Autogol o trappola?
Siamo alle solite: ennesimo albero tagliato, ennesimo taglio ingiustificato (fino a prova contraria), ennesima legittima reazione dei cittadini ormai stanchi di tanti sfregi all’ambiente ed alla natura.
Nel caso specifico, oltre al danno ambientale anche quello affettivo dato che l’albero in questione fu piantato da persone, all’epoca bambini, che tuttora abitano nel quartiere San Francesco.
Si scrive e si parla tanto dei cambiamenti climatici ma in pratica si fa davvero poco o nulla ad iniziare proprio dalla gestione del verde pubblico sia di quello sul Monte Artemisio (attendiamo la fine del processo e nuove disposizioni da parte della Regione Lazio e del Comune) che di quello in città.
Tanti gli articoli ed i comunicati sull’argomento nonché le segnalazioni agli organi preposti al controllo.
Anche questa volta non ci tireremo indietro: non abbiamo nessun santo in paradiso e nessun amico o parente da difendere, tantomeno non siamo sul libro paga di nessuno.
Se ne facciano una ragione chi comprende le azioni giustificate solo da interessi personali, di squadra, di clan o di partito.
Il nostro partito da 22 anni si chiama Ambiente e Territorio.
Ci rimane di certo una domanda da fare: CUI PRODEST, CUI BONO a chi giova tutto ciò, chi ne beneficia alla vigilia della competizione elettorale?
Per i leoni da tastiera un lavoraccio…
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