Bitcoin, la valuta che fa paura
È globale, privato, immune da crisi economica e da speculazione bancaria. È il sistema Bitcoin, valuta digitale – o criptovaluta – che sta diffondendosi in Rete e suscitando l’allarme dei poteri centrali e dei governi mondiali. Nato come strumento di scambio tra gli hacker, il sistema è stato ideato due anni fa da uno studente giapponese che va sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Oggi il valore nominale del Bitcoin è oltre quindici euro, e il suo volume d’affari di 50 milioni di euro. Lo strumento attraverso il quale acquirenti e compratori virtuali possono incontrarsi è una piattaforma peer-to-peer chiamata Silk Road (la via della seta). Come su E-bay, anche qui si trova di tutto. O meglio, qui si trova di più, e forse di peggio. Per questo due senatori statunitensi hanno inviato la settimana scorsa una lettera alla Drugs Enforcement Agency, l’agenzia Usa per il contrasto alla droga, mettendoli in allerta: «Gli utenti di Silk Road – lamenta il senatore Chuck Schumer – possono comprare e vendere droghe illegali come eroina, cocaina, metanfetamine, nascondendo la loro identità attraverso un programma che li rende potenzialmente irrintracciabili». Il nuovo sistema monetario è da alcuni interpretato come una dichiarazione politica da parte di libertari tecnologici. Bitcoin elimina gli intermediari tradizionali, come le banche, le compagnie di gestione delle carte di credito o i sistemi di pagamento on-line come PayPal. Bitcoin risolve anche il problema del ‘double-spending’, ovvero la duplicazione del denaro digitale, l’e-money, per il quale sono necessari intermediari che garantiscano l’affidabilità della transazione. Gli scambi tra utenti sono anonimi, perché non passano attraverso conti correnti, facendo invece affidamento su crittografie a chiave pubblica. Il mittente cifra il messaggio con la chiave pubblica del destinatario, che una volta ricevuto il messaggio lo decifra con la chiave segreta personale. La chiave pubblica viene distribuita con un software via peer-to-peer (BitTorrent e altri). Uno dei risvolti positivi di Bitcoin è il suo decentramento: non dipende da autorità come le banche centrali, che hanno il potere di svalutare il denaro. Tra le implicazioni negative, la facilitazione delle operazioni illegali, come la vendita di materiale contraffatto, password rubate, armi e materiale pedopornografico. Non è solo per questo, tuttavia, che i senatori americani hanno inoltrato il loro allarmato avviso all’autorità nazionale per il contrasto alla droga. Se la valuta diventasse abbastanza popolare da poter competere con una valuta nazionale, avrebbe il potere di minacciare l’autorità del governo ben oltre la sua capacità di controllo sullo spaccio di stupefacenti. Solo in un’altra occasione, il governo Usa ha chiuso un analogo sistema di transazioni on-line, E-Gold, quando si scoprì che tra i suoi utilizzi vi era anche il furto dei numeri delle carte di credito. Alcuni dei suoi clienti stanno ancora attendendo il loro denaro dai conti correnti della E-Gold, congelati due anni fa dalle autorità statunitensi.
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