Badlands Tomeu Coll
Badlands Tomeu Colla cura di Gabriele Agostini
A pochi metri da dove passano gli aeroplani, vicino alle spiagge affollate di turisti, c’è un’area in cui nulla sembra accadere da più di un secolo. Le storie dalle terre interne di questa isola galleggiante, come quello di ogni sobborgo, a parte ciò che sembra importante per il resto mondo. Badlands è più dell’universo all’interno di un fotografo, è la notizia nascosta in ogni tristezza del giorno, cronaca del degrado di un territorio di tangenziale che si sta svolgendo dritto alla desolazione. Ho catturato l’insondabile e quasi irreale della mia isola: Maiorca. Uno sguardo dallo specchietto retrovisore per capire che tutta la stranezza che la circonda è anche nei miei occhi. Tomeu Coll Il promontorio del sogno L’immenso cessa di essere sublime, sorpassa la nostra capacità di comprensione, minaccia di sommergerci. La vita si riempie di paura più che di ammirazione. Un sentimento di spavento, il sentimento del mostruosamente inquietante, ha sostituito il sentimento di pace e di ebrezza. Turbamento, ansietà, affanno dilagano sommergendo la sensazione di pace e di esaltazione. Ciò che era gioia, pienezza, esaltazione del Bello naturale, apprendimento del sublime, soccombe, è diventato un sovrappiù, un eccesso, quell’ “immenso” di cui parla Goethe, che noi non possiamo contenere e che porta in sé la minaccia sorda del nostro annientamento. Scorrendo le immagini di Tomeo Coll l’inaspettato sorge davanti a noi e ci troviamo nell’ombra faccia a faccia col mappamondo dell’ignoto. Qualcosa di torbido, di fugace, di impalpabile all’occhio. Se il nulla avesse una forma, sarebbe quella. Le immagini si susseguono sul crinale del giorno e della notte. Avvertiamo la presenza di fantasmi, il silenzio accresce l’orrore. Siamo in presenza dell’illimitato, dentro il promontorio del sogno. Il nostro sogno. Gabriele Agostini
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