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Barni, el paes de scuprì

Barni, el paes de scuprì
Luglio 27
07:08 2017

Un esempio di tutela e salvaguardia del territorio dell’Alta Vallassina e delle sue tradizioni voluti dall’Associazione Culturabarni e supportato dalla Regione Lombardia
Venerdì 28 luglio 2017 ore 10 30
Sala del Consiglio Comune
Via Bricchi, 3 Barni (Como)
Saranno presenti:
Marco Fioroni – Presidente Culturabarni
Arch. Sara Brioschi – Rappresentante Comune di Barni
Danilio Bianchi – Sindaco di Magreglio e Rappresentante Comunità Montana Triangolo Lariano Assessore Turismo
Rappresentante Consiglio Regionale Lombardia (da confermare)
Giulia Caminada – Coordinatrice progetto “Un Paese in Posa”
Don Giovanni Giovannoni Parroco Unità Pastorale Alta Vallassina
Si parlerà dell’evento Barni, El paes de scuprì, giornata pedonale che avrà luogo il 16 agosto. Un esempio di tutela e salvaguardia del territorio dell’Alta Vallassina giunto alla 26 esima edizione fortemente voluto dall’Associazione Culturabarni e supportato dalla Regione Lombardia che ha concesso il patrocinio assieme alla Comunità Montana del Triangolo Lariano e al Comune di Barni, ma anche della raccolta di fondi per i restauri della Chiesa romanica San Pietro e Paolo classificatasi prima nella provincia di Como nel censimento 2016 “I luoghi del Cuore” del FAI per finire con l’evento del 30 settembre e 1 ottobre “Un Paese in posa – percorso etnofotografico permanente nelle vie di Barni”

