La musica è la sua passione, uno di quei sogni dai quali non ti svegli perché sono realtà. Tutto è iniziato a dieci anni, quando rimase affascinato dalla figura di un batterista su un manifesto; sentendolo poi suonare, quella musica l’aveva come investito e travolto. A quattordici anni riuscì a comprare una Sonor, la sua prima batteria. L’Istituto d’Arte frequentato dopo le medie ha permesso ad Alberto Croce, trentaduenne di Rocca di Papa, di crescere, vivere e studiare in un ambiente ricco di stimoli, circondato da artisti che non hanno fatto altro che incoraggiare e accrescere la sua creatività. Nel 2009 Alberto, insieme a Giuseppe Militello e Luis Lopez realizzò uno spettacolo sul Cantico dei Cantici nella cripta della Chiesa del Gesù. Era presente, invitato, un suo professore, David Marcelli, il quale compiaciuto gli chiese di registrare la colonna sonora del dvd che presentava il catalogo artistico di Ugo Cossu, anch’egli professore dell’Istituto d’Arte.
Articoli di Armando Guidoni
Numerose sono ancora le persone che in Africa aprono gli occhi e sono sole. Molte di queste sono lasciate nel letto di un ospedale arroccato ad attendere una fine certa, sperando che sia la più veloce possibile. Altre ridono e scherzano, soprattutto i bambini, che ignari del loro avvenire, danno qualche colpo su tamburi improvvisati, creando l’atmosfera calda e solidale della vita africana. Bimbi, adolescenti, adulti e anziani, ogni giorno continuano a non ‘conoscere’ cosa sia l’istruzione, vittime di un sistema che costantemente li opprime. Gli scarsi aiuti umanitari destinati all’Africa, sono per lo più manipolati dalle grandi organizzazioni internazionali, le quali forniscono soltanto assistenza istantanea, senza considerare la necessità di una crescita con effetti che durino nel tempo. D’altronde l’ignoranza permette di governare senza problemi e senza limiti.
Gremita, come mai era avvenuto, la chiesa di S. Gregorio Magno a Monte Porzio nella celebrazione liturgica per l’ultimo saluto a Marco Primavera, prima di presentare le sue spoglie a “Colui che tutto muove”. Marco ha lasciato tutti dopo un lungo periodo di malattia, che ha trascorso con grande coraggio anche attraverso il web, del “coso”, il suo male con il quale ha unito migliaia di persone amiche. Con la loro presenza ed i loro innumerevoli messaggi, ha trovato la forza per combattere il male, in una sfida impari, senza regole e senza confini, nella quale Marco ha subìto la pesante sconfitta.
Una storia che ha dell’incredibile e che coinvolge in modo un po’ misterioso il nostro mondo cittadino. Si parte da una tela dipinta a olio che rappresenta uno scorcio di Via Frascati, poco prima del fontanile (dove ancora oggi è possibile osservare volenterose signore che ancora preferiscono lavare a mano la biancheria), non distante da quella che viene chiamata Valle Focicchia. Una panoramica di Rocca di Papa ridotta all’essenziale, sovrastata dalla Fortezza e da alcuni edifici sulla strada, perfettamente riconoscibili anche con le ristrutturazioni avvenute negli anni. I colori sono vivaci, spiccano tra le mura scrostate che vanno dal beige al rosa, dal marrone al senape, il verde delle piante che allora costeggiavano la strada.
Quattro fine settimana a Ciampino all’insegna del sorriso, ma anche della riflessione sulla vita . Al cineteatro “Il Piccolissimo” di Via L. Ariosto, infatti, un significativo lavoro è stato messo in atto con la commedia dal titolo “Due più Due” della Compagnia Teatrale “Teatro Pensiero Libero”, scritta, diretta e interpretata dal versatile artista Massimiliano Staderini. Il pubblico ha riempito fino a qualche giorno fa le serate de ” Il Piccolissimo” trascorrendo attimi di piacevole divertimento per l’umorismo che ha accompagnato la rappresentazione, durante la quale non sono mancati momenti di commozione derivanti dal sottile, delicato filo conduttore dell’opera: eutanasia sì, eutanasia no. Il protagonista, nella persona del dottor Grazia (M. Staderini), in servizio presso il misero quanto attuale Pronto Soccorso, smaltisce a modo suo il lavoro e quindi la moltitudine dei pazienti che giornalmente si presenta con i propri malanni coinvolgendo anche i suoi pensieri.
