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Arte. Alfred Breitman: “Il San Lorenzo appena scoperto e attribuito al Caravaggio è in realtà opera

Luglio 18
13:54 2010

Roma, 18 luglio 2010. Alfred Breitman e il Gruppo Watching The Sky intervengono sulla scoperta di una presunta opera del Caravaggio appena ritrovata fra le proprietà della Compagnia del Gesù e pubblicata ieri in prima pagina sull’Osservatore Romano. Il dipinto raffigura San Lorenzo martire sulla graticola. Il santo è rappresentato come un giovane prono sul terribile strumento di tortura, con le labbra aperte in un lamento e una mano tesa nel gesto estremo di aggrapparsi alla fede. L’Osservatore ipotizza una possibile attribuzione dell’opera al Caravaggio e definisce il dipinto come “stilisticamente impeccabile, bellissimo,” affermando che “non si può fare a meno di riandare col pensiero a opere come la Conversione di San Paolo, il Martirio di san Matteo o Giuditta e Oloferne”. Alfred Breitman e il Gruppo Watching The Sky, che si dedicano da anni al recupero di opere d’arte perdute o dimenticate, dopo un’attenta analisi iconografica e stilistica dell’opera, non concordano con quanto espresso sul giornale vaticano.