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In Texas il Senato dello Stato, 19 voti contro 11, ha approvato la legge tanto desiderata dal governatore repubblicano Rick Perry – candidato alla presidenza nel 2012 e probabile candidato anche per il 2016 – che vieta l’aborto dopo la 20esima settimana di gestazione e prevede controlli più rigidi e maggiori obblighi sanitario-amministrativi per le cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza. La legge è giunta in Senato alla fine della legislazione precedente ed è stata al centro di uno scontro politico molto acceso che ha visto la democratica Wendy Davis parlare 11 ore di fila, senza mai potersi sedere o appoggiare, al fine di impedirne l’approvazione.

In ogni caso l’esito, vista la maggioranza dei repubblicani alla Camera e al Senato, appariva scontato e forse anche per questo diverse associazioni medico-scientifiche come l’American congresso of obstetrician and gynecologists e la Texas medical association hanno invitato i senatori a ripensare alla legge mentre un gruppo di ginecologi dello stato aveva acquistato intere pagine sui giornali attraverso le quali chiedeva ai legislatori di ‘restare fuori dalle sale’. Dall’approvazione della legge che ha legalizzato l’aborto nel 73′ (la Roe v. Wade) ad oggi gli Stati Uniti hanno visto aumentare la forza dei conservatori, tanto che secondo il Guttmacher Institute solo negli ultimi due anni in 30 stati sono passate 135 leggi volute dal partito Repubblicano che compromettono la libertà di scegliere se abortire o meno. Ad esempio in North Dakota è stata approvata una legge che vieta l’interruzione di gravidanza dopo la sesta settimana, ovvero nel momento in cui si sente il battito cardiaco, anche quando il feto presenta segni di anormalità cromosomiche, come la sindrome di Down. Tra il Missouri, il North Dakota, il South Dakota, il Mississipi e il Montana vi è una sola clinica in cui è possibile abortire, la Jackon Women’s Health Organization su cui incombe la chiusura per via di una legge firmata nel mese di aprile dal governatore repubblicano del Mississipi Phil Bryant che prevede la possibilità di praticare l’aborto solo per i medici abilitati ad esercitare in ospedale; in questa clinica solo uno specialista ne è in possesso. In 7 Stati il limite legale per abortire è stato spostato alle 20 settimane, sulla base della teoria mai dimostrata che considera il feto capace di provare dolore mentre in Georgia, Arizona e Louisiana non si può praticare l’aborto oltre il termine neanche quando la salute della madre è a rischio. L’Operation Rescue, guidata da Troy Newman è considerata la più influente organizzazione anti-abortista degli Stati Uniti e ha sede a Wichita. L’obiettivo è quello di chiudere il maggior numero possibile di cliniche, lo stesso Newman ricorda che da 2200 in due decadi quelle rimaste sono solo 670. Nel Midwest in cui ormai sono pochissime le cliniche che praticano l’aborto, sono più che mai evidenti i segni del ritorno ad una politica conservatrice che permette ad un cittadino americano di acquistare senza difficoltà un’arma d’assalto ma vieta alle donne il diritto alla libertà di scelta sul proprio corpo e la propria vita.