“Barni, el paes de scuprì”
https://www.dropbox.com/sh/dwgaeh0gdxaht9a/AADSCCfSl9u7QNBwAb19bFZ9a?dl=0
L’attesissima giornata pedonale del 16 agosto a Barni in Alta Vallassina
per scoprire antiche corti e mestieri ma anche uno dei luoghi del cuore del FAI, la chiesetta romanica di San Pietro e Paolo per cui il paese è unito nel crowdfunding per i restauri
A un’ora da Milano e a pochi minuti dal Lago di Como un esemplare esempio di tutela e salvaguardia del territorio dell’Alta Vallassina e delle sue tradizioni voluti dall’Associazione Culturabarni e supportato dalla Regione Lombardia. Il caratteristico Borgo del Triangolo Lariano, con la sua chiesa romanica che si è classificata prima nella provincia di Como nel censimento “I luoghi del Cuore” del FAI, ha saputo mantenere quella dimensione fuori dal tempo che racconta l’Italia più autentica, tra paesaggi naturali, arti e mestieri, aie e cortili, monumenti e giardini, sentieri e percorsi che riconducono al fascino genuino del “come una volta”
BARNI, “EL PAES DE SCUPRÌ” CHE NON T’ASPETTI…
Il 16 agosto va in scena a Barni il classico appuntamento della “Giornata Pedonale” tra mostre, mercatini, sfilate, musica, spettacoli e degustazioni di prodotti locali. A 60 km da Milano e a pochi minuti dalle sponde del Lago di Como, una ghiotta occasione per una gita fuori porta all’insegna di un graziosissimo borgo tutto da visitare, tutto da scoprire. Dalle mille e una sorpresa… Antico feudo dei Visconti e degli Sforza, luogo simbolo dell’economia vallassinese grazie alle sue tipiche attività agricole, pastorali e turistiche, il comune di Barni è un borgo tranquillo immerso nel verde, che rivive in ogni suo scorcio le radici di una storia secolare ricca di gusto e tradizioni. Il caratteristico paese del Triangolo Lariano ha infatti saputo mantenere quella dimensione fuori dal tempo che racconta l’Italia più autentica, tra paesaggi naturali, arti e mestieri, aie e cortili, monumenti e giardini, sentieri e percorsi che riconducono al fascino genuino del “come una volta”. La piccola comunità in provincia di Como, a 635 mt di altitudine, sempre attiva nell’organizzare eventi diversi che nel periodo estivo (e non solo) attraggono famiglie di visitatori da ogni dove, il prossimo 16 agosto celebra la sua iniziativa di più grande successo, giunta quest’anno alla ventiseiesima edizione: “El Paes de Scuprì – Giornata Pedonale”. Residenti, amici, villeggianti e turisti si riversano per l’occasione nelle stradine, nei vicoli, in piazza e dintorni a curiosare tra bancarelle, scegliere prodotti a chilometro zero, godersi spettacoli, visitare cortili privati (eccezionalmente aperti nella giornata di festa) e luoghi storici ma anche vistiate la chiesetta romanica di San Pietro e Paolo per cui il paese è unito nel crowdfunding per i restauri che si è recentemente classificata prima nella provincia di Como nel censimento “I luoghi del Cuore” del FAI. Fin dalla mattinata, dopo il taglio istituzionale del nastro, “El Paes de Scuprì” dà sfogo a una serie infinita di iniziative: laboratori, letture, presentazioni di libri, dimostrazioni varie, tour guidati e assaggi di “paradell” (il dolce locale), con un simpatico quiz finale per i visitatori che testerà il “grado di attenzione” di ognuno durante il percorso, per poi partecipare all’estrazione dei tanti cesti di prodotti locali. La sera invece tutti in piazza e nelle vie del centro per la grande cena preparata dalla Pro Loco, lo spettacolo dell’Albero della Cuccagna, musica e balli a go go. Per poi, al ritorno, portarsi dietro per sempre quel ricordo unico delle bellezze dell’architettura spontanea contadina, perfettamente preservata e conservata nel territorio: quella bellezza di luoghi che spesso non si conoscono ma che fanno dell’Italia il “più” Belpaese… “La Comunità di Barni da quest’anno particolare risalto all’offerta culturale e turistica regionale. Gli interventi programmati per la chiesetta romanica SS. Pietro e Paolo di Barni seguono l’assegnazione del primo posto fra i “Luoghi del cuore” del FAI nella provincia di Como. La 26^ edizione del “Paes de scuprì” ha ulteriormente incrementa le sue proposte culturali con la salvaguardia e la divulgazione di usi, costumi, tradizioni, gastronomia e lingua locale che sono alla base degli allestimenti permanenti programmati così come i “Quadri di vita vissuta” che a settembre coroneranno un percorso iniziato con la salvaguardia dei “Toponimi della Terra di Barni”, “Il vocabolario del dialetto di Barni” e “Un paese in posa”. Tutto ciò ha valso il patrocinio della Regione Lombardia, della Comunità Montana del Triangolo Lariano e del Comune di Barni ai quali va il nostro ringraziamento.” dice Marco Fioroni Presidente di Culturabarni, ente promotore. L’iniziativa rientra negli scopi associativi per i quali è stata costituita l’associazione e negli scopi della Regione Lombardia di tutela e salvaguardia del territorio e delle sue tradizioni, rilancio economico dei paesi di media montagna ed in particolare dell’area dell’Alta Vallassina, la promozione delle attività locali e le tipicità tradizionali come formaggio di capra, patate biologiche, lavorazioni artigianali tipiche, etc. Collaborano con l’evento la Pro Loco che organizza una cena in piazza, il Comune di Barni che sostiene l’iniziativa, il Gruppo Alpini di Barni. Save the date: 16 agosto tutti a Barni!
Programma 26^ edizione del “Paes de scuprì” 16 agosto 2017
Ore 9,00 – Apertura della manifestazione, taglio del nastro con le autorità e la stampa
Dalle 9,00 alle 19,00 – visita delle corti, delle vie e degli allestimenti rinnovati ogni anno all’interno del vecchio nucleo seguendo l’itinerario, mercato artigianale, locale, degustazioni prodotti e tante sorprese.
Ore 14 -16 – Laboratorio di trottole con Mastro Tornitore
Ore 14 – Degustazione Paradell (fino ad esaurimento)
Ore 14 alle 17 Musica popolare con Antonello Marieni
Ore 19,30 – Cena con specialità locali nelle vie del paese e in piazza
Ora 21 – Estrazione premi “Gioca con noi”
Ore 21,30 Albero della cuccagna con gli “Acrobati della Cuccagna” di Almé (BG)

Durante la giornata si potrà visitare la Chiesa Romanica di San Pietro e Paolo situata a 5 minuti a piedi dal centro del paese classificatasi prima nella provincia di Como nel censimento “I luoghi del Cuore” del FAI e saranno messe in atto varie iniziative di crowfounding per il restauro come ad esempio il mercatino vintage e una favolosa lotteria.