Salutare una persona come Anna non è facile. Sempre presente e mai opprimente, lascia un segno – che non è un vuoto – in tutti quelli che l’hanno conosciuta e frequentata nel corso della sua vita ricca d’incontri. Anna Bracaglia Morante (classe 1931) è un pezzo di storia che va tenuto a mente. Maestra elementare ottiene il suo primo incarico a Priverno (LT), poi nei paesini sperduti della provincia di Roma, da Rocca Canterano ad altre amene località arrampicate sui monti. Anna c’era quando fu firmata la Costituzione Italiana, c’era quando fu riconosciuto il diritto di voto alle donne, c’era nelle lotte operaie, nelle conquiste sofferte per i diritti basilari dell’uomo e per il principio di pari dignità per tutti. Anna c’era nei ribollenti anni ’70, a sostenere la lotta per una rivoluzione culturale che sarebbe passata anche attraverso tanti errori e tanta sofferenza.
È questa la vita che sognavo da bambino
è questa la vita che sognavo da bambino
un po’ di Apocalisse, un po’ di Topolino
Lorenzo Cherubini
Ci vergogniamo in molti di vivere in un territorio dove la maggior parte dei comuni deve ancora far partire la raccolta differenziata (quando questa dovrebbe già essere superata), però si continua a parlare di bellezze, turismo, monumenti naturali e bla bla bla … Ci vergogniamo di vivere in un luogo dove le persone tengono casa come uno specchio, si rifanno il bagno nuovo e poi vanno nottetempo a scaricare i calcinacci della loro casa perfetta lungo le strade che sono di tutti noi. Ci vergogniamo di vedere il lago che muore. Al suo capezzale si affaccia il solito gruppo di volontari volenterosi, soliti noti, mentre molti lo frequentano per la passeggiata e nemmeno si accorgono delle condizioni in cui è ridotto.
“Gli occhi dell’anima” (UniversItalia editrice) è l’ultima fatica letteraria della giornalista e scrittrice frascatana Eliana Rossi pubblicato in questi giorni.
Si legge nella prefazione: L’anima ha davvero gli occhi? E se sì, di che colore sono? E se non avessero alcun colore? Eppure sono occhi che ascoltano, osservano, scrutano, penetrano fin nei profondi meandri della nostra psiche, alla ricerca della consapevolezza del nostro agire. Sono occhi che ci aiutano a distinguere il bene dal male, che ci sanno condurre verso l’altro o ci uniscono alle infinite particelle del macrocosmo, per non farci sentire mai soli, perché non siamo soli. Domande, risposte, dubbi, incertezze, che si ritrovano nel flusso ininterrotto di pensieri che ci accompagnano in ogni ora del giorno e per tutta la vita e che ci aiutano a superare le piccole o grandi difficoltà della nostra esistenza.
Mostra di Fabrizio Faraoni e di Rossella O’Hara presso la Curia Vescovile di Frascati
Sabato 4 febbraio 2012, presso la Curia Vescovile di Frascati, si è inaugurata la mostra d’arte “Vita, il miracolo dell’altro che ti somiglia”, promossa dall’Associazione “Nuovi Castelli Romani” in collaborazione con l’Agenzia per i Trapianti e le Patologie Connesse. Patrocinato dalla Diocesi di Frascati, dal Comune di Frascati e dalla Regione Lazio, l’evento artistico si svolge nell’ambito della campagna informativa di educazione alla donazione degli organi. In mostra due artisti significativi, lo scultore Fabrizio Faraoni e Rossella O’Hara, artista di arte Ikebana.
I tempi sono brutti, strozzati. Come non lo sono mai stati, dal dopoguerra. L’Italia va in bancarotta. Già sta. Quel che si fa è per provare a rialzarsi. Il governo per far cassa sta raschiando dei cittadini ogni piega del portafoglio. Pure quella degli spiccioli. È penoso. È inevitabile. Ormai lo sappiamo tutti. Se Monti non lo facesse, sarebbe peggio. L’hanno messo lì apposta. Per fargli fare questo lavoro, quasi sporco. Che i partiti non hanno saputo, voluto, potuto fare. Se il professore fallisce, finiamo come in Grecia. A lingua fuori. Allora, contribuenti spremuti e tagli. Tra i quali, quello dei soldi ai comuni. Per tirare avanti obbligati a loro volta a spremere la gente, aumentando tariffe e addizionali. Per chi paga, razione doppia, di bastonate. Passaggio scorbutico per i sindaci.
