Barcellona: studiosi del mondo arabo-islamico per costruire ponti di dialogo
“Non credo nello scontro di civiltà, perché se sei civilizzato non combatti. Credo in una sola grande civiltà mondiale e multiculturale”:
con queste parole il principe giordano Hassan Bin Talal ha inaugurato oggi a Barcellona (Spagna) il III Congresso mondiale per gli studi sul Medio Oriente (Wocmes, nel suo acronimo inglese). Talal ha anche sottolineato la necessità di superare preconcetti e pregiudizi da parte di studiosi di entrambe le sponde del Mediterraneo mettendo in discussione categorie precostituite e arbitrarie sia rispetto al Medio Oriente sia rispetto all’Occidente. Il suo intervento ha aperto i lavori di quello che di fatto è diventato il più grande consesso di studiosi sul Medio Oriente e che promette di superare nei numeri le passate edizioni di Mainz (Germania, 2002) e di Amman (Giordania, 2006). A Barcellona sono infatti presenti 2650 partecipanti in rappresentanza di 72 paesi; ad essere rappresentate sono oltre 200 istituzioni, in programma 530 attività fra seminari, tavole rotonde e incontri. Numerose anche le iniziative collaterali. Tanti i temi che saranno affrontati, da quelli più noti di politica estera come la situazione in Iraq e la questione israelo-palestinese, a quelli più di carattere sociale e culturale.
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