrazione comunale di Colleferro che, legittimamente, chiede la bonifica dell’area dell’attuale sito di termocombustione, dove si riscontrano concentrazioni elevate di cromo esavalente”.
“Occorre inoltre ribadire con fermezza – sottolinea la presidente della IX Commissione – la data del 31 dicembre 2019 quale termine ultimo per la chiusura definitiva della discarica di Colle Fagiolara, ancora oggi utilizzata come discarica di servizio per i rifiuti non recuperabili di Roma con il conferimento quotidiano di una media di 35/36 camion da 25 tonnellate, per un totale di 900 tonnellate al giorno ovvero, da qui al 31 dicembre, 300 mila tonnellate di rifiuti, a fronte di un residuale autorizzato di 480 mila tonnellate (comprensivo di terra e materiali di completamento). Ecco perché, assolutamente, il 31 dicembre deve essere il termine ultimo e improrogabile della chiusura imponendo alla Città di Roma di organizzarsi all’interno del proprio Ato”.
L’ultimo appello riguarda il TMB Salario per il quale, ricordando la relazione Arpa del 16 novembre e l’incendio dell’11 dicembre scorso, la Mattia esorta a “chiedere alla Raggi un atto ufficiale con cui ne sancisca la chiusura, revocando l’autorizzazione al trattamento e stoccaggio di rifiuti” e ad “istituire una cabina di regia per gestire la bonifica e la messa in sicurezza del sito, restituendo dignità e vivibilità ad un quartiere dopo anni di disagi e di esposizione a rischi di ogni tipo”.
“Per non ripetere gli errori del passato – conclude Mattia – nel futuro ogni idea va condivisa, compresa dalla popolazione e metabolizzata. E’ vero che oggi abbiamo ben altre sensibilità ed è proprio per questo che un pensiero o una visione di sviluppo si devono condividere dal basso, definendo ambiti territoriali ottimali, ATO, definiti mantenendo Roma distinta dal resto della provincia con la Capitale che deve provvedere a collocare il proprio fabbisogno impiantistico e di discarica nell’ambito dei propri confini”
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