Straordinaria e geniale idea: un matrimonio di note tra cinque laghi e cinque continenti. Music “ON VOLCANIC LAKES”, 5 composers for 5 continents è il titolo significante. Cinque brani di musica originale contemporanea ognuno realizzato da un compositore proveniente da un diverso continente e dedicato ed ispirato ad uno dei cinque laghi vulcanici del Lazio, celebrando e percorrendo storia e leggenda. David Osbon (Regno Unito – Europa) per Bracciano con The Spirit of Sabate, Khaled Shokry (Egitto – Africa) per Albano con Ab Oracolo ad Cuniculum, Michael Williams (New Zealand – Oceania) per Bolsena con Amalasunta, Giuseppe Lupis (Usa – America) per Nemi con Il Remo d’Oro, Kye Ryung Park (Korea del Sud – Asia) per Vico con Oltre le sponde. Subito si percepisce l’impresa titanica.
Il 22 gennaio a Roma presso il Centro Sportivo SSD Sport Academy, esordio della Polisportiva San Cesareo alla prima prova del Trofeo Kostina.
L’esordio è stato a dir poco sorprendente con il primo posto ottenuto dalla squadra a cinque cerchi composta da Marina, Veronica, Roberta, Francesca e Ilenia, ed 2° posto nella specialità fune-palla dalla coppia Asia e Virginia; negli individuali si sono distinte Asia, 3° posto al corpo libero, Marina, terza alla fune, Francesca e Roberta, 5° posto rispettivamente palla e nastro e Virginia, sesta alla palla, nonostante fosse la più piccola della sua categoria. Ma quale è il segreto di questa giovanissima società di San Cesareo distintasi già lo scorso anno durante le gare regionali presso la FGI? L’insegnante Martina De Sanzo e la sua assistente Marina Iacovacci ci parlano dei pilastri del loro credo sportivo.
Si è svolto il 20 dicembre scorso, presso la Cattedrale di San Clemente, l’Evento Musicart, ideato dalla pro loco Velitrae.
E mentre i castagneti laziali stanno tutti in sofferenza e si sta combattendo seppure in ritardo la lotta biologica contro il Cinipide con lancio del suo antagonista Torymus, a Roma prosperano i caldarrostai abusivi. La castagna è stata sempre il pane dei poveri, ha salvato generazioni intere in tempo di guerra e di carestie, ha riempito lo stomaco e scaldato le mani in forma di castagnaccio, e oggi occupa tanti extracomunitari per un commercio vasto e irregolare in mano alle grandi e occulte organizzazioni. Non c’è un italiano che venda caldarroste per le vie di Roma – del Lazio? d’Italia? -, non un montanaro con la sua sacchetta il suo coltellino e il suo piccolo fusto che si guadagni la giornata, ma solo bracieri enormi alimentati da sacchi di carbonella per arrostire quintali di marroni giganti, intaccati in serie con apposito attrezzo. Dieci castagne per cinque euro – mille lire cadauna – che straripano dal cartoccetto profumando l’aria, e via in mezzo alla calca cittadina come dentro a un bosco pieno di ricci e foglie secche.
Visita permanente degli scavi archeologici dei sotterranei di Palazzo Valentini, via IV Novembre, 119/A, tel. 06.32810.
La grande storia della diversità umana. Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del ‘400, fino al 15 gennaio, Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio 16, tel. 06.39967500.
40 foto del fotografo francese Eric Poitevin, fino al 15 gennaio, Accademia di Francia, Villa Medici, viale Trinità dei Monti, 1, tel. 06.6761.
Days of the Dinosaur 51 esseri preistorici, fino al 18 gennaio alla Nuova Fiera di Roma, via Portuense, 1645/1647, tel. 800.907080.
Piet Mondrian, 70 opere del maestro olandese dell’Astrattismo, fino al 29 gennaio, Complesso del Vittoriano, via di San Pietro in Carcere, tel. 06.6780664.
