Asd Casilina, Giulia Trigona tra segreteria e bar: “Entusiasta per questa mia prima volta nel calcio”
Roma – E’ una sorta di “jolly tuttofare” per il neonato Asd Casilina del patron Enrico Gagliarducci. Ragazza solare, sempre disponibile e molto attiva, Giulia Trigona è uno dei volti principali del nuovo staff dirigenziale della società capitolina che sta ridando vita al “De Fonseca”. La 29enne, infatti, è stata scelta per supportare il responsabile della segreteria Bruno Pierangeli, ma poi si è presa la briga di gestire il bar del campo sportivo assieme al suo compagno Domenico Specchioli. “E’ la mia prima esperienza nel mondo del calcio, uno sport che seguo da anni. Da piccola ero spesso qui al “De Fonseca” visto che mio papà Oliviero era dirigente del vecchio Casilina e io ho trascorso tanto tempo qui al campo. Quando Gagliarducci mi ha chiesto se me la sentivo di affiancare Pierangeli in segreteria ho subito accettato. Col passare delle settimane inizio a capire i meccanismi e poi onestamente vedere i bambini divertirsi sul campo rende tutto più leggero”. La Trigona parla anche della risposta del quartiere al nuovo progetto dell’Asd Casilina: “Tanta gente si è subito incuriosita e sono già numerose le famiglie che hanno portato i loro bambini e ragazzi al campo, sfruttando la possibilità di fare allenamenti totalmente gratuiti fino alla fine di questa stagione. Devo ringraziare sia il patron Enrico Gagliarducci per la fiducia, sia Bruno Pierangeli con cui si è instaurato un rapporto fantastico e con cui c’è reciproca stima e totale disponibilità, ma anche tutte le persone che hanno incoraggiato me e il mio compagno Domenico per l’avventura al bar, rimesso totalmente a nuovo”. Oltre ai gravosi impegni che già la assorbono, la Trigona si è presa anche un altro compito: “A breve un’organizzazione esterna si occuperà del centro estivo qui al “De Fonseca” (il via sarà dato alla fine dell’anno scolastico e si andrà avanti fino alla prima settimana di agosto, ndr) e noi come bar ci siamo messi a disposizione per preparare merenda e pranzo a tutti i piccoli partecipanti. E’ un modo come un altro per andare incontro alle famiglie”.
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