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Brand guidelines: cosa sono e perché dovresti crearle per la tua azienda e il tuo marchio

Il mercato cambia e si evolve, il tutto in base alle esigenze dei consumatori e ai nuovi spunti forniti dal cambiamento della società. Questo rende le aziende veri e propri organismi dotati di una vita e di una crescita, che dovrebbe essere correlata con i cambiamenti del proprio mercato di riferimento.

Ecco perché nessuna impresa può permettersi di fossilizzarsi sui vecchi modelli di business, perché questo non farebbe altro che farle perdere quote di mercato sempre più importanti.

In altre parole, le aziende di oggi devono sapersi organizzare per poter assorbire il colpo di un mercato che cambia, nella forma e nelle logiche. Da questo punto di vista, l’identità aziendale e le relative brand guidelines diventano due elementi chiave per il successo che vanno definiti con cura e attenzione.

Cosa sono le brand guidelines

Non occorre conoscere l’inglese per intuire il significato di brand guidelines: si parla, infatti, di tutte quelle linee guida necessarie per dare corpo e sostanza al proprio marchio aziendale. In pratica, ci si trova di fronte allo studio e alla definizione di quegli elementi utili per modellare e curare la propria presenza aziendale sia online che offline.

Le brand guidelines vanno poi raccolte all’interno di uno specifico documento, il quale possiede diversi scopi: intanto funge da traccia per l’azienda stessa, in modo da consentirle di avere sempre a mente quanto definito in partenza. Inoltre, è una guida essenziale anche per i collaboratori esterni, i quali dovranno appunto agire nel pieno rispetto dell’immagine di quel marchio.

Naturalmente si tratta di un documento molto importante, dati i grandi vantaggi che porta: ad esempio la creazione di un’immagine coerente all’interno e all’esterno, tale da essere facilmente riconosciuta dal consumatore.

L’applicazione delle guidelines ai materiali informativi

Creare un documento che ospiti le brand guidelines è un’operazione complessa, che richiede una serie di accorgimenti importanti. Il cosiddetto “brand manual”, infatti, deve curare in modo massiccio il proprio comparto grafico: per esempio riportando tutte le versioni del proprio logo, da quella verticale a quella orizzontale, e definendone con chiarezza le misure per la stampa o per l’utilizzo sul web.

Definire tutti questi elementi permette poi di procedere alla produzione di tutti i possibili materiali con molta facilità e in tempi rapidi, visto che oggi si può anche scegliere un servizio di stampa online (come Doctaprint ad esempio) a cui rivolgersi per la stampa di qualsiasi formato.

Inoltre, visto che ogni materiale informativo che si produce rappresenta l’azienda verso l’esterno è bene considerare anche quei dettagli specifici come le palette dei colori, specificando il codice Pantone e i codici HEX, RGB e CMYK. Altri elementi da includere nelle linee guida sono i font, le foto aziendali utilizzabili e gli altri dettagli in merito alla coordinazione della brand image.

È bene chiudere sottolineando che queste regole valgono anche per il mondo del web e, dunque, per qualsiasi forma di comunicazione o materiale utilizzato.