BarCamp, la ‘non conferenza’ al tempo di Internet
BarCamp. Il suono di questa parola risulterà probabilmente sconosciuto anche ai più appassionati di tecnologia ed invece si sta rivelando come uno strumento prezioso per la diffusione della cultura in maniera alternativa ai comuni canali di comunicazione. Si tratta sempliciemente di una conferenza al contrario, o meglio, una ‘non conferenza’ che chiama intorno a sé i convenuti senza stabilire in anticipo l’argomento della discussione ma lasciando che la conferenza si autorganizzi sul momento, a partire dalle tematiche proposte dai partecipanti stessi. Chiunque può diventare il relatore, non ci sono gerarchie prestabilite e si possono affrontare in maniera più partecipata argomenti riguardanti il web e i software liberi. Partiti in risposta ai più classici Foo Camp americani, ora i Barcamp (il termine si rifà a ‘foobar’, già utilizzato dagli hackers) si stanno diffondendo anche in Italia e si sono svolti e si svolgeranno a Milano, Roma, Torino e Genova. Questa sarà forse la nuova forma di democrazia della cultura al tempo dei ‘nonluoghi’ di Auget e dell’’intelligenza collettiva’ teorizzata da Lévy? È presto per dirlo e probabilmente una diffusione più capillare di queste forme di comunicazione sarà il segno tangibile che l’obiettivo dei primi BarCamp è stato raggiunto.
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