Sono trascorsi ben sette anni dalla personale in cui Guglielmo Corazza presentò le sue opere dal titolo Impasti di luce, presso La Galleria Desirée a Frascati, e quest’anno il pittore, fotografo e ottico frascatano ha esposto le sue tele nell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata dal 23 al 29 novembre, insieme al fotografo Daniele Marcheggiani, intitolando la mostra Impasti di luce 2, come a voler auspicare un nuovo successo. In entrambi gli artisti è presente la ricerca nel sorprendere l’attimo fuggente in cui la luce permea di sé l’oggetto, il paesaggio; e se Marcheggiani cerca di cogliere il dettaglio dal particolare o porre in evidenza la grandiosità delle opere umane come imponenti colossi che si protendono verso l’infinito, in Corazza il singolo elemento, pur mantenendo la sua peculiarità, s’integra con gli altri componenti del soggetto dell’opera in un’armonia di sprazzi di luce e tenui colori.
Venerdì 2 dicembre tre giovani ma esperti archeologi hanno animato la sala conferenze del Museo Civico di Velletri, gentilmente messa a disposizione del G.A.V. (Gruppo Archeologico Veliterno) che li ha calorosamente ospitati. Presentati dalla dott.ssa Roberta Petrilli, il dott. Mauro Lo Castro, la dott.ssa Rosaria Olevano e il dott. Tiziano Cinti hanno illustrato i risultati delle ultime indagini da loro svolte, approdati per la prima volta fuori Colleferro, dove la presentazione si era tenuta solo pochi giorni prima, il 26 novembre scorso. I relatori sono gli attivissimi responsabili della Missione archeologica che la Cooperativa “Il Betilo”, il Comune e il Museo di Colleferro stanno realizzando da ben otto anni nell’ambito di un articolato progetto archeologico, culturale e ambientale incentrato in un’area che nel Medioevo dominava importanti vie di comunicazione tra Roma e l’Italia meridionale: le vie Labicana, Latina e Prenestina.
Il comune ha aderito al progetto “Mille asili per il Lazio” voluto dalla governatrice Renata Polverini. Il piano, assieme ad un pacchetto di interventi mirati al rafforzamento delle politiche sociali, riguarda18,6 milioni di euro solo per gli asili e punta al coinvolgimento dei privati e al recupero dei beni esistenti.
I festeggiamenti per la 5^ Serata Europea, svoltisi nelle due giornate di sabato 3 e domenica 4 dicembre presso il Teatro delle Ore (Proloco di Marino), in Largo Palazzo Colonna, si sono aperti con il concerto Fare, Dire e Suonare Anticoggi.
Il complesso La Terzina ha deliziato il pubblico con musiche del Duecento, del Tardo Barocco rivisitate attraverso la professionalità del Maestro Mario Alberti (flauti e percussioni), Giovanni Valla (pianoforte), Mario Bruni (contrabbasso), con la partecipazione straordinaria di Francesca Sisti (percussioni e recitativo) che ha interpretato alcuni brani, scelti per meglio inneggiare la natura e alcuni momenti dell’umile vita dei popolani. L’interesse per la musica barocca ha avvicinato il trio “La Terzina” affascinato dalla melodia «che i menestrelli suonavano nelle corti dei regnanti – chiosa Alberti – con strumenti più semplici di quelli odierni, naturalmente non il contrabbasso o il piano, ma la spinetta, i tamburelli, i flauti, liuti, per rallegrare i commensali durante i loro lauti pasti. Una musica suonata nei boschi, per celebrare il risveglio della natura in primavera o per accompagnare il soldato in battaglia».
Da quasi un mese sono installati nel comune di Rocca Priora i pannelli informativi elettronici della Comunità Montana riguardanti i 13 Comuni in convenzione. Trentotto pannelli in tutto: per Cave, Colonna, Frascati, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Montecompatri, Palestrina, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo e Zagarolo. Le notizie in colore verde sono riferibili alla Comunità Montana, le rosse al comune di appartenenza. Finora tutto è funzionato correttamente; gli avvisi saranno di carattere istituzionale, comunale, sovra comunale e nazionale, gestiti a metà fra la Comunità Montana e il singolo comune fino al 2015.