San Pietro e Paolo: un crowdfunding per i restauri

La Parrocchia di Barni in collaborazione con tutte le associazioni del paese sta organizzando diverse attività di crowfunding con lo scopo di raccogliere fondi per iniziare i restauri della Chiesa Romanica di San Pietro e Paolo. Al momento la Chiesa è stata inserita in due bandi per ottenere un finanziamento per i costosi lavori che necessitano. Il primo bando è quello della Fondazione Comasca che prevede proprio l’aiuto di persone, aziende, privati, associazioni per dimostrare l’interesse diffuso in questo monumento come condizione necessaria per il finanziamento. Questo interesse è legato al versamento anticipato di almeno 1/5 dei fondi richiesti per il restauro (nel caso specifico si tratta del primo lotto di lavori riguardanti la sistemazione del tetto e delle coperture). Iniziative piccole e grandi si susseguono per raccogliere i fondi necessari, in particolare partirà a breve una Lotteria Pro Restauri con numerosi premi (molti offerti) tra cui una crociera nel mediterraneo, una fuga romantica a Bellagio, un orologio da collezione esposto al MOMA, un pouf di design e numerosi altri premi. Il secondo bando è quello invece del FAI – Fondo Ambiente Italiano “I Luoghi del Cuore” in collaborazione con Intesa San Paolo, al quale la chiesa ha potuto accedere grazie alle firme raccolte lo scorso anno (oltre 2000) che l’hanno classificata 1° in provincia di Como. Qui sarà il FAI a decidere alla fine di questo anno il finanziamento del progetto in base ad una graduatoria da lui stilata.

La Giornata Pedonale – El paes de scuprì. Come nasce, come evolve fino ad oggi

“La Giornata Pedonale è nata nel 1992 per scoprire il borgo paese passeggiando nelle vie appositamente chiuse al traffico e arricchite da iniziative, mostre, mercatini, sfilate con abiti tipici, ecc… L’idea rimbalzò presto nei paesi vicini, in alcuni con buon successo, in altri in maniera sporadica. Da circa 20 anni la giornata è affiancata con la visita di scorci caratteristici, cortili privati, case e vicoli generalmente non accessibili e che vengono eccezionalmente aperti in questo giorno. I proprietari, i volontari e le associazioni locali si impegnano ad intrattenere il visitatore personalizzando il proprio angolo con un tema specifico legato alla tradizione. Ad esempio laboratori per scoprire come il mais diventa polenta, come il latte si trasforma i formaggio, quali sono i giochi di una volta ma anche temi culturali come riconoscere una chiesa romanica in Vallassina, i lavori delle donne, le coltivazioni biologiche locali, le erbe spontanee, i corredi matrimoniali d’epoca, gli attrezzi del contadino o del falegname, mostre pittoriche, mostre fotografiche, dimostrazioni di intreccio, mostra di biciclette in collaborazione con il Museo del Ghisallo etc). I produttori e artigiani locali hanno uno spazio privilegiato nella manifestazione che permette di presentare i loro prodotti a km 0 (formaggi, conserve, gelati, patate, dolci, salami, etc) e promuovere la loro attività. La manifestazione è aperta alla collaborazione di tutte quelle realtà territoriali che vogliono promuoversi e promuovere il territorio per un beneficio comune. Avendo raggiunto nel corso degli anni lo scopo di rendere coscienti gli abitanti del paese delle bellezze dell’architettura spontanea contadina con l’apertura de l’antica Giazzera, la villa padronale Ghisi, la vecchia cucina della zia Giulia, le vecchie cantine, gli affreschi murali, le strade che si intersecano l’una all’altra, le cappelline votive ora lo scopo è quello di divulgare il più possibile a livello regionale le bellezze del territorio, di Barni e di tutto il circondario. Imparare ad amarlo e rispettarlo, senza stravolgerlo. Barni e i Barnesi amano un turismo consapevole che ama le piccole cose e che apprezza la genuinità e la spontaneità, la bellezza della natura e la vita tranquilla di un borgo di montagna che mantiene intatte le sue caratteristiche e si presta come meta per rilassarsi a pochi passi dai grandi centri urbani limitrofi (Como, Lecco, Milano, Monza e Brianza, Bergamo, Varese). Un clima familiare di ospitalità ed accoglienza, di amicizia e condivisione, di cordialità tipica contadina che pervade la giornata e tutte le sue attrazioni. Il turista e il visitatore vengono accolti a braccia a aperte e guidati nella conoscenza di quello che il paese offre direttamente dalle persone che lo abitano e lo vivono ogni giorno. Non solo una mera esposizione ma un coinvolgimento e una condivisione a 360 gradi.
La giornata aperta a tutti ed è in linea con l’obiettivo regionale di riscoperta e tutela delle tradizioni locali, della tutela delle lingue locali, della promozione del territorio e della sua conoscenza (art. 2 Statuto Regione Lombardia. Persegue la valorizzazione delle identità storiche, culturali linguistiche presenti nel territorio Tutela il paesaggio e valorizza il patrimonio naturale, monumentale, storico, artistico e culturale della Lombardia. Le tradizioni locali dell’intreccio di gerli e ceste, della produzione di formaggi di capra, di miele e di ortaggi avranno una maggiore visibilità nell’ottica di tutela e promozione. La richiesta di patrocinio al Consiglio Regionale della Regione Lombardia darà maggiore lustro e visibilità all’evento che da più di 25 anni caratterizza l’area della Vallassina.

