BraYn: a Genova il primo meeting scientifico per giovani neuroscienziati
Il 29 e 30 giugno 2018, a Genova, si terrà il primo meeting annuale scientifico per giovani neuroscienziati italiani. BraYn (Brainstorming Research Assembly for Young Neuroscientists), sarà una occasione per giovani ricercatori di incontrare altre persone del settore, instaurare nuove collaborazioni e condividere i risultati delle proprie ricerche.
Frascati Scienza, da sempre impegnata in progetti di divulgazione scientifica e nell’organizzazione di eventi che vedono coinvolti i ricercatori, sarà media partner per questo evento. Anche l’area di Roma sarà coinvolta in questo progetto, dal momento che Giuseppina D’Alessandro, una delle organizzatrici e membro del comitato scientifico, è ricercatrice alla Sapienza Università di Roma.
Abbiamo colto l’occasione per rivolgere proprio a lei qualche domanda.
BraYn Conference, come nasce l’idea?
Nasce dalla volontà di creare un evento scientifico a misura di Giovane Ricercatore (per esempio il costo, pressoché simbolico), di far incontrare i Giovani Neuroscienziati, italiani ed europei, per dare vita a un network vivo, di giovani ricercatori che insieme attivamente concorrono ai piccoli-grandi progressi scientifici nel campo delle neuroscienze.
Qual è il programma di quest’anno?
Il programma prevede la presenza di giovani, autorevoli invited speakers, neuroscienziati italiani ed europei, quali Nunzio Iraci, Matthew Campbell e Rosa C. Paolicelli, che illustreranno i loro ultimi progressi scientifici durante il primo giorno del meeting.
Il congresso prevede quattro sezioni plenarie, dai temi volutamente molto ampi quali la Neuro-oncologia, la Neurodegenerazione, la Plasticità Neurale e la Neuroinfiammazione così da accogliere quanti più giovani ricercatori possibile, impegnati nei diversi campi delle Neuroscienze. Tra chi parteciperà al congresso inviando il proprio contributo scientifico, noi della commissione scientifica selezioneremo tre giovani ricercatori per sessione plenaria e inviteremo loro a presentare oralmente il frutto delle loro ricerche. Inoltre la commissione premierà la migliore presentazione orale e il miglior poster.
Quali obiettivi vi siete posti per i prossimi anni?
L’obiettivo principale per le prossime edizioni sarà riorganizzare l’evento aumentando l’internalizzazione e riuscire a farlo diventare un appuntamento fisso a cui i giovani ricercatori italiani ed europei si avvicineranno in prima battuta come partecipanti e poi, perché no, come organizzatori che anno dopo anno si passano il testimone.
BraYn è quindi una grande occasione per far circolare le idee e per mettere a contatto menti brillanti e ricerche di avanguardia in un settore scientifico di alta rilevanza. Un progetto che è nato dalla consapevolezza del ruolo dei giovani ricercatori. “L‘idea della conferenza BraYn – ha affermato Giovanni Ferrara, direttore scientifico della conferenza – è nata l’estate scorsa, quando al rientro da un congresso ho realizzato che il giovane ricercatore è spesso relegato a ruoli di secondo piano negli eventi tradizionali”. BraYn invece mette al centro il giovane ricercatore che, conclude Ferrara, “decide l’agenda scientifica e crea un momento di condivisione e di discussione scientifica a un livello differente”.
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