Libreria “The Book” di Genzano uno degli ultimi pomeriggi di novembre, attendo inizi la presentazione di un libro il cui titolo mi incuriosisce molto: ” Pensieri in dialisi” – ed. Miele. Il dubbio che possa trattarsi di un argomento di medicina mi sfiora appena… Penso più ad una metafora che nasconda poesia: pur non avendo colto in pieno, mi renderò conto più tardi di non aver sbagliato. Il bel libro di Franco Siciliano è il risultato di una formidabile impresa di sopravvivenza, un’azione catartica che conduce la mente ad elevarsi su qualcosa che altrimenti potrebbe ancorarsi ad uno stato di insopportabile prigionia e sofferenza. In che modo? L’autore descrive la propria condizione di paziente dializzato, alternando tecnicismo e procedure dell’operazione medica con momenti in cui la sua mente lascia quel corpo incatenato ad una macchina con tubi e aghi infilati nel braccio e si libra in un’esplosione di ricordi, reminescenze, riflessioni, racconti che coinvolgono in pieno il lettore.
Ritornava da Ariccia, dove si era tenuta l’inaugurazione della mostra collettiva di Arti Varie alla Locanda Martorelli, a cui partecipavano anche suoi amici. Aveva tagliato per la strada di Lanuvio e si trovava nei pressi di Santa Maria dell’Orto, diretto alla casa paterna in via Cinque Archi, quando un malore l’ha colpito e ha fatto appena in tempo ad accostare la macchina che si è accasciato sul sedile. Passeggeri di un’auto in transito, notato l’accaduto, si sono fermati, una ragazza è scesa, si è accostata ed ha chiesto al guidatore in sosta se avesse bisogno di qualcosa. L’uomo l’ha guardata, ha spalancato gli occhi e il suo respiro si è arrestato. Un trombo, probabilmente. La ragazza ha chiamato il 118 che è intervenuto prontamente, sul luogo anche la polizia stradale, la corsa al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Velletri ma non c’era ormai più niente da fare. Così se ne è andato venerdì 16 dicembre in serata Ferruccio Roberto Nicosanti, detto anche Jonny e ‘o Bro’. Ferruccio aveva tanti amici da non potersi contare e tre passioni: la terra, la famiglia e la musica.
Si è svolta lo scorso 3 dicembre presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati, la Cerimonia di Premiazione della 51° edizione
Partecipazione è la parola giusta per descrivere il concerto di Natale realizzato all’interno della chiesa della Madonna della Neve il 18 Dicembre; ancora più corretto è parlare di straordinaria condivisione e completa compartecipazione ad un evento di qualità che speriamo si possa ripetere negli anni a venire. Organizzato dal Comitato Madonna della Neve, il concerto ha visto protagonisti professionisti del canto e non che si sono cimentati nella lirica e nel pop, rivisitato in chiave natalizia, per più di due ore. A cantare il soprano Mariangela Boni, voce quanto mai sofisticata e caratterizzata da eccezionali acuti; in particolare nell’esecuzione del concerto di Tchaikovsky, dedicato a Giuseppina Fiore, recentemente scomparsa, si è potuto notare la bravura della Boni, che inoltre per l’occasione si è cimentata nel dirigere tutti i ragazzi che si sono esibiti. Un pensiero è andato anche alla cara Lucia Zaratti.
Di martedì 6 dicembre scorso il convegno presso Villa Mondragone dell’Istituto Regionale delle Ville Tuscolane che va ragionando sulla trasformazione in Istituto Regionale Ville del Lazio per una gestione centralizzata che dovrebbe migliorare lo stato delle cose. Ma qual è lo stato delle cose? Secondo quello che si evince da un recente comunicato di Ecologisti Democratici Circolo Colli Tuscolani, Villa Aldobrandini e Villa Falconieri restano chiuse 362 giorni l’anno, entrambe visitabili per una decina di giorni l’anno durante la manifestazione “Giochi d’acqua e di verde” curata da Colline Romane. Villa Grazioli fruibile solo come albergo, lo stesso dicasi per Villa Tuscolana. Stessa sorte delle prime due citate per Villa Lancellotti, usata anche come set cinematografico, stesso utilizzo per Villa Parisi. Villa Mondragone è gestita dalla Seconda Università di Roma, visitabile in occasione di eventi, convegni mostre; Villa Sora istituto scolastico religioso; Villa Torlonia è parco comunale e infine Villa Muti, la cui trasformazione è possibile osservare dall’esterno: persa la sua allure cinquecentesca si appresta a diventare residence (?).
