Brasile alla francese
L’anno 2009 in Brasile è stato scelto per rendere omaggio alla Francia con una serie d’attrazioni artistiche e culturali, che sono state realizzate nei più diversi angoli del territorio nazionale sudamericano. L’obiettivo dell’iniziativa è mostrare ai brasiliani i vari aspetti della Francia contemporanea e ampliare l’interscambio tra i due paesi. Aperto nell’Aprile passato nella città di Brasilia, l’anno della Francia vuole approfondire la società franco-brasileira e consolidare le relazioni bilaterali nelle differenti aree dei due Paesi. L’evento mira a riscattare l’interesse per il paese Transalpino e presentare al Brasile un popolo che il “colosso” ancora non conosce. L’immagine che si ha della patria di Voltaire è, la Francia dei monumenti, delle cartoline postali, del glamour, della moda e del romanticismo. Oggi, è invece un paese cosmopolita, con una forte cultura urbana arricchita dalla presenza di un’infinità d’immigranti. I francesi entrano nella storia del Brasile fin dal momento della sua scoperta e la maggior influenza che lasciarono fu nel campo del pensiero e dell’arte. Gli ideali di libertè, egalitè e fraternitè ebbero un grand’eco in Brasile, facendo in particolare dello Stato di Minas Gerais, lo stato dell’Inconfidencia, dove, il movimento rivoluzionario che n’ebbe origine nell’antica Vila Rica, l’attuale città di Ouro Preto, difese totalmente l’ideale liberale dell’Illuminismo in Brasile. La più indicativa presenza francese, fu anche alla fine del secolo XIX e l’inizio del XX denominata da tutti “belle epoque”. In questo periodo i principali centri del Paese guadagnarono una nuova architettura, espressasi sotto il florido e ricercato stile dell’ art-nouveau. Buona parte di questi tratti, ancor oggi sono visibili in storici edifici nelle città di Sao Paulo, Recife e Sao Luiz nello Stato del Maranhao. Nel secolo ventesimo la Francia continuò ad essere un importante contrappunto al diffuso americanismo, tant’è che le manifestazioni del 1968 contro la dittatura in territorio Sudamericano, erano alimentate dai “movimenti disobbedienti francesi”. I giovani brasiliani leggevano i libri francesi considerati sovversivi e s’ispiravano ai personaggi rivoluzionari della sua patria. Innumerevoli parole francesi, inoltre, furono incorporate nella comunicazione brasiliana quali, reclame, abajur, bufè, toilette e massagem. E’ facile percepire l’influenza della lingua di Beaudelaire soprattutto nella moda e nella gastronomia: parole come menù, crochè, tricò, chemisier, coletè, corselete, croquis, paetè, sono facilmente identificabili, quindi, se nella “belle epoque” il chic era tutto quello che veniva dalla Francia, questi valori hanno anche e soprattutto avuto una grand’influenza nel comportamento e nella comunicazione della società contemporanea brasiliana.
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