Assegnati i premi alla Rassegna Teatrale di Monte Compatri
Riportiamo la scaletta della serata con gli interventi fatti
Introduzione di Armando Guidoni alla cerimonia di premiazione
All’inizio del nuovo millennio, non solo in Italia, a seguito del vigoroso progresso tecnologico e delle modificazioni sociali, è mutata la relazione del pubblico con la rappresentazione teatrale e, in particolare, con le esibizioni dal vivo. La rete Internet, sviluppata in gran parte del mondo, permette a milioni di individui di scambiarsi in banda larga i file multimediali degli spettacoli dal vivo.
Si è così consumato un mutamento radicale nella fruizione della cultura e dello spettacolo. Ma ad oggi, contrariamente alle supposizioni, non si è consumata la scomparsa delle esibizioni dal vivo. Rassegne come quella alla quale abbiamo assistito stanno a dimostrare che il pubblico, proprio nell’era della realtà virtuale, vuole continuare a essere partecipe in prima persona a queste esperienze collettive. E questo è il motore che fornisce le energie a tutti i partecipanti di questa rassegna che perdono la caratteristica ‘amatoriale’ – così come noi la intendiamo – e assumono quella di persone che svolgono ‘per amore’ una attività nell’ambito di una professione antica e sempre apprezzata dal pubblico.
Ringraziamo il Comune per le risorse economiche e organizzative profuse, le Compagnie Teatrali, la Giuria popolare, i tecnici che ancora una volta hanno dimostrato capacità e umanità, il laboratorio Arte Orafa di Monte Compatri per il lavoro artistico delle targhe, Hinterland Bar di Cocciano e i suoi ‘gelati divini’, Tarquinio Minotti per la sua preziosa e insostituibile presenza… e ringraziamo la giuria ‘tecnica’ per l’ingrato compito che non ha loro consentito di premiare tutti con una targa… ma che lo fa ora con un sincero ringraziamento.
Nel corso di quattro serate si sono alternate sulla scena le seguenti Compagnie Teatrali:
La Compagnia Il Teatro (Roma) ha presentato la Commedia Il malato immaginario di Molière.
La Compagnia Granatina (Roma) ha presentato la Commedia Sister act tratta dal film omonimo.
La Compagnia La Ribalta (Laghetto) ha presentato la commedia Se devi dire una bugia dilla grossa di Ray Cooney.
La Compagnia Teatro Nuovo (Valmontone) ha presentato la commedia Finché vita non ci separi (ovvero W gli sposi) di Gianni Clementi.
E questa sera la Compagnia Atti Matti alla Locanda (Monte Compatri) Laboratorio li Munelli presenterà, fuori concorso, la commedia La regina infelice di Stefano Murè.
La ‘leggerezza’ del teatro e la ‘pesantezza’ del giudizio (intervento di Alberto Pucciarelli)
Anche questa settima edizione della rassegna ha mantenuto in pieno la funzione e le aspettative. La funzione, che è propria di tutto il teatro ma che si evidenzia maggiormente in quello cosiddetto amatoriale, di ricordarci che ‘siamo tutti Pasquale’ e che resta sempre attuale il mito platonico della caverna anche se declinato in modo affatto particolare. In effetti tutti noi (o la maggior parte di noi) non essendo capaci di guardarci dentro, perché è molto difficile, spesso prendiamo schiaffi come il celebre Pasquale di Totò, ed abbiamo bisogno che il teatro, attraverso ‘l’esternalizzazione’ dei problemi, ci ricordi che, appunto, siamo tutti Pasquale, ogni problema ci tocca prima o poi. Noi non viviamo nella caverna guardando le ombre ma immersi nella realtà; tanto immersi che abbiamo bisogno che qualcuno (il Teatro) ce la rappresenti al di fuori di noi per coglierla negli aspetti essenziali o più importanti.
I quattro lavori presentati in un crescente alternato di leggerezza (che sembra il timbro dominante, forse per contrappasso, del teatro contemporaneo) e approfondimento (anche nel puro divertimento si può scoprire tensione etica) hanno trattato temi umani, sociali, di costume e psicologici di grande rilievo, servendosi proprio di una finta leggerezza come grimaldello per penetrare meglio nelle nostra psiche.
