Arte: la bussola solare ENEA individua il “Traguardo di Tiberio” a Sperlonga
Questo esperimento, frutto di una collaborazione tra ricercatori del Centro Ricerche ENEA di Frascati, archeo-astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Genova e un’esperta di architettura antica, è stato finalizzato a verificare l’effettiva volontà del progettista/costruttore del I secolo d.C di realizzare e posizionare elementi allineati ad una specifica direzione astronomica. Dai rilievi effettuati con la bussola solare ENEA è risultato un allineamento delle nicchie troppo preciso per essere casuale (entro due decimi di grado), nella direzione in cui il Sole tramontava sul mare intorno al 21 dicembre ai tempi di Tiberio. Questa scoperta rende probabile l’ipotesi che la rientranza a semiluna contenesse una struttura adatta a fungere da traguardo (mirino) per il solstizio invernale, in modo da proiettare la propria ombra sull’ingresso del cubicolo di Tiberio.
A tal proposito, si è ipotizzato che tale struttura possa essere stata la statua di “Andromeda incatenata”, ritrovata nel mare in prossimità della grotta di Tiberio e conservata nel museo archeologico di Sperlonga. La statua, con le braccia alzate, ricorda le catene con cui, narra la leggenda, il padre la dovette legare ad uno scoglio per offrirla in sacrificio ad un mostro marino per espiare un peccato di superbia della madre.
Per effettuare le misurazioni i ricercatori hanno progettato e realizzato un innovativo strumento astronomico, ribattezzato “Convertitore dei solstizi”, costituito da uno specchio piano e relativo sistema di allineamento, orientato in modo tale da riflettere i raggi provenienti dal Sole nella stessa direzione del solstizio d’inverno.
“Malgrado la complessità dell’installazione del Convertitore dei solstizi in un sito archeologico impervio come la grotta di Sperlonga, l’esperimento ha consentito di verificare l’esistenza e la funzionalità del ‘Traguardo di Tiberio’ al solstizio invernale, ma misurato in una stagione diversa, meteorologicamente più favorevole di quella invernale”, spiega il ricercatore ENEA Paolo Di Lazzaro.
Foto e Video
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento