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‘Borghi Toscani’: un “Settebello” per riscoprire e assaporare la Maremma

‘Borghi Toscani’: un “Settebello” per riscoprire e assaporare la Maremma
Maggio 23
14:27 2017

Manciano (Grosseto). Creatività e arte casearia si uniscono per riscoprire tradizioni, sapori e scorci del territorio maremmano. L’occasione è la nuova linea di formaggi ‘Borghi Toscani’, prodotta dal Caseificio Sociale Manciano e arricchita dalle etichette realizzate dagli studenti della classe 5B indirizzo Arti figurative del Liceo artistico dell’Istituto Istruzione superiore Polo ‘Luciano Bianciardi’ di Grosseto.

La linea ‘Borghi Toscani’ comprende sette formaggi freschi e stagionati, prodotti con latte di pecora e misti, con latte ovino e vaccino, provenienti esclusivamente dai 250 soci del Caseificio Sociale Manciano. Le sette etichette che danno il nome ai prodotti della nuova linea riproducono scorci del territorio maremmano – da Manciano a Capalbio, da Saturnia a Magliano in Toscana fino a Orbetello – e sono scelte tra quelle realizzate dalla classe 5B dell’indirizzo Arti figurative del Liceo artistico dell’Istituto Istruzione superiore Polo ‘Luciano Bianciardi’ di Grosseto.

Le sette etichette scelte. Portano la firma di Piero Wosgien l’etichetta del formaggio ‘Il Cassero’, che riproduce il Cassero Senese di Manciano, e quella di ‘San Bruzio’, dedicata all’omonimo monastero a Magliano in Toscana. Thomas Terni ha riprodotto, invece, le cascate del Gorello, a Saturnia, per il formaggio ‘Il Gorello’, mentre Luciano Breschi ha riprodotto il Mulino spagnolo della laguna di Orbetello, per il formaggio ‘La laguna’, e il Castello di Marsiliana, nel comune di Manciano, per ‘Il Principe’. Chiudono la nuova linea il formaggio ‘San Giorgio’, con l’etichetta dedicata all’omonima chiesa a Montemerano, nel comune di Manciano, realizzata da Sofia Capodimonte, e ‘La Rocca’, con omaggio alla Rocca Aldobrandesca di Capalbio, riprodotta da Luce Cambelotti.

“La linea ‘Borghi Toscani’ – afferma Carlo Santarelli, presidente del Caseificio Sociale Manciano – nasce per valorizzare il territorio maremmano e le sue tradizioni legate alla pastorizia e all’arte casearia attraverso la creatività degli studenti del Liceo artistico dell’Istituto Istruzione superiore Polo ‘Luciano Bianciardi’ di Grosseto. Questi ragazzi vivono ogni giorno la Maremma, conoscono da vicino il suo patrimonio fatto di storia, tradizione, cultura e passione e meglio di altri hanno saputo riprodurre tutto questo nelle sette etichette, dando un valore aggiunto a ognuno dei prodotti. Ringrazio i sette giovani autori, la classe 5B e il Liceo artistico dell’Istituto Istruzione superiore Polo ‘Luciano Bianciardi’ di Grosseto, dalla dirigente ai docenti coinvolti, per la disponibilità e l’attenzione mostrate verso il nostro progetto, con l’auspicio che possano esserci altre occasioni di collaborazione attiva con il territorio maremmano”.

“Gli studenti della classe 5B – afferma Daniela Giovannini, dirigente scolastico dell’Istituto Istruzione superiore Polo ‘Luciano Bianciardi’ di Grosseto – hanno interpretato con tecniche tradizionali e multimediali i vari scorci, dopo aver individuato le vedute che caratterizzano i paesaggi da rappresentare e mantenendo una linea di stile comune. Un esempio significativo di attività in alternanza scuola-lavoro che ha ben coniugato lo sviluppo di competenze professionali con una nuova conoscenza del proprio territorio”.

I sette formaggi e le loro etichette ‘artistiche’

Il Cassero
L’etichetta, realizzata da Piero Wosgien di Grosseto, è dedicata al Cassero senese di Manciano, la rocca che domina la Maremma e che fu realizzata dagli Aldobrandeschi intorno alla metà del 1300. Il nome deriva dalla ristrutturazione a opera dei senesi nel 1424, seguita, nei secoli successivi, da altri restauri e ristrutturazioni.

Il formaggio ‘Il Cassero’ è prodotto con latte di pecora e ha una stagionatura compresa fra 60 e 120 giorni. Il colore della crosta è giallo paglierino ambrato e la visione interna rivela un colore crema di latte. Dopo il taglio, salgono al naso note odorose e profumi di lattico evoluto e strutturato con effluvi di burro fuso, toni floreali e fruttati presenti in quantità. Il sapore è piacevolmente sapido, ma equilibrato, con intriganti note piccanti.

Il Principe
L’etichetta porta la firma di Luciano Breschi, di Orbetello, e riproduce il Castello di Marsiliana, nel comune di Manciano, che domina la pianura fino al golfo di Talamone. Costruito intorno al XII secolo, fu comandato dai conti Aldobrandeschi, poi da Siena, dai Medici e, infine, dai principi Corsini di Firenze, che lo trasformarono in fattoria fortificata alla fine del XIX secolo.

Il formaggio ‘Il Principe’ è prodotto con latte di pecora e ha una stagionatura di 5-6 mesi e oltre. La pasta è compatta e abbastanza elastica, di color giallo paglierino carico. Il profumo è piuttosto interessante e, pur mantenendo tracce originali di lattico cotto, si distinguono chiaramente profumi vegetali evoluti di verdure cotte e frutta secca. Gli aromi che evoca sono quelli del foraggio secco, delle erbe aromatiche e del tostato medio, con piacevoli sensazioni di un leggero piccante.

Il Gorello
L’etichetta realizzata da Thomas Terni, di Grosseto, è dedicata alle cascate del Gorello di Saturnia, località termale nel comune di Manciano.

Il formaggio ‘Il Gorello’ è prodotto con latte di pecora e ha una stagionatura compresa fra 45 e 60 giorni. La crosta è untuosa e piuttosto liscia e ha un colore giallo paglierino di media intensità. L’aspetto interno rivela un color avorio tendente al giallo paglierino e il suo sapore evoca lattico-cotto, burro cotto, cereali con effluvi di verdure lesse e frutta secca, in particolare albicocche.

San Giorgio
L’etichetta porta la firma di Sofia Capodimonte, di Grosseto, e rappresenta la Chiesa di San Giorgio, consacrata il 30 ottobre del 1430 e considerata il monumento più importante di Montemerano, nel comune di Manciano, per la sua struttura architettonica e per le opere d’arte che conserva.

Il formaggio ‘San Giorgio’ è prodotto con latte di pecora e latte di vacca e ha una stagionatura compresa fra 45 e 60 giorni. La crosta è untuosa e rugosa, di colore giallo paglierino intenso. All’interno la pasta evidenzia un bel colore avorio luminoso e un’occhiatura fine e regolare. Il taglio è l’occasione per apprezzare profumi di latte fresco con sentori di foraggio essiccato, con tracce di
erbe aromatiche e sentori animali.

San Bruzio
L’etichetta porta la firma di Piero Wosgien, di Grosseto, e rappresenta il Monastero di San Bruzio, che si trova nella campagna di Magliano in Toscana, a circa due chilometri dal capoluogo. La chiesa, di cui oggi rimangono i suoi ruderi, fu iniziata verso il 1000 dai benedettini e terminata verso la fine del XII secolo.

Il formaggio ‘San Bruzio’ è prodotto con latte di pecora e ha una stagionatura di oltre 60 giorni. La pasta, di consistenza piuttosto tenera, offre alla vista un bel color avorio e l’occhiatura è presente in forma irregolare e di dimensione fine. L’esame olfattivo evidenzia, in modo predominante, sentori lattici freschi e sfumature di foraggio fresco, mentre quello gustativo conferma un buon equilibrio di sapori, con leggera predominanza della percezione acida, aromi di yogurt, siero, erba fresca e piccole note fiorite dalla persistenza medio-bassa.

La Rocca
L’etichetta è stata realizzata da Luce Cambelotti, di Scansano, ed è dedicata alla Rocca Aldobrandesca di Capalbio, che si trova nel cuore del centro storico della località maremmana. La rocca sorse in epoca medievale come possedimento dell’Abbazia delle Tre Fontane di Roma e passò alla famiglia Aldobrandeschi nel corso del Duecento, prima di seguire le sorti del territorio, conquistato dai Senesi e poi dai Medici.

Il formaggio ‘La Rocca’ è prodotto con latte di pecora, con stagionatura fra 15 e 20 giorni. Al taglio, si può apprezzare la dimensione sottile della crosta color giallo paglierino e un colore bianco latte per la pasta, di struttura tenera, che presenta un’occhiatura diffusa in modo uniforme. Al naso, salgono piacevoli sentori di latte fresco e di cagliata appena fatta, mentre con l’esame gustativo spiccano aromi di yogurt con toni erbacei freschi.

La Laguna
L’etichetta è stata realizzata da Luciano Breschi, di Orbetello, e ripropone il Mulino spagnolo della laguna di Orbetello, considerato uno dei simboli di Orbetello e ultimo esemplare dei nove mulini a vento fatti costruire dai Senesi e successivamente restaurati dagli Spagnoli quando, nel 1557, la città divenne la capitale del piccolo Stato dei Presidi.

Il formaggio ‘La Laguna’ è prodotto con latte di pecora e latte di vacca ed è stagionato fra 15 e 20 giorni. La sua pasta è tenera, dal color bianco latte, con un sotto-crosta sottile e un’occhiatura di piccole dimensioni. All’olfatto si percepisce una delicata fragranza di componenti lattiche fresche, mentre alla prova gustativa spiccano il dolce e il salato, con aromi di latte e burro.

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