Basta proclami. Si proceda con atti concreti a risolvere il problema dei Pronto Soccorso”.
Sui Pronto Soccorso abbiamo detto tutto e le criticità sono note da tempo.
Lo dichiara in una nota il Segretario Generale UIL FPL Michelangelo Librandi
Inutile sentire le dichiarazioni dei vari Ministri che si susseguono nel corso degli anni, sul fatto che in sanità la situazione è critica.
Il nostro sindacato – prosegue Librandi – da anni denuncia una situazione ormai al collasso a partire dai Pronto Soccorso.
Ormai è assodato che il blocco del turn over ha generato nel corso degli anni una importante carenza di organico, costringendo il personale sanitario a lavorare in condizioni proibitive con turni snervanti e in assoluta criticità, con un aumento esponenziale delle aggressioni da parte di cittadini, che condanniamo con forza, esasperati da un servizio non in grado di contenere la domanda. Come sono note: la mancanza di investimenti; la mancanza di una efficiente rete territoriale che smaltisca i casi meno urgenti; il taglio dei posti letti senza una vera alternativa dove mettere i pazienti lungodegenti e cosi via.
Pur apprezzando e condividendo le analisi del Ministro Grillo volte a migliorare la sanità, suggeriamo di superare la fase delle frasi scontate e dei proclami e di procedere con atti concreti a risolvere questo problema.
La UIL FPL – continua Librandi – è a disposizione del Ministro della Salute e del Governo per suggerire le giuste soluzioni, a partire: dalla necessità di superare sin da subito i limiti di spesa per nuove assunzioni al fine di avere una boccata di ossigeno nel Pubblico Impiego, con l’ingresso di giovani capaci e competenti e quindi un ricambio generazionale; da una totale stabilizzazione del personale precario; da un effettivo piano di investimenti; dalla valorizzazione del personale sanitario; dall’emanazione di leggi che aumentino le pene in caso di aggressioni nei confronti dei dipendenti pubblici. In merito a questo ultimo punto – conclude Librandi – invitiamo a prevedere sin da subito il ripristino di posti di polizia all’interno dello strutture ospedaliere.
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