“Nel corso dell’iniziativa organizzata dalla Goletta dei Laghi a Trevignano per discutere della situazione allarmante nella quale versa il lago di Bracciano, sulle cause e sulle possibili soluzioni, a cominciare dal provvedimento emesso dalla Regione Lazio che dal 28 luglio ferma la captazione delle acque da parte di Acea, nella prospettiva di realizzare politiche che non siano più solo di contrasto all’emergenza e che siano sostenibili ambientalmente, economicamente e socialmente, ho lanciato la proposta, che ha raccolto il favore degli amministratori e delle associazioni presenti, di promuovere il “contratto di lago”, che è inserito nella Lg. 17/2016 della Regione Lazio, nella quale vengono promossi i contratti di fiume, insieme a quelli di costa, di foce e appunto di lago, al fine di tutelare e valorizzare tutte le risorse idriche naturali laziali, così come previsto dall’articolo 68 bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), quale strumento volontario di programmazione strategica e partecipata, finalizzato alla gestione integrata delle politiche di bacino e sottobacino idrografico, alla tutela, valorizzazione e riqualificazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, alla salvaguardia dal rischio idraulico, alla gestione sostenibile della naturalità e del paesaggio fluviale e del rischio idrogeologico, contribuendo allo sviluppo locale”, così in una nota Cristiana Avenali, consigliera PD della Regione Lazio e componente della Commissione Ambiente.
“Proprio perché i contratti di lago hanno lo scopo di coinvolgere tutti gli attori che sulle rive dei bacini lacustri laziali vivono e producono, dagli enti regionali pubblici e privati, alle associazioni di categoria e ai diversi portatori di interesse presenti sul territorio, in un progetto comune di tutela, valorizzazione e sviluppo sostenibile dei laghi laziali e delle comunità che vi vivono, possono essere lo strumento per scongiurare in futuro queste criticità dal quale incominciare a diffondere un corretto utilizzo della risorsa da parte dei cittadini, agricoltori ed industrie e garantire i diritti di tutti attraverso un modello di sviluppo condiviso e sostenibile, che parta dal principio che le risorse ambientali sono un bene comune che non può essere sacrificato”, conclude la consigliera Avenali |
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