Artena – Conferita la cittadinanza onorari a Padre Salvatore Donadio
Padre Salvatore Donadio è cittadino onorario di Artena. A conferire la cittadinanza onoraria al francescano, ultimo parroco francescano di Santa Maria del Gesù, è stato il Consiglio comunale questa mattina riunitosi in seduta straordinaria, davanti a molta gente del posto che ha voluto portare il saluto al sacerdote.
I nove anni del frate ad Artena
La storia di Padre Salvatore ad Artena è stata ripercorsa dal Presidente del consiglio Dott. Alfonso De Angelis. Arrivato nel convento francescano, nel 2009. Da allora ha fatto tanto per la comunità artenese e per la comunità cristiana. È stato prima parroco di Santa Croce e vice parroco di S. Maria del Gesù, e poi parroco della stessa Chiesa del Convento finché l’Ordine Francescano non ha deciso che fosse l’ora fargli abbandonare Artena, cosa poi avvenuta nel settembre scorso. Decisione che ha provocato non pochi malumori tra la gente e tra le alte sfere della chiesa coma ha rimarcato nel suo intervento il Vescovo Vincenzo Apicella. Nella sua azione pastorale in questi anni ha ravvivato lo spirito cristiano e francescano con una forte azione sociale in tutti gli ambiti del suo agire. Grazie a lui (e spesso a sue spese) sono stati effettuati diversi lavori di ristrutturazione di alcune parti del Convento, che sono state impiegate a fini sociali. Ulteriori interventi sono stati fatti a S. Croce. Anche l’associazionismo artenese deve molto a P. Salvatore, che ha trovato in lui una forza propulsiva e stimolante. Per dirla con le parole del parrocchiano Loris Talone (attualmente Consigliere comunale): “Padre Salvatore è stato uomo sempre disponibile al dialogo che ha animato la nostra comunità e che con grande umiltà si è messo a disposizione del paese”.
Le parole del sindaco
Oggi la cittadinanza onoraria è stata conferita, per dirla con le parole del Sindaco Felicetto Angelini: “ad un sacerdote ed un uomo che in pochi anni ha saputo conquistare il cuore di una comunità. Un riconoscimento al frate ed all’uomo che ha fatto tanto. Un riconoscimento alla persona ed ai sacerdoti francescani che ci hanno accompagnato con umiltà e fratellanza negli ultimi anni. Viviamo questo momento come un arrivederci e non un addio alla nostra comunità”.
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