Una deliziosa serata è stata condivisa al Teatro “Sala Bazzi” di Castelgandolfo con “Note di Poesia”, domenica 11 Dicembre. Un Recital di poesie e musica che ha aperto il sipario con tre brani del coro diretto dal Maestro Maurizio Mignè, “LiberArmonia”, composto da numerosi elementi e che nell’insieme ha offerto al pubblico un suggestivo scenario prim’ancora della leggiadria dei brani come “Roma nun fa’ la stupida stasera”. Per la poesia l’iniziativa artistica ha visto partecipi con i loro versi, quattro poeti dei Castelli Romani presentati da Lanfranco Daniele.
Si è conclusa con un grande successo di pubblico la rappresentazione di “Tango”, dramma teatrale scritto da Francesca Zanni che racconta della tragedia dei desaparecidos argentini, con la regia di Salvatore Margiotta. In un’atmosfera delicata e piena di pathos, sabato 3 dicembre, al teatro della Chiesa Vecchia (Torre Angela), i due protagonisti dello spettacolo – Fabio Orlandi e Sara Margiotta – hanno regalato agli spettatori un’interpretazione dal forte impatto emotivo. «Come un pugno allo stomaco» per una storia che «lascia sgomenti e spiazzati» – sono stati i commenti di alcuni degli spettatori intervistati – la prima dello spettacolo ha saputo contenere il dramma delle vicende personali dei personaggi: di un uomo e di una donna che apparentemente non si conoscono ma che sono legati da un filo indissolubile che sarà svelato solo alla fine. Tango è anche una testimonianza per un passato da non dimenticare: il soggetto teatrale «alza la polvere su una delle pagine più orribili e vergognose della storia dell’Umanità: l’Argentina della dittatura militare degli anni ’76 -’83, macchiatasi, tra gli altri, di orrori indicibili come l’annientamento di un’intera generazione, quella dei desaparecidos, le circa 30 mila persone di tutte le età, molte delle quali di origine italiana, fatte sparire nel nulla, spesso gettate vive nell’oceano con i famigerati “vuelos de la muerte”».
La mia generazione ha un passato ormai lungo e, dunque, poco futuro. I nostri giudizi, allora, consapevolmente e fisiologicamente, vengono dal confronto con stagioni trascorse, ma vissute e sperimentate. E, comprensibilmente, la prognosi ne risente. Per leggere il presente e ipotizzare un futuro, usiamo la sapienza della memoria. Ma a età avanzata, affermano i tecnici, la memoria soffre di due disturbi: la benevolenza per il passato e l’astio per il presente, statisticamente corto. Due disturbi che sono i segni inconfondibili di una coscienza senile. Tale stato di cose sempre ho ben presente quando nel mio piccolo provo a leggere l’attualità e a commentarla. Senza cedimenti al pessimismo. Con sforzo forte per una lucidità neutrale. Attenta alle persone, agli interessi, alle situazioni. Distaccata dalle persone, dagli interessi, dalle situazioni. Le cose che così si vedono sono inevitabilmente un elenco, alla cui testa è bene considerare – prima di farne disamina – una pre-condizione intellettuale: la spirale del silenzio.
“Città Attiva”, associazione culturale di recente formazione, ha dato avvio alla sua operosità sociale con un’iniziativa dedicata alle problematiche del sistema scolastico di Ciampino. Nella Sala Consiliare del Comune, martedì 13 Dicembre, si è ritrovato con i soci dell’Associazione un pubblico composto in gran parte da insegnanti, genitori e dirigenti scolastici per l’incontro dal titolo “CITTA’ ATTIVA, attiva la città per la scuola”. Diversi i rappresentanti degli Istituti di Ciampino: I.T.C.G. “Michele Amari”, Liceo artistico “P.Mercuri”, scuole primarie e medie.
Al tavolo dei relatori erano presenti M. Carmina De Sanctis Presidente dell’Associazione “Città Attiva”, Silvana Casentini Vicepresidente, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Anna Rita Fraioli e l’insegnante Roberta De Amicis della Scuola Media Statale “U.Nobile”.
Finalmente torna il bonus bebè; in questi tempi di crisi particolarmente duri non mancheranno certo le domande per i 450