Battaglia Contro l’abolizione Dei Comuni Con Meno Di 5mila Abitanti
Luisa Piacentini A Capo Della Battaglia Contro l’abolizione Dei Comuni Con Meno Di 5mila Abitanti: Anche Marano Equo dice ‘no’
Ferma presa di posizione da parte del consiglio comunale di Marano Equo, che nella seduta di martedì 17 gennaio ha approvato all’unanimità la delibera presentata dal vicesindaco Luisa Piacentini, che aveva come obiettivo quello di formalizzare la contrarietà alla proposta di legge per l’abolizione dei Comuni italiani con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Una proposta contro la quale proprio la Piacentini, anche in qualità di membro della Consulta dei piccoli Comuni del Lazio e dell’Anci regionale, si è battuta in maniera ferrea e perentoria, con un intervento accorato e trascinante. “Una proposta inaccettabile – ha commentato – che sull’altare di una presunta ‘spending review’ calpesta la storia e l’identità di migliaia di Comuni italiani. Non si può cambiare a tavolino quello che è stato il risultato di secoli di storia, calpestando i capisaldi su cui si fonda lo Stato italiano. Così facendo – ha dichiarato Luisa Piacentini – si concretizzerebbe un vero e proprio oltraggio a realtà come la nostra, con specificità culturali che andrebbero tutelate e valorizzate, invece di essere affossate senza pietà”.
Nel corso della seduta, che aveva all’ordine del giorno punti nodali, come l’approvazione del bilancio, è parsa certamente significativa la compattezza con la quale tutti i componenti dell’assise comunale hanno accolto l’appello della vicesindaco di Marano Equo, dando in questo modo un segnale forte a concreta salvaguardia dei piccoli Comuni. Più che soddisfatta Luisa Piacentini, che ha dimostrato negli anni quanto tenga a cuore certi temi, ribadendo, a mente fredda, come “al di là delle appartenenze politiche sia stato eloquente e significativa l’unione su un tema a noi tutti così caro. Era importante – ha concluso con soddisfazione per l’epilogo consiliare – che pur nel nostro piccolo si desse la nostra spallata a chi, con un colpo di mano, vorrebbe cambiare di netto la storia millenaria del nostro Paese, stravolgendone persino la geografia ed infliggendo un duro colpo alla democrazia rappresentativa e all’autodeterminazione di chi governa le realtà locali, facendo persino venire meno lo spirito identitario e l’orgoglio di appartenenza che ogni cittadino, di ognuno degli oltre 5mila Comuni italiani che sarebbero spazzati via, serba nel proprio cuore”.
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