Una e-mail giunta alla nostra redazione dal lontano Brasile alza un velo sulla vita e la sorte di due nostri compaesani: Pietro (nato nel 1903) e Ulderico Gentili (1911) e ci fa scoprire un poco della loro storia. Pietro e Ulderico Gentili emigrano, come tanti italiani, agli inizi del secolo scorso in cerca di buone opportunità per migliorare una vita in quegli anni non certo facile.
Articoli di Armando Guidoni
L’Associazione Longalba, prende nome da un passo dello scrittore romano Tito Livio “sub Albano Monte condidit … quae Longa Alba appellata est“, riferito all’Urbis Mater, e propone iniziative e itinerari per promuovere la conoscenza sul patrimonio storico-artistico dei Colli Albani. L’ultimo è stato un mini tour nella città di Albano Laziale. Infatti domenica 17 u.s. un gruppo di trenta persone si è dato appuntamento alle h. 9,00, su iniziativa dell’Associazione ricordata, davanti al Museo Civico. La vice presidente Dott.ssa Giulia Trombetta e la segretaria Laura Quarta hanno accolto i partecipanti riscaldando con la loro simpatia il freddo della mattinata.
Liber@rte è semplicemente l’energia e la sinestesia di un piccolo-grande gruppo di sei persone, Elisabetta Bagli, Andrea Leonelli, Monica Pasero, Michela Zanarella, Oliviero Angelo Fuina e Gino Centofante, che hanno voluto riunirsi per farsi sentire e, contemporaneamente, dar voce allo spirito più vero dell’arte che risiede in ognuno di noi.
Nella rassegna culturale curata da Natale Sciara – Martedì Letterari “Colloqui sulla contemporaneità” organizzati dalla Pro loco di Ciampino – recentemente è stato ospite graditissimo il critico d’arte Franco Campegiani. Al pubblico numeroso e attento, Andrea Mariotti ha presentato infatti l’ultimo lavoro poetico di Campegiani Ver Sacrum, Tracce edizioni – Pescara, 2012 con prefazione di Ninnj Di Stefano Busà e riflessioni di Aldo Onorati.
Le notizie dei media nazionali e quelle delle agenzie internazionali specializzate, hanno fatto conoscere l’importanza della scoperta a Ciampino, nel sito di Mura dei Francesi, dei resti della villa di un grande Console romano. La villa di Messalla Valerio Corvino, sostenitore del circolo letterario che portava il suo nome e raccoglieva poeti e intellettuali dell’età augustea, da Ovidio a Tibullo, che hanno scritto la storia della letteratura classica.
«La villa di Marco Valerio Messalla Corvino, rinvenuta pochi mesi fa a Ciampino nei pressi di Roma, insieme alle sette straordinarie sculture di Niobe e dei suoi figli, è in pericolo. 55.000 metri cubi di cemento potrebbero essere costruiti ad appena pochi metri di distanza dall’area degli scavi e dalla piscina, scenario originale delle sculture».
Un uomo di 38 anni ha dovuto essere medicato in ospedale con tre punti di sutura in viso per una lite fra gatti in via San Sebastiano. Pare inusuale ma è così: l’uomo intento a gettare l’immondizia in un cassonetto si è visto balzare addosso all’improvviso due felini che probabilmente si contendevano il cibo o il territorio. Presi dalla foga i gatti sono poi fuggiti via.
«La villa di Marco Valerio Messalla Corvino, rinvenuta pochi mesi fa a Ciampino nei pressi di Roma, insieme alle sette straordinarie sculture di Niobe e dei suoi figli è in pericolo. 55.000 metri cubi di cemento potrebbero essere costruiti ad appena pochi metri di distanza dall’area degli scavi e dalla piscina, scenario originale delle sculture». Questa dichiarazione è dell’Associazione “Ciampino per il Bene Comune” la quale lancia una petizione per tutelare l’area di scavo di Colle Olivo e la Villa di Marco Valerio Messalla Corvino, rinvenuta appena due mesi fa.
