“Bike Passion. Dagli Album Campari una storia a due ruote.” Fino al 18 febbraio 2018 Museo dei Campionissimi Viale dei Campionissimi, 2 Novi Ligure (AL)
Galleria Campari è lieta di annunciare che, in seguito al grande successo di critica e pubblico, la mostra Bike Passion. Dagli Album Campari una storia a due ruote, a cura di Marina Mojana e Fabrizio Confalonieri, prosegue la sua corsa approdando al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, che ospiterà la mostra fino al 18 febbraio 2018, con inaugurazione in occasione della XXII edizione di Dolci Terre di Novi 2017.
Il progetto espositivo riconferma così il suo valore documentaristico e la sua capacità di conciliare diversi ambiti dell’eccellenze del made in Italy, coniugando storia e passione sportiva.
Nella terra che ha dato i natali ai Campioni del ciclismo entrati nella leggenda, Costante Girardengo e Fausto Coppi, il Museo dei Campionissimi custodisce, nello spazio museale più grande d’Europa, le biciclette che hanno scritto pagine memorabili dello sport e memorabilia che raccontano le imprese e la vita di uomini eroici.
La mostra arriva al Museo grazie alla sinergia tra Galleria Campari e il Comune di Novi Ligure e offre la possibilità di addentrarsi in un capitolo affascinante della storia di Campari, brand testimone dei cambiamenti di costume del nostro Paese. Bike Passion racconta, come in un diario di viaggio, la profonda passione sportiva per alcune delle corse ciclistiche più celebri d’Europa.
GP 2° DCM 1956 LUGANO ALDO MOSER PARTENZA © Courtesy Galleria Campari
Il percorso espostivo prende avvio da una trentina di fotografie d’epoca custodite negli album degli Archivi Campari. Le immagini ripercorrono l’arco temporale dagli anni Trenta agli anni Sessanta, in cui il marchio Campari ha seguito i ciclisti del calibro di Coppi, Girardengo, Cinelli, Moser, Anquetil, Baldini, Gaul, Magni, nelle ventuno tappe del Giro d’Italia, nelle tappe del Giro dei Tre Mari e in quelle del Gran Premio di Lugano, diventando, da sponsor delle manifestazioni, vero e proprio compagno delle imprese di una delle discipline sportive più onorate al mondo.
Alle fotografie d’epoca, si affiancano le grafiche pubblicitarie originali, firmate da Franz Marangolo*(1912-1995) e da altri autori degli anni Cinquanta e Sessanta, che propongono una storia fatta di brillanti intuizioni e di strategie comunicative d’avanguardia. Il fil rouge è sempre l’immagine della bicicletta, contestualizzata nella vita quotidiana e rappresentata anche con raffinate silhouette, nelle sorprendenti otto tavole originali di Ugo Mochi** (1889-1977) che – da massimo esponente dell’arte delle Shadows in Outline – si divertì a illustrare l’evoluzione del mezzo di trasporto più innovativo e popolare del Novecento:
Uno dei grandi eventi della storia dell’umanità, di pari importanza della scoperta del fuoco, della scrittura o della stampa come scrisse J.H. Rosny Aîné.
La mostra volge uno sguardo complice anche al grande passato di questo mezzo, ed è arricchita da un esemplare storico della collezione del Museo che permetterà al visitatore di immergersi ancor più in profondità nella dimensione e nell’evoluzione della bicicletta.
Il viaggio approda infine nel presente dando vita a un dialogo con la contemporaneità, grazie alla collaborazione tra Galleria Campari e Antonio Colombo, collezionista d’arte e Presidente di Cinelli, azienda leader nell’universo delle due ruote e del design ciclistico. Arricchiscono l’esposizione nove biciclette d’artista firmate da designer di fama internazionale: Alchymia, Alberto Biagetti, Sergio Calatroni, Death Spray, Barnaba Fornasetti, Stevie Gee, Max Lamb, Barry McGee, Alessandro Mendini.
Una sezione del percorso espositivo sarà dedicata al mito della bicicletta nel cinema (in collaborazione con MIC- Museo Interattivo del Cinema di Milano) e nella letteratura. Sarà quindi possibile scoprirla e riscoprirla non come un semplice mezzo di trasporto ma come un veicolo mutante che racchiude in sé dinamicità e arte, tecnologia e creatività.
