Bruno de Finetti e Luigi Moretti – 3
In quegli anni s’iniziava in Italia a parlare di Ricerca Operativa e uno dei primi a tenere conferenze su questo argomento fu proprio Bruno de Finetti. Luigi Moretti, d’altro canto, voleva portare avanti gli studi sull’architettura parametrica, dottrina che si rifaceva all’applicazione di teorie matematiche nella progettazione urbanistica. Moretti aveva bisogno di un matematico e si rivolse a de Finetti che, sempre pronto ad applicare la matematica ai più svariati campi e sempre aperto a nuove esperienze, non gli negò la collaborazione, che sfociò addirittura nella costituzione di una società: l’IRMOU Istituto di Ricerca Matematica e Operativa per l’Urbanistica, con Moretti presidente e de Finetti vicepresidente. L’atto fu redatto dal notaio Dobici il 31 agosto 1957.
Per dar conto dell’attività di Moretti in quegli anni [1] si citano alcuni dei più significativi progetti e realizzazioni in Roma e all’estero. Nel 1958 partecipò alla realizzazione del progetto del Villaggio Olimpico per la XVII Olimpiade in programma a Roma nel 1960, ottenendo il Premio IN/ARCH 1961 per la miglior realizzazione nella regione Lazio. Sulla medesima direttrice urbanistico-progettuale è il Quartiere di Decima a Roma, parzialmente realizzato tra il 1960 e il 1966 per conto dell’INCIS. Moretti ebbe un’influenza rilevante sui lavori del piano regolatore di Roma, che fu adottato dal Consiglio Comunale il 18 dicembre 1962. All’estero Moretti realizzò, per conto della Generale Immobiliare, il complesso Watergate a Washington (che diede il nome allo scandalo politico del 1972 negli Stati Uniti d’America) e la Stock Exchange Tower a Montreal. Nel 1968 ottenne l’incarico di progettare un santuario a Tagbha, sul Lago di Tiberiade. Il progetto venne approvato dalla Santa Sede, ma i lavori non iniziarono a causa della delicata situazione tra israeliani e palestinesi che ben presto sfociò in eventi bellici. In quell’anno, inoltre, si sposò con Maria Teresa Albani. L’anno seguente, nel 1969, trovò un fertile mercato di lavoro nei paesi arabi, soprattutto in Kuwait (dove progettò la sede dell’Engineer Club e le Beduin Houses) e in Algeria (Hotel El Aurassi e il complesso Club des Pins, oltre a una serie di scuole e di quartieri residenziali).
Per quanto attiene all’IRMOU, assunti alcuni collaboratori, iniziarono le rilevazioni del traffico e lo studio di soluzioni per snellirlo. Sulle soluzioni non sempre Moretti e de Finetti furono d’accordo. Quando Moretti propose la chiusura al traffico di via Condotti, de Finetti dichiarò che avrebbe provocato la paralisi di piazza del Popolo e suggerì allora di realizzare una via sotterranea di attraversamento del Tevere da piazza di Spagna a Prati. In effetti, questo sarà, molti anni dopo, il percorso del tronco Termini-Risorgimento della metropolitana A progettata da Pier Luigi Borlenghi, Luigi Moretti, Silvano Zorzi. Per motivi geologici ed economici l’attraversamento del Tevere fu realizzato mediante il nuovo ponte Pietro Nenni, all’altezza del Ministero della Marina (progettisti: Luigi Moretti, Silvano Zorzi) malgrado ciò creasse problemi di quota per scavalcare il Tevere senza costringere i treni a una repentina salita. Il ponte fu realizzato in maniera da consentire anche il collegamento veicolare. Della stessa epoca è un’altra opera considerevole di Moretti: il parcheggio sotterraneo da duemila posti sotto Villa Borghese, che sarà inaugurato nel 1973 e sempre nello stesso periodo curò la progettazione e la realizzazione delle nuova sistemazione delle Terme Bonifacio VIII a Fiuggi.
Gli studi condotti dall’IRMOU furono presentati nel 1960, con vasta eco di stampa, alla XIII Triennale di Milano, e, per l’occasione, de Finetti fu invitato con la famiglia.
E’ questo il periodo in cui Moretti collaborava con il Comune di Roma e con il ministero dei Lavori Pubblici, elaborando i progetti per il piano intercomunale di Roma (mai approvato) e per il Parco Archeologico, dai quali nacque la polemica con Bruno Zevi e con l’Espresso sulla devastazione dell’Appia. Le polemiche tra Zevi e Moretti non impedirono un cortese scambio di lettere tra de Finetti e Zevi, a proposito del piano regolatore sul quale concordarono sostanzialmente.
Bruno Zevi fu uno dei fautori dell’esclusione accademica che, per motivi storicamente ovvii, colpì Moretti nel dopoguerra. Tale esclusione non gli precluse, peraltro, di conseguire prestigiosi riconoscimenti: nel 1964 gli fu conferita dal Presidente della Repubblica Antonio Segni la Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte, che nel 1973, fu assegnata anche a de Finetti dal Presidente Giovanni Leone. Nel 1968 Moretti vinse il Premio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Accademia della quale de Finetti divenne socio nel 1974 e dalla quale ricevette diversi premi, il primo nel 1934, l’ultimo nel 1964. (Continua).
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[1]Le notizie e le illustrazioni sono tratte dal sito www.architettoluigimoretti.it realizzato per merito dell’Archivio Centrale dello Stato, una vera miniera di notizie su tutta l’opera di questo architetto. In tempi in cui molto si parla di “fannulloni” mi fa piacere portare all’attenzione e raccomandare di visitare questo sito.
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