Bocconcini avvelenati: un pericolo per tutti
Senza alcuna pietà ma solo con barbarie ogni anno vengono uccisi migliaia di animali domestici e selvatici con esche appositamente contaminate sparse in campagne, boschi, parchi, giardini privati, strade, aree condominiali. Ma il problema interessa, ormai, anche gli esseri umani, soprattutto i bambini che tendono a portare alla bocca quello che trovano o che li incuriosisce. La trappola può assumere diverse connotazioni: polpette, salsicciotti, carne macinata, cotiche di maiale, teste e colli di gallina farciti, quaglie, piccioni, pesci, palline di tennis, uova, etc. Il tutto viene imbottito di sostanze velenose quali topicidi, pesticidi, diserbanti, liquidi anticongelanti ed antilumaca. Si raccomanda attenzione, uso delle museruole per i cani ed educazione dei più piccoli a non raccogliere oggetti da terra. In caso di ritrovamento di un boccone avvelenato o di una bestia morta per cause sospette bisogna subito avvertire la USL di zona o le forze dell’ordine e procedere poi alla denuncia penale. Le sanzioni economiche sono durissime (art. 674 C.P., Legge 157/1992, art. 544/ter C.P.) ed è compresa la detenzione sino ad un anno. Se, invece, un animale ha ingerito cibo tossico, bisogna portarlo immediatamente dal veterinario o somministrargli, in prima battuta, acqua calda molto salata. Infine ma non meno importante, si può telefonare al numero 06.790991. Risponderà l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Roma (per le regioni Lazio e Toscana) che potrà compiere analisi valide ed avviare eventuali azioni legali (web: www.rm.izs.it). Ulteriori informazioni potranno, inoltre, essere acquisite sul sito della Provincia di Roma: www.provincia.roma.it
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