Nel percorso di cittadinanza attiva sui temi educativi, avviato questo inverno dall’ Ass. OrizzonteArcobaleno insieme ad alcuni genitori di Monte Compatri, siamo andati ad incontrare un gruppo di preadolescenti e adolescenti di 14-18 anni che abitano a Monte Compatri, per conoscere i loro bisogni, nella Terra di Mezzo, direttamente espressi dalla loro voce.
Grande successo della presentazione della I° Campagna Archeologica della via Appia Antica promossa dall’Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense, avvenuta venerdì 21 settembre presso la prestigiosa sede di Palazzo Chigi in Ariccia. Sono intervenuti la dott.sa Serafina Mascolo, Vicecommissario del Comune di Ariccia; la dott.sa Giuseppina Ghini, per la Soprintendenza per il Beni Archeologici del Lazio;
Lauretta Chiarini, nata ad Albano, è l’autrice di alcuni titoli per ragazzi fra cui L’albero Laura, Margherita, Giorgia, le altre ed io, Parole vive, Turul che diventò un uccello e Aral che diventò una foglia oltre che di racconti sparsi in rete. Scrive e promuove i suoi libri attraverso un noto social network collegato con Feltrinelli. Nel mese di settembre Lauretta ha partecipato ad “Incontro con l’autore”, quattro eventi letterari nell’ambito delle iniziative della Regione “Un Lazio di libri!” – I° Festival della Lettura del Lazio – ritrovandosi fra scrittori come Corrado Augias, Lia Levi e Melania Mazzucco. Lauretta ha un’aria cauta e non troppo professorale, finché non indossa i suoi ‘occhialini’: allora qualcosa sembra cambiare, quando comincia a parlare delle sue creature di carta o delle letture alle quali presenzia volentieri presso biblioteche o scuole incontrando bambini che in classe hanno già svolto un lavoro di lettura ed elaborazioni dei suoi testi, o leggendo per loro. Saranno gli ‘occhialini’, una specie di ‘porta magica’ fra la persona e l’autrice? Proviamo ad indagare…
Orazione per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino dello scomparso giornalista e scrittore Salvo Licata è stata proposta lo scorso primo settembre a Rocca Priora nell’ambito di “E-brezze creative, nuovi scenari dalla Provincia”. A vent’anni dalle due stragi mafiose, il lavoro teatrale per la regia di Maddalena Rizzi ha avuto protagonisti sul palco Maurizio Todaro, Andrea Murchio, Filippo D’alessio, alla chitarra Marco Abbondanzieri con musiche di Le Almadina.
Da sempre la Festa dell’Uva è attesa e seguita con un certo affetto da tutti i cittadini veliterni, anche quelli un pochino snob. Una sorta di rito bene augurale, di rilettura e di consolidamento delle radici prettamente agricole della città. Perciò anche quest’anno, per l’edizione numero 82 svoltasi dal 20 al 23 settembre, il taglio è stato giustamente e prevalentemente popolare, con sfilate di carri e cortei rievocativi, spettacoli, miss e balli in piazza, degustazione di vini e cucina locale, il tutto favorito da un clima splendido.
Ombre e luci, il cinema dei telefoni bianchi, fino al 28 ottobre al Museo di Roma, Pal. Braschi, p.zza Navona, 2, tel. 06.0608.
100 sguardi su Roma, fino al 28 ottobre, GNAM, via F. Crispi, 24, tel. 06.0608.
Pascale Marthine Tayou opere in plastica, fino al 28 ottobre, MACRO, via Nizza, 138, tel. 06.0608.
Neon, la materia luminosa dell’arte, fino al 4 novembre, MACRO, via Nizza, 138, tel. 06.0608.
Carte d’Italie, Napoleone Bonaparte in Italia, fino al 4 novembre, Museo Napoleonico, p.zza di Ponte Umberto, 1, tel. 06.0608.
Antinoo, la bellezza e il suo fascino, Tivoli, Villa Adriana, fino al 4 novembre, tel. 0774 530 203.
La terna del 52° Premio Nazionale Poesia Frascati “Antonio Seccareccia” premia, quest’anno, tre protagonisti della poesia italiana contemporanea: Antonella Anedda con Salva con nome (Mondadori), Paola Loreto con In quota (Interlinea), Stefano Simoncelli con Terza copia del gelo (Italic Pequod). Antonella Anedda è nata a Roma ed è laureata in storia dell’arte moderna. Collabora con l’Università di Lugano e con il quotidiano Il Manifesto. Ha esordito nel 1992 con la raccolta di poesie Residenze invernali alla quale hanno fatto prosecuzione numerosi altri volumi sino a quest’anno e tradotti in varie lingue.
I paesi dei Castelli Romani sono tanti, suggestivi e belli, con tanti dialetti l’uno diverso dall’altro, ma tutti impregnati di tanti ricordi, tanti momenti storici, tante riflessioni e perché no, spunti umoristici. In un clima decisamente cordiale e simpatico si è svolta a Rocca di Papa la 3a rassegna di poesia dialettale, domenica 9 settembre, nell’ambito dei festeggiamenti organizzati dalla “Nuova Contea”, sotto un tendone appositamente allestito in Piazza Claudio Villa in occasione della locale Festa della Birra.
Parto dall’enorme polo logistico a Passo Corese e ragiono sul suo concepimento. È un ennesimo e visibilissimo (vedi foto satellitare Google) atto di scontro. Da una parte, la logica della conservazione (tutela della identità storica, archeologica, Laziale – vedi l’importante città Sabina di Cures -) e, dall’altra, gli interessi dell’Homo contemporaneo.
Siamo felici di comunicare che la Giuria della XV edizione del Premio Biennale Letterario dei Monti Lepini ha assegnato il
Visitate il Museo delle navi romane di Nemi al cui interno sono conservate le ricostruzioni degli scafi portati alla luce dal vicino Lago e una copia, l’originale è in restauro, di una grandiosa statua dell’imperatore Caligola in trono (Gaio Giulio Cesare Germanico, Anzio 31/8/12 – Roma 24/1/41 d.c.), detto Caligola a causa della caliga da legionario calzata fin da bambino e ben visibile nella statuaria dedicatagli.
Festeggia vent’anni la sagra del fungo porcino a Colle di Fuori, frazione di Rocca Priora. Svoltasi il 31 Agosto, 1-2-7-8-9 Settembre ha ottenuto come sempre un grande successo. Il mese di Settembre, quello delle prime piogge, è il più idoneo per raccogliere i porcini che dal bosco nascono in virtù di una prodigiosa combinazione fra umidità e temperatura dell’aria; lo sanno bene i cittadini di Colle di Fuori , di tradizione boscaiola, che da sempre sono dediti alla raccolta di questo regalo della natura, tanto da volerne condividere il buon gusto con tutti attraverso una festa articolata fra esposizioni micologiche e degustazioni culinarie.
Anche quest’anno, in occasione della terza edizione “Rocca di Papa città d’arte”, la città castellana si è presentata ad artisti e visitatori decorata da mille sfumature: pittori locali e non hanno contribuito per il terzo anno consecutivo ad arricchire le vie cittadine di altri splendidi murales, e l’organizzatrice, Oriana Croce, insuperabile paesaggista, ha operato un restauro ad un’opera muraria ormai deteriorata dal tempo.
Un’incursione nel mondo della fantasia: questa la mostra della pittrice e scultrice, Maestra Annita Mechelli, organizzata l’8 settembre a Grottaferrata nel parco della splendida Villa Galluccio, con rinfresco e musica dal vivo. Ospiti eleganti e raffinati in uno scenario incantevole, proprio quello più idoneo ad accogliere le opere di questa eclettica artista. Sempre in abito bianco lei, nata sulla neve, assume un aspetto fantasioso ed etereo, opera d’arte ella stessa, tra i suoi dipinti e le sue sculture.
Prodigalità
Dopo i recenti scandali e le ruberie conclamate, i manutengoli amministratori della Regione Lazio (ma anche in altre regioni le cose non sembrano migliori) sarebbero decisi a tagliare commissioni e spese politiche varie. Così ad esempio le 20 commissioni consiliari si ridurrebbero a 8, con un risparmio di venti milioni di euro! Ma questi tagli non si dovevano fare doverosamente già da qualche anno? E se le commissioni si possono ‘tagliare’ non vuol dire forse che non servivano a niente ma solo a far girare soldi!? Nel frattempo in molte parti d’Italia si continuano ad elargire con ampia prodigalità prebende e vitalizi a manager, ‘onorevoli’ regionali, provinciali, locali e famigliari vari con ulteriori consistenti aumenti. Si attende con ansia una Rivoluzione (…delle idee naturalmente!).
Quando il silenzio è d’oro – Se nella, bellissima, serata per i festeggiamenti del genetliaco bi millenario dell’imperatore Caligola al Museo delle navi romane di Nemi canta Elio (versione senza le Storie Tese), il successo è garantito. Se poi presenta il suo repertorio tenorile (Elio è diplomato al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano) con arie dal “Don Giovanni” e da “Le Nozze di Figaro” di Mozart o tratte da opere o cantate buffe di Gioachino Rossini da “Il Barbiere di Siviglia” o la “Chanson du Bebé” mentre spiega al pubblico quanto la nostra cultura a certi livelli sia paludata considerando intellettuali gli scritti buffi di Rossini e volgarità gli stessi argomenti trattati da altri, così per i brani “Schiavitù sessuale” e “Ballata del Magnaccia” tratti da “L’opera da tre soldi” di Kurt Weill (due titoli che sembrano perfettamente ‘elieschi’) …
Lo sento aggirarsi come spettro nelle pubbliche amministrazioni, a Roma e Provincia. Alla domanda di rendere più presentabile, e mantenere tali, l’ambiente e il paesaggio laddove questi sono, ma non necessariamente, ‘turistici’ o Parco. Piena la sola e semplice “Provincia Capitale”, di Roma, di luoghi dove ricreare il corpo e la mente senza emigrare per Alpi (buono anche l’Appennino laddove onorato e rispettato),
Già nello scorso anno, durante la festa della Sagra delle Castagne la popolazione di Rocca di Papa ha avuto modo di partecipare nell’Aula Consiliare al simpatico incontro con una delegazione proveniente dalla Spagna, precisamente da Alanis de la Sierra, vicino Siviglia, paese di origine celtica risalente al V secolo a. C. , nella magica Andalusia. Proprio là risiede una nostra concittadina, Cristina Onesti, felicemente coniugata con il primo cittadino della bella località spagnola.
Da campo sportivo in uso ai cittadini (seppur interno ad un collegio), a progetto edilizio con ampia visione speculativa, a parco Regionale dichiarato monumento naturale. Stiamo parlando del “Parco Madonna della Neve”, ex proprietà del santuario gestito dai P. Pallottini, ed acquistato a fior di milioni di euro dalla Regione con i nostri soldi. A questo punto sembrerebbe che i cittadini siano i diretti proprietari del parco, ed invece non è così.
La gestione dei rifiuti, così come concepita oltre trent’anni fa, è superata da un pezzo. Solo che non tutti se ne vogliono rendere conto. In primis, il gagliardissimo Manlio da Pisoniano, classe 1926, segno zodiacale Scorpione, cattolico fervente e latinista appassionato, nonché raffinato epistolografo. A forza di parlare di questo bel signore, sempre a caccia di nuovi siti da assassinare, va a finire che uno ci si affeziona. Se non ci fosse quest’uomo qui, bisognerebbe inventarlo. ‘Frangar, non flectar‘ il suo motto. Ma c’è da giurare che giammai un uomo di cotal tempra possa mai spezzarsi.
Strepitosa conclusione il 5 Agosto per la festa della Madonna della Neve: dopo le premiazioni dei “bimbi in canto”, una cascata di fuori pirotecnici durati 15 minuti ad incorniciare la serata e il Santuario appena ristrutturato. Una croce illuminata all’interno del parco è simbolo della fede che sempre si rinnova fra il sacro e il profano; intorno la gente che assiste in massa alla nevicata, alla processione e a tutto quello che è stato pensato, compreso lo spettacolo che quest’anno più che mai ha goduto di una garanzia chiamata Mariangela Boni, artista ed organizzatrice delle serate, sempre impeccabile.