A proposito di Culturabarni

Culturabarni è una Associazione no profit, costituita ufficialmente nell’aprile 2013. Nasce a seguito di un lungo lavoro di supporto alla Biblioteca “Annamaria e Nino Maestroni” di Barni, da parte di un gruppo di volontari che negli ultimi anni ha contribuito costantemente alla della stessa nonché all’apertura al pubblico. Da questa esperienza, che negli anni ha coinvolto numerose persone, si è deciso di allargare gli orizzonti fondando la suddetta associazione culturale che si prefigge i seguenti scopi:
essere punto di incontro e aggregazione per la promozione di iniziative culturali
promuovere la salvaguardia e conservazione della locale in ogni sua forma, la sua divulgazione, conoscenza e valorizzazione
collaborare in modo sinergico con enti pubblici e altre associazioni del territorio.
Tra le attività volte a perseguire lo scopo sociale si proporranno ad esempio:
gestione strutture bibliotecarie, promozione archivi documentali, fotografici, storici e letterari
eventi culturali, convegni, conferenze, seminari, mostre, rassegne, concorsi, concerti, lezioni, visite guidate
partecipazione ad eventi simili proposti da altri Enti culturali
promozione di ricerche nel campo della cultura locale, pubblicazioni
attività di aggregazione di persone ed Enti con attività e principi similari
ricerca sul territorio, sulle sue risorse e sulla loro tutela e divulgazione
attività di educazione e formazione su temi storici, geografici, usanze, tradizioni, arte, cultura locale,
promozione interventi di recupero, restauro, valorizzazione di monumenti, testimonianze storiche, architettoniche e di cultura locale
iniziative per valorizzare ambiente e natura
organizzazione manifestazioni, fiere, escursioni, eventi sportivi, folkloristici ecc., volti a promuovere la comunità e il suo sviluppo
sensibilizzare la collettività verso l’attività turistica locale e territoriale soprattutto in termini di qualità.
L’associazione si occupa, tra le altre cose, dell’organizzazione dell’evento “El paes de scuprì – Giornata Pedonale” ed in particolare della parte organizzativa, supporto e ricerca culturale, promozione sul territorio dell’evento e coordinamento di tutti gli attori coinvolti nel progetto.

