“Brutti ricordi” di Anita Shapira e Ephraim Kleiman
Cosa è successo ai palestinesi nel 1948? Furono costretti dai soldati israeliani ad abbandonare molti dei loro villaggi? Gli israeliani ne discussero aspramente negli anni 50. Fu un dibattito franco e drammatico, ma che si svolse in ebraico, non uscì dai confini di Israele e poi si chiuse. Nel 78, in anticipo sui “nuovi storici” degli anni 90, uscì la testimonianza di Ephraim Kleiman, professore universitario israeliano, giovane soldato nel 48, che riproponeva la questione: chi poteva dire di non aver visto quel “lato oscuro” della guerra? Chi poteva dire di non avere dei “ricordi sgradevoli”? La questione, sullo sfondo, è quella del rapporto fra rimozione e ricordo, e dell’uso politico della memoria.
In “Brutti ricordi”, oltre a proporre il saggio-testimonianza di Kleiman, è stato proposto anche quello di Anita Shapira, storica israeliana, che ricostruisce la storia di quel dibattito. La prefazione è di Pierre Vidal-Naquet, il grande storico, militante dei diritti umani, scritta per “Una città” pochi giorni prima di morire.
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