Ascoltarli è un sacrificio!
L’Italia della politica dà spettacolo. Il parlamento diventa un rotocalco, i portavoce dei battitori d’asta intenti a vendere il pezzo al miglior offerente.
Lo sconcerto resta nel dialogo dove, oltre le parole, si è pronti a smentire, dichiarare di non aver mai detto, asserire che erano solo battute di spirito, affermare che l’interpretazione è sbagliata. Viene da chiedersi: si è in grado di esprimere un concetto semplice e comprensivo? Qui è il gioco, nel dire e non affermare, lasciando un ampio spazio all’interpretazione, alla negazione ed alla volatilità della frase. Il politichese diventa un messaggio destinato all’inutilità della chiarezza del dialogo tra persone. Lo spettacolo ha inizio, gli spettatori sono pregati di sedersi, gli attori sono sul palco.
La globalità della crisi è davanti ai nostri occhi, qualcuno la minimizza, altri la esasperano. Di certo non spetta a chi non possiede nulla far ripartire la macchina sociale. Le famiglie stanno esaurendo i risparmi per far fronte agli impegni, le piccole ditte e gli artigiani hanno esaurito il credito, nuovi impegni richiesti dallo stato sociale diventano solo costi per le aziende, vedi i corsi sulla sicurezza, i rappresentanti sindacali, POS, DURCA, i corsi antincendio, i corsi pronto soccorso e molto altro. Parliamo di artigiani singoli o con meno di tre operai. Chissà perché stanno sparendo?
Il Ministro del Tesoro e molti politici ci informano che l’Italia sta meglio delle altre nazioni, dimenticano solo di dirci che le altre nazioni non hanno il nostro debito pubblico. Noi stiamo bene, con un debito per famiglia di circa 83.000 euro (dato Adusbef del 15/06), mentre grava per 29.166 euro su ognuno dei 60 milioni di abitanti (neonati compresi), una disoccupazione vicina all’8%, dove il lavoro precario è la normalità…stiamo proprio messi bene.
Il Presidente della camera Schifani al convegno dei giovani di Confindustria dichiara: “L’innalzamento dell’età pensionabile in relazione all’allungamento della vita appare improcrastinabile”. “Questo è necessario”, ha continuato Schifani, “per creare un giusto rapporto tra pensioni e costo della vita, ma ciò deve avvenire con l’accordo di tutte le parti”.
La vergogna che provo in queste dichiarazioni la vorrei esprimere in altri termini, mi limiterò a restare nei limiti legali consentiti.
La richiesta di sacrifici è sempre rivolta ai cittadini, nel tirare la cinghia. Così, dopo 35-40 anni, si è costretti a continuare nei cantieri o catene di montaggio o altri lavori usuranti, allungando, di fatto, l’uscita dal lavoro.
Schifani (ed i politici in generale) non parlano di “eliminare” i privilegi parlamentari, ad iniziare dalle baby pensioni (dopo “due anni e sei mesi” si attiva il vitalizio ai parlamentari). Basta, poi, pagare contributi volontari per i due anni e mezzo mancanti, ma con calma. Onorevoli e senatori possono saldare il debito a fine mandato e in 60 comode rate. Per cinque anni di mandato si ha diritto al 25% dell’indennità lorda (12 mila 434 euro): 3.109 euro di vitalizio. Per 10 anni al 38%: 4.725 euro. Per 20 al 68%: 8.455 euro. Infine il gran finale: con 30 anni di mandato si ha diritto a un vitalizio pari all’80% dell’indennità, 9.947 euro al mese. Direi non male, non vanno dimenticati gli incarichi, o i rimborsi più strani richiesti dagli onorevoli. Mentre ai cittadini sono richiesti sacrifici, la casta dei politici gode di trattamenti previdenziali di favore. Da 3 a 10 mila euro al mese con soli cinque anni di contributi.
Non pensiamo che questo coinvolga solo la politica nazionale. La stessa situazione si ritrova in ambito regionale, dove dopo un mandato si ha diritto ad un vitalizio. La cifra percepita è un intreccio matematico di percentuali ed età a partire dai 50 anni. Unico ostacolo essere rieletti in una qualsivoglia competizione politica.
Alla faccia dell’innalzamento dell’età pensionabile e dei sacrifici!
Cosa aspettano i Cittadini per lanciare un grido di indignazione?
Il tendone del circo è smontato, caricato sui camion muovendo verso nuove città, pronto per un nuovo spettacolo.
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