Per questo, a tale ‘sostenibile’ leggerezza si è contrapposta, per la Giuria, una, nonostante tutto, gradevole pesantezza del giudizio. Nel senso che, considerato l’ottimo livello generale delle prestazioni e l’evidente impegno profuso da ogni compagnia, la giuria stessa avrebbe voluto o dovuto assegnare un numero maggiore di premi; così è stato difficile restringere il campo e allo stesso tempo diversificare le scelte. Nessuno perciò si senta escluso dalla considerazione, ma la scelta, come si sa bene, impone dei sacrifici. Speriamo sinceramente, avendo cercato di depurare al massimo i giudizi da valutazioni di contingenza e di opportunità, di aver operato in modo corretto ed equilibrato. Fa particolare piacere constatare che il premio della giuria popolare e quello assegnato dalla giuria tecnica (assegnato non sapendo dell’esito del primo) hanno coinciso forse a tutta ‘lode’ della funzione del teatro di cui si parlava in apertura.
La Compagnia Atti Matti alla Locanda (Monte Compatri) Laboratorio li Munelli presenta, fuori concorso, la commedia La regina infelice di Stefano Murè.
Consegna dei Premi ai vincitori
La targa per il Premio Città di Monte Compatri è assegnata alla Compagnia Teatro Nuovo che ha presentato Finché vita non ci separi di Gianni Clementi.
Motivazione della giuria: Il premio è stato assegnato per vari motivi, primo tra tutti la scelta coraggiosa del tema trattato: lo spaccato di una famiglia italiana alle prese con il confronto tra generazioni, problematiche culturali e socio-economiche. Genitori che guardano con occhi diversi (e alieni) le scelte e i desideri dei figli. Figli che spesso restano impigliati nei pregiudizi e nelle aspettative della società contemporanea, molto più tradizionalista di quanto si creda.
Il delicato tema affrontato dall’autore è stato sviluppato con una regia sapiente e una recitazione comprensibile. I problemi sociali sono trattati con ironia ma fanno emergere negli spettatori suggerimenti per una intima meditazione. Gli attori hanno espresso compiutamente la fragilità dell’uomo, il fracasso dei sentimenti e l’inquietudine dei sensi di colpa, all’interno di una misurata ma esauriente ricchezza scenografica.
Nel consegnare la targa alla Compagnia Teatro Nuovo, Marco De Carolis, Sindaco di Monte Compatri, dichiara: “Abbiamo assistito a una manifestazione che non solo cresce edizione dopo edizione, ma conferma anche che nel teatro amatoriale ci sono grandi professionalità. Per questo voglio ringraziare chi, con impegno e passione, ha permesso di realizzare queste serata per raccontare costumi umani e psicologici, penetrando nel nostro essere.
In questo giorno voglio anche ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio di 23 anni fa. Perché l’antimafia non è solo un’etichetta, ma passa attraverso l’impegno sociale. Come può essere l’impegno nel teatro.”
La targa per il Gradimento del pubblico assegnato dalla giuria popolare va alla Compagnia Teatro Nuovo che ha presentato Finché vita non ci separi di Gianni Clementi.
Alcune note della giuria popolare:
Per Finché vita non ci separi:
1 – Eccellente il tema e superlativa l’interpretazione. Opera da gran Teatro.
2 – Tema delicato trattato con creanza e tenerezza. Bravi gli attori.
3 – Lavoro accurato e ben riuscito. Messa in scena ed esibizioni lodevoli. Comicità apprezzabile intrisa di seria drammaticità.
4 – Portare al pubblico un tema difficile con una certa ironia non è cosa facile. Ho sentito tutti i personaggi come veri.
Per Se devi dire una bugia dilla grossa:
1 – Briosa con ritmi comici adeguati. Divertente e frizzante. Bravi gli attori principali.
2 – Commedia deliziosa. Scenografia pulita ed essenziale. Comicità continua ed a tratti irresistibile.
3 – Irresistibile il Portaborse. Bravissimo.
Per Sister Act:
1 – Rappresentazione briosa e gradevole, arricchita da brani musicali piacevoli e coinvolgenti.
2 – Frizzante. Suor Loretta eccezionale.
Nel consegnare la targa, Mauro Ansovini, Assessore alla Cultura del comune di Monte Compatri, dichiara che “la Compagnia Teatro Nuovo ha presentato uno spettacolo che ci consegna lo spaccato di una realtà di guerra, uno scenario difficile da raccontare e da mettere in scena.”
La targa per la Migliore Regia è assegnata a Leonardo Vacca per la commedia musicale Sister Act, presentata dalla Compagnia Granatina.
Motivazione della giuria: Il premio alla regia va a Leonardo Vacca per la capacità di coordinare e dirigere un così numeroso gruppo di attori, costruendo un affiatamento visibile e godibile. Una regia chiara, pulita, mai banale – anche se nella direzione delle interpretazioni è rimasta fedele alla versione originale cinematografica. La giuria ha apprezzato la gestione degli spazi scenici e la scelta di rompere la quarta parete, coinvolgendo la platea.
La targa per la Migliore Scenografia è assegnata a Marina Parisi per l’allestimento scenico di Sister Act, presentato dalla Compagnia Granatina.
Motivazione della giuria: L’impianto scenografico di Marina Parisi, suggestivo ed efficace, con elementi semplici, è stato in grado di evocare differenti situazioni e luoghi. Una scelta metonimica, in cui la parte rappresenta il tutto – come per esempio il rosone illuminato per evocare l’interezza della chiesa.
La targa per la Migliore attrice protagonista è assegnata a Manuela Vacca per l’interpretazione di Suor Maria Claretta in Sister Act, presentato dalla Compagnia Granatina.
Motivazione della giuria: Ha dimostrato di essere un’attrice completa, con una presenza scenica vibrante e consapevole, in grado di tenere la scena per tutta la durata dello spettacolo. Ottima cantante, ha reso un’interpretazione ricca e piena di sfumature.
La targa per il Migliore attore protagonista è assegnata a Davide Mamone per l’interpretazione del segretario Mario Girini in Se devi dire una bugia dilla grossa di Ray Cooney presentato dalla Compagnia La Ribalta.
Motivazione della giuria: È stato in grado di sostenere l’andamento di tutto lo spettacolo, gestendo le variazioni ritmiche e gli umori della storia che si sviluppava sulla scena. La giuria ha apprezzato la sua interpretazione intensa, ironica e al tempo stesso verosimile.
La targa per la Migliore attrice non protagonista è assegnata a Sara Margiotta per l’interpretazione di Angelica (la figlia di Argan) nel Malato immaginario di Moliere, presentato dalla Compagnia il Teatro.
Motivazione della giuria: Sara ha reso credibile il personaggio rivelandone la nudità emotiva facendo emergere le passioni che sono in ognuno di noi e che ci forziamo a mantenere occultate agli altri.
La targa per il Migliore attore non protagonista è assegnata a Carlo Albanesi per l’interpretazione di Mattia (militare in Afghanistan) in Finché vita non ci separi di Gianni Clementi, presentato dalla Compagnia Teatro Nuovo.
Motivazione della giuria: Carlo non ha giudicato il personaggio interpretato, ma ha vissuto le sue emozioni riversando nel ruolo una forza espressiva mirata a suscitare nel pubblico la voglia di conoscere il fatto narrato.
La targa per la Migliore attrice caratterista è assegnata a Selene Fontana per l’interpretazione della parrucchiera Miriam in Finché vita non ci separi di Gianni Clementi, presentato dalla Compagnia Teatro Nuovo.
Motivazione della giuria: A Selene va stretto il ruolo di ‘caratterista’ per aver funzionato, egregiamente e con perfetta sintonia, da cerniera e collante nello sviluppo della vicenda che si snoda con naturalezza dal comico-brioso al tragico-riflessivo.
La targa per il Migliore attore caratterista è assegnata a Andrea Mollari per l’interpretazione del cameriere cinese in Se devi dire una bugia dilla grossa di Ray Cooney, presentato dalla Compagnia La Ribalta.
Motivazione della giuria: Sempre pronto ad accompagnare efficacemente ogni “ribaltone” scenico con la simpatia della ‘filosofia cinese’ spicciola, e la spregiudicatezza tutta italiana da ‘acqua in bocca’.
Si consegna una targa alla Compagnia Atti Matti alla Locanda come ringraziamento per la partecipazione fuori concorso.
Saluti da tutti i partecipanti
Le foto sono di Claudio Poggi e dell’Ufficio Stampa del Comune di Monte Compatri
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