BARNI: COSA VEDERE
Questo piccolo paese riesce tuttora a offrire ai suoi ospiti un soggiorno di quiete, una sorgente di acqua purissima, originariamente detta di S. Carlo, oggi di S. Luigi, selve di castagni e tante passeggiate nel verde verso le alture circostanti che dominano il paese affacciandosi sul lago di Como, il tutto a meno di un’ora da Milano. Due testimonianze del passato sono certamente degne di menzione, infatti, Barni conserva, ancora pressoché intatto nella sua fisionomia, l’unico castello della Vallassina sopravvissuto alle vicissitudini della storia e che risale approssimativamente al 900 d.C. e la Chiesa Romanica dei SS Pietro e Paolo, risalente al XII secolo che si è recentemente classificata al primo posto tra i luoghi del cuore del FAI della provincia di Como e per cui si stanno facendo una serie di eventi per raccogliere fondi in modo da poter affrontare una serie di interventi conservativi.

Chiesa romanica dei SS. Apostoli Pietro e Paolo
Era la Chiesa Parrocchiale matrice della Comunità di Barni che in origine comprendeva anche Magreglio. La datazione al XII secolo è quella riferita agli elementi certi, ma il nucleo originario medioevale, il più antico, costituito dal campanile e dalla porzione più orientale comprendente l’abside, quasi con altrettanta certezza, risale al X secolo, così come emerge dagli studi di Edoardo Arslan nella sua “Storia di Milano” edita nel 1954 da G. Treccani. A testimoniarlo sta l’abside ancora a forma semicircolare (nelle chiese bisogna aspettare la fine del XII secolo per vedere affermarsi l’abside a forma quadrata), e il fatto che il campanile sorge in posizione staccata di ben 9 metri, e ruotata con un’angolazione autonoma rispetto al corpo più antico della Chiesa, nella quale fu inglobato dai successivi ampliamenti. Gli affreschi che decorano le pareti appartengono a vari periodi e si trovano sovrapposti a quelli originari molto deteriorati fra i quali una rarissima rappresentazione di S. Lucio. Nella sua visita pastorale del 20 ottobre 1570 S. Carlo dice che le pareti della Chiesa sono interamente coperte di pitture che tuttavia sono molto rovinate a causa della loro antichità. Sembra quindi giusto pensare che detti dipinti siano di molto anteriori ai tempi di S. Carlo e risalgano, quantomeno, al XIV-XV secolo. Pregevole, anche se ormai depauperato dai furti nelle sue componenti migliori, un altare ligneo dorato risalente al ‘700. Degne di nota le due campane che, secondo le iscrizioni sono state fuse nel 1420 la minore e nel 1454 la maggiore, due date che ne fanno le più antiche, giunte sino a noi, fra quante sono note nell’intera provincia di Como. L’insieme richiede un radicale intervento di tutela e chi volesse visitarne l’interno, deve mettersi in contatto con il parroco.
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Santi_Pietro_e_Paolo_(Barni)
Castello di Barni
Oggi dimora privata, appartenne fra gli altri agli Sfondrati, ultimi Baroni della Vallassina ed è collocato su un’altura a dirupo sul Lambro a nord dell’abitato.
Si possono ancora ammirare dall’esterno le mura che conservano le feritoie degli spalti dalle quali operavano i difensori. Il Castello era del tipo “a ricetto” cioè destinato a ospitare la popolazione e il bestiame in caso d’invasione e ai quali era riservata la cinta muraria inferiore, mentre, in quella superiore si trovavano il castellano e la guarnigione. Ben conservato il mastio e i resti di un’altra torre sul lato ovest della cinta muraria attraverso le cui tre porte passava l’unica strada che metteva in Vallassina e qui concepito come fortificazione di sbarramento in seguito ampliata con palazzo baronale nel XIV secolo.
Il vecchio nucleo
Il centro storico riserva, ai visitatori attenti alle vestigia del passato, molti scorci discretamente conservati, tipici dell’architettura spontanea contadina come lobbie, portali con pregevoli contorni in pietra, cortili, edicole sacre, vicoli con sottopassi a volta e che hanno conservato il loro aspetto tortuoso originario.