La mostra esprime molto bene la duplice vitalità di Campari, realtà con una grande storia che si muove da sempre all’insegna dell’innovazione e della sperimentazione. La “bicicletta” raccontata in questa mostra rappresenta un pezzo di storia del nostro Paese e ben si inserisce in un luogo come il Museo dei Campionissimi in cui le “due ruote” sono elevate a monumento di fede sportiva e a rappresentazione della creatività e dell’ingegno italiani. Tale universo si sposa con l’arte e il design, coniugando la dimensione sportiva e di mezzo di locomozione, con il suo immaginario di forma, pensiero e sogno.
Bike Passion racconta la dinamicità e la versatilità di un marchio la cui storia si intreccia in modo trasversale con la cultura, le arti e l’alto artigianato, e che costituisce uno dei segreti della dolce vita italiana.
*Franz Marangolo (Milano, 1912 – 1995) Noto illustratore milanese. Negli anni Sessanta realizza per Campari innumerevoli bozzetti pubblicitari, dai tratti morbidi e leggeri, trasferendo su carta lo stile giocoso e libero di quel decennio, tutto all’insegna della joie de vivre.
** Ugo Mochi (Firenze, 1889 – New York, 1977) Scultore, illustratore e disegnatore fiorentino. Negli anni Venti elabora oltre 100 lavori che declinano la raffinatezza dei prodotti del marchio Campari in eleganti silhouette di carta nera, ispirate a raffinate scene di vita quotidiana. Le sue opere si trovano in importanti
collezioni, come quella del Metropolitan Museum di New York.
Museo dei Campionissimi
Inaugurato nel 2003 e realizzato dal Comune di Novi Ligure grazie all’intervento di Unione Europea, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e Fondazione Museo della Bicicletta, è considerato il più grande omaggio alla storia della bicicletta e del ciclismo, oltre che un modo per ricordarne i protagonisti novesi che ne hanno ispirato l’idea: Fausto Coppi e Costante Girandengo.
Il museo è stato allestito all’interno di un capannone industriale di inizi ‘900 accanto al centro della città. Nel suggestivo allestimento di Mauro Porta il museo è “sospeso” al limite della scalinata all’ingresso. Una speciale “pista” centrale divide e organizza lo spazio espositivo, ma soprattutto rappresenta l’evoluzione del “fondo stradale”: dalla terra battuta, all’acciottolato, all’asfalto, fino ai moderni materiali delle piste da ciclismo. 40 le biciclette che, poggiando su fondi diversi, raccontano l’evoluzione tecnica della bicicletta, dal primo esemplare in legno sul modello disegnato a fine del ‘400 da Leonardo da Vinci fino agli ultimi prototipi al titanio.
Nelle ampie sale a lato della pista trova spazio un’ideale storia del Giro d’Italia attraverso immagini e pagine di giornali (Gazzetta dello Sport e Tuttosport) che introduce al tributo reso dal Museo ai due campioni di Novi, con filmati d’epoca e testimonianze visive e sonore delle loro imprese sportive che scorrono su megaschermi. Sul fondo della sala centrale una curiosa esposizione di biciclette legate ai mestieri come quella del venditore di caldarroste, la bicicletta dell’arrotino, quella destinata al trasporto delle bombole del gas o la bici del fornaio.
Ai due lati dell’ampio spazio espositivo centrale si aprono quattro sale di cui due destinate a esposizioni temporanee e due museali ma di taglio diametralmente opposto: la Sala dei Campionissimi, dedicata alla memoria di Fausto Coppi e Costante Girardengo, con cimeli e testimonianze inedite della loro gloria di campioni ma anche del loro quotidiano di persone.
Museo dei Campionissimi
https://www.facebook.com/museodeicampionissimi/
Contatti
Tel: 0143 322634 – e-mail: museodeicampionissimi@comune.noviligure.al.it
Orari
Orari di apertura: Venerdì 15-19; Sabato, Domenica e Festivi 10-19; altri giorni su prenotazione (IAT 0143.72585) CHIUSO IL 25 DICEMBRE IL 1° GENNAIO (APERTURA STRAORDINARIA 15 AGOSTO CON ORARIO 10-19)
Ingresso
€ 7,00 (intero); € 4,00 (ridotto).
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento