Auguri per un nuovo anno…
…sperando che sia finalmente migliore del precedente
Nel susseguirsi del tempo un nuovo anno ci aspetta, diverso, con nuove prospettive, troppo spesso simile al precedente. La crisi insegue una ‘luce’ che non si riesce a vedere neanche al buio, paradosso per chi ci ha convinto che negli anni passati la crisi non c’era, bisognava essere ottimisti, una volta ‘trovata’ non ci lascia inseguendo una luce che non si vede. Tra le chiacchiere che ci scambiamo periodicamente, il 2013 ha evidenziato due avvenimenti che hanno focalizzato gli eventi. Lungi da me fare del moralismo, ritengo solo opportuno non fare come le ‘scimmiette’: non vedo, non sento, non parlo.
Il vecchio anno ci ha consegnato una rivoluzione, dopo 1700 anni (giorno più giorno meno) il Pontefice è uscito dal palazzo ed è tornato tra la gente. Questo nuovo corso, già motivo di Giovanni XXIII, sarà il nuovo corso o una parentesi momentanea dovuta alla persona di Bergoglio? Ascoltando i suoi discorsi, o più semplicemente dei ragionamenti, si evidenzia il dialogo con le persone, non delle prediche dall’alto di un pulpito. In pochi mesi ha riportato la discussione tra la gente, annullando, di fatto, le ‘classificazioni sociali’ ponendo tutti sullo stesso piano. Ha utilizzato ‘parole che tuonano’ dirette agli uomini, come avvenuto qualche millennio fa.
«Chi pratica le tangenti – ha detto il Pontefice – ha perso la dignità e dà ai suoi figli pane sporco. La dea tangente toglie la dignità, la corruzione crea dipendenza. Pregate perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto». Parole pesanti che vengono da molto lontano, attuali e presenti nella nostra società. Nelle sue omelie giornaliere dice ancora «Continua a peccare, ma fa finta di essere cristiano: la doppia vita. E la doppia vita di un cristiano fa tanto male, tanto male. “Ma, io sono un benefattore della Chiesa! Metto la mano in tasca e do alla Chiesa”. Ma con l’altra mano, ruba: allo Stato, ai poveri … ruba. Gesù, a questi corrotti, diceva: “La bellezza di essere sepolcri imbiancati”, che appaiono belli, all’esterno, ma dentro sono pieni di ossa morte e di putredine» Un grosso problema per quei politici, imprenditori, professionisti, uomini tutti assertori di un ‘certo sistema sociale’ che ritengono benevolo nei confronti dei cittadini. Molti potrebbero intraprendere la via dell’ateismo.
La fine dell’anno pone in evidenza il tormentone del 2013: S. B. Il 16/11/2013 si è consumata e conclusa la farsa, il ‘ducetto’ ha il suo partito, obbediente, rispettoso del capo e pronto a immolarsi per lui. L’inutile valore politico di tanti personaggi è legato all’azione economica del suo leader. Certo B. non ha potuto, come il suo ‘duce’ predecessore arrivare a tanto: il 25 luglio 1943 quando l’opposizione interna guidata da Dino Grandi (che si coordinava con il Quirinale) stava infine per sconfiggere Mussolini, Ciano (il genero) vi si unì. Al Gran Consiglio del fascismo, infatti, votò l’ordine del giorno di Grandi (insieme ad altri diciotto gerarchi). Allora i dissidenti non formarono un nuovo partito, dopo venti anni (solo coincidenza) di genuflessioni e di avallamento di pensieri e idee di B. (Benito), il duce li ‘convinse’ condannandoli alla pena capitale. Un vero peccato per il B. dei nostri giorni che non possa aspirare a tanto, almeno tacciamoli di tradimento.
Il grande statista ci ha consegnato un ventennio di tutto rispetto. Con i suoi ha promulgato leggi e portato alla ribalta un sistema sociale oligarchico. Qualche esempio: abolizione delle norme di contrasto dell’evasione fiscale; abolizione del tetto massimo agli stipendi dei manager pubblici; cancellazione della legge 188, che contrastava la sottoscrizione delle ‘dimissioni in bianco’ cui erano sottoposti alcuni lavoratori; abrogazione delle norme restrittive sull’utilizzo dei voli di stato; Alitalia, gli utili alla ‘cordata di amici’, i debiti allo Stato (ovvero noi); bugie e promesse non mantenute ai terremotati in Abruzzo, con meriti acquisiti, teatralmente, per la consegna delle case con fondi raccolti dalla Croce Rossa; lo scudo fiscale, una lavatrice per il denaro sporco e ad assicurare l’impunità. Il problema dei rifiuti della Campania? Risolto, basta ammucchiarli su altro terreno; il bluff ICI-IMU, buono per vincere le elezioni populiste, spostando la tassazione su altri beni di consumo.
Molto altro ci ha regalato il signor B. Come dimenticare i rapporti internazionali: giocherelloni, con corna alle foto di gruppo, o cu-cu per accogliere capi di Governo. In casa abbiamo dato il meglio, dal bunga-bunga alle olgettine, con un capolavoro unico: il Parlamento italiano (con voto di maggioranza) vota e crede che Ruby sia la nipote di Mubarak, allora Presidente dell’Egitto. Veramente un grande statista. Oggi pretende, arrogantemente, che gli si riconosca ‘la grazia’ a seguito della condanna per evasione fiscale. Chiede riconoscenza per il valore di ciò che ha fatto in Italia e come immagine internazionale. Accusa l’Italia di golpismo e d’istituzioni del peggior comunismo, su questo è un grande esperto: intimo amico di Putin, capo del KGB Sovietico e dittatore di leggi pro-Putin presidente. Su una cosa ha ragione, una vergogna per l’Italia, peccato non essersi accorto di esserne il protagonista.
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