Il monumento all’Alpino soccorritore in Barni
Collocato nella Piazzetta intitolata al pittore di origini barnesi Enrico Oldani, è stato realizzato a cura e spese del Gruppo Alpini di Barni nel corso del 1992 e inaugurato domenica 27 settembre 1992 dal Ministro Sen. Giuseppe Zamberletti, padre della Protezione Civile nazionale.
Il monumento è l’unico, in Italia, a celebrare la preziosa attività umanitaria, volontaristica, svolta dalla Protezione Civile degli Alpini sul teatro delle emergenze ambientali e delle catastrofi naturali. Proprio per la sua unicità e l’attualità del tema, quest’opera si è meritata la fotografia di copertina dell’organo di informazione ufficiale, nazionale, della Associazione Nazionale Alpini. Il monumento si compone di una grande penna in granito nero, il simbolo degli alpini, dalla quale il loro animo si palesa in un bronzo raffigurante il busto di un alpino che pone in salvo un neonato in fasce. La scultura è opera dell’artista Gianni Colombo da Rescaldina nato nel 1944 e scomparso alcuni anni fa. Formatosi all’Accademia di Brera è stato uno dei più celebrati scultori della scuola di Francesco Messina.

Passeggiate ed escursioni
Crezzo
Assai piacevole una escursione, a piedi o in macchina, al minuscolo nucleo abitato di Crezzo, frazione di Barni, luogo di ricchi pascoli beneficiati dall’influsso del ramo Lecchese del lago di Como su cui affaccia e dotato a sua volta di un piccolo incantevole laghetto.

Il “Crott del Castel de Leves”
Porta questo nome l’altura pressoché a precipizio sopra Onno e che domina il ramo lecchese del Lago di Como, posta ad oriente dell’abitato di Barni e sul quale sopravvivono le ultime vestigia del Castel di Leves. il quarto dei Castelli di Barni che chiudeva tutto il largo della valle quale punto cerniera della rete di avvistamento e segnalazione poiché da quella posizione si potevano vedere contemporaneamente l’alto lago, Lecco e la Vallassina, ma anche tutte le principali fortificazioni o torri di avvistamento come quella di Gravedona, Musso, Rezzonico, Bellagio, Dervio, Vezio di Varenna, Esino, Mandello, Abbadia. Il punto, fra i più panoramici e poco conosciuti del Triangolo Lariano si raggiunge abbastanza comodamente e celermente con il sentiero che s’inerpica sulla sommità dipartendosi dalla strada che porta a Crezzo e alla Madonnina, un poco prima del bivio per queste due località. Proprio per le sue peculiarità panoramiche è stato recentemente dotato di una camera fissa cui è possibile connettersi via Internet. In prossimità del sentiero che si snoda sulle pendici del Crott del Castel de Leves, a precipizio sul ramo lecchese del lago di Como, sorge il memoriale per ricordare le vittime del volo Milano – Colonia precipitato nel 1987 quasi sulla verticale dell’abitato di Onno.
Il Monte Colla e l’Oriolo
Da queste alture la vista può spaziare su un buono scorcio dei colli brianzoli e si raggiungono con comodi sentieri immersi nella vegetazione due piante monumentali:
“El Castanun de Buncava” Castagno secolare di enormi dimensioni situato nella zona di Buncava vicino a Crezzo (per valutarne la grandezza vedere la persona a fianco in basso a sinistra)
“El Fóó di Drizz” Un faggio, legittimo erede di quello secolare che fa’ parte dello stemma di Barni, perito nel 1926 a causa di una tromba d’aria.
La “Cadrega del Diaul” Comodamente raggiungibile, trovandosi poco lontano dalla strada per la Madonnina e Crezzo, si trova un altro masso erratico non di grandi dimensioni, ma, di particolare suggestione per la leggenda che lo avvolge. E da tutti considerata e chiamata La “Cadrega del Diaul”. Deve il nome alla sua forma e agli eventi, non solo leggendari, dei quali è stato al centro nei secoli.

L’Alpe Spessola
E’ un valico collocato sul Sentiero n.1, la dorsale del Triangolo Lariano che collega Bellagio con Brunate. Si raggiunge dall’abitato di Barni tramite un sentiero che con brevi digressioni verso la valle di Tarbiga permette di raggiungere dapprima alcuni affioramenti fossili di conchiglie bivalvi e conglobazioni di madrepore. Risalendo la valle di Tarbiga si può ammirare un masso erratico di granito, “El sass de Prea Nuelera”, al confronto del quale impallidiscono i più celebri Sasso Lentina e Pietra Luna che dalla loro hanno solo una maggiore comodità di accesso. Tornati sul “Sentee de Munt” per l’Alpe Spessola, si raggiunge il dosso, dove, fino al 1926, troneggiava il gigantesco faggio secolare anzidetto, la cui sagoma era visibile a occhio nudo sin dagli ex bastioni di Porta Venezia in Milano. Giunti all’Alpe Spessola, punto di notevole panoramicità, si può scendere al Piano del Tivano ovvero salire sino a raggiungere la vetta del S. Primo, il maggior rilievo del Triangolo Lariano.

Le altre escursioni
Distensiva per la gradualità del suo andamento planialtimetrico è la passeggiata che, snodandosi nel pianoro boscoso del “Barnecc” e de “la Bula”, collega Magreglio con Lasnigo passando per il “Caval di Barni” sulle pendici del “Crott del Castel di Leves” e per Crezzo.
Don Biagio Verri, natio di Barni
Biagio Verri, il futuro “apostolo delle giovani schiave”, nacque nel 1819 a Barni, un piccolo borgo che sorge sulle sponde del lago di Como. Sentì la vocazione sacerdotale quando era poco più che adolescente e ricevuta l’ordinazione a Milano nella primavera del 1843, si dedicò ai giovani nell’Oratorio San Luigi. Nel 1850 arrivò la svolta della sua vita: conobbe Niccolò Olivieri, uno straordinario sacerdote che dedicava la propria esistenza al “riscatto” delle giovani donne di colore in stato di schiavitù. Era ospite delle Suore Canossiane, alla ricerca di sovvenzioni, quando don Biagio si offrì d’aiutarlo. Nacque così un’amicizia e una importante collaborazione a vantaggio della “Pia Opera per il riscatto delle Fanciulle more”. Nel 1857, col consenso dell’arcivescovo e l’autorizzazione del Ministro provinciale dei Cappuccini – essendo terziario francescano – don Verri diede un commosso addio all’oratorio. Iniziò anch’egli il mestiere del “ghellaba”, il “negriero di Dio”, per contrastare il mercato clandestino di schiavi ancora fiorente – in particolare ad Alessandria d’Egitto e al Cairo – sebbene fosse stato abolito dal Congresso di Vienna. I due sacerdoti si prodigarono generosamente per quelle sventurate, affrontando grandi sacrifici. Giravano di paese in paese alla ricerca di offerte per liberarne quante più potevano. Data loro una nuova dignità, le circondavano d’affetto. Quante volte negli anni il servo di Dio attraversò il Mediterraneo, con le difficoltà di quei tempi. Numerose furono le collaborazioni che il Verri stabilì con conventi e monasteri femminili dove faceva ospitare le giovani. In seguito continuava ad occuparsene, chiedendo notizie per lettera o, se possibile, andando a visitarle. Alcune di esse abbracciarono la vita religiosa e questo probabilmente fu, per il sacerdote comasco, la più grande soddisfazione. Al Cairo centinaia di esse furono affidate all’Istituto delle Francescane Missionarie d’Egitto fondato dalla beata Caterina Troiani (1813-1887). Intrattenne inoltre rapporti con san Daniele Comboni che in una lettera gli scrisse: “Io sono bramosissimo di vederla e di discorrere della nostra cara Africa…”. Amico di don Bosco, don Verri periodicamente trascorreva giorni di ritiro spirituale a Valdocco e fu nella chiesetta di S. Francesco di Sales che decise di consacrare la sua vita alla salvezza delle piccole schiave, dopo aver trascorso la notte dinanzi al SS. Sacramento. Don Biagio stabilì un rapporto di collaborazione anche con la savonese santa Maria Giuseppa Rossello, Fondatrice delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia, che aprì le porte del suo istituto per alcune di quelle sfortunate ragazze. Dopo la morte dell’Olivieri, incoraggiato da papa Pio IX, don Biagio portò avanti l’Opera. Era ormai consolidata la rete di collaborazioni tra amici e benefattori, sia religiosi sia laici.
I preziosi scritti di don Verri testimoniano la sensibilità di un padre: “È sempre meglio mancare per troppa bontà che averne difetto”. Era quanto rispondeva a coloro che lo rimproveravano, affermando che alcune “riscattate” abusavano della sua bontà. In altra occasione disse: “Lasciamoci condurre dalla Provvidenza che ha le viste più lunghe di noi poveretti, ed ogni cosa volge in bene di chi a lei si affida”.
Don Verri morì a Torino, ospite della Piccola Casa della Divina Provvidenza, il 26 ottobre 1884. Fu poi sepolto a Barni nella Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo. Il processo di beatificazione fu aperto a Milano nel 1921 dall’Arcivescovo beato Cardinale Ferrari. Il Cardinale beato Ildefonso Schuster, che nel 1935 aveva autorizzato la raccolta degli scritti, venti anni più tardi affermò: “Lo chiamano “l’apostolo delle Morette” e lo fu attraverso una lunga e atroce “Via Crucis”. Ma la sua multiforme santità si affermò in tutto il vasto campo delle virtù sacerdotali”.

COSA VEDERE NEI DINTORNI
Museo del Ghisallo – Magreglio
Chiesetta del Ghisallo, Patrona dei ciclisti – Magreglio
Bellagio, la perla del Lago di Como
Monte San Primo
Altre info su http://www.triangololariano.it/
DOVE ALLOGGIARE O MANGIARE
B&B il Bracconiere https://www.bed-and-breakfast.it/it/lombardia/bb-il-bracconiere-barni/35474
The best place to visit Como Lake – https://www.airbnb.it/rooms/3781661
Ristorante la Madonnina – Crezzo – http://www.ristorantelamadonnina.it/ con vista lago
Cascina Sant’Angelo – Az. Agricola e agriturismo familiare – http://www.cascinasangelo.it/
Az. Agricola Camanin – Crezzo – https://www.camanin.net/
Ristorante San Pietro – Crotto
Pubblicazioni più interessanti dove si parla di Barni:
“Vocabolario del Dialetto di Barni” nato da una ricerca etnografica in collaborazione con la Provincia di Como, ricercatori locali e ricercatori universitari con tutti i cittadini;
“Toponimi della terra di Barni”, formulati in lingua locale e con le cartografie storiche;
il libro fotografico “Un Paese in Posa”, un progetto di ricerca sul tema di comunità e senso di appartenenza supportato dalla Rete Italiana di Cultura Popolare.

Ancora su Barni
Barni è una piccola comunità in provincia di Como che conta circa 600 abitanti residenti ma centinaia di persone che la frequentano nei weekend e durante le vacanze estive. Residenti, amici e villeggianti sono molto legati al paese e sono molto impegnati per tenerlo vivo e attivo anche attraverso le associazioni. Pro Loco, Gruppo Alpini e l’associazione culturale Culturabarni in primis, sono attive durante tutto l’anno per rendere il paese accogliente sia per chi ci vive, sia per chi ci trascorre le vacanze, non solo nell’ambito dell’intrattenimento ma anche nell’ambito della riscoperta delle tradizioni locali, dello sviluppo culturale, dell’inclusione di grandi e piccini nella comunità e della salvaguardia lingua locale.
Tra le iniziative di maggiore successo:
– Il Gir di Cent Foo, giunto alla 45 esima edizione, camminata non competitiva che attira migliaia di atleti da tutta la regione
– Festa della Montagna, un momento conviviale organizzato dagli Alpini che attira centinaia di persone ogni anno
– Giornata Pedonale – El paes de scuprì, un evento che nel corso degli anni si è radicato nella tradizione barnese.

Per maggiori informazioni:
culturabarni@libero.it
o Francesca Gilardoni cell 3880625682
www.culturabarni.it
Gruppo Facebook: http://www.facebook.com/groups/604315852921189/
Pagina Twitter: http://twitter.com/culturabarni1
Canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCi00VTqSPVxiFa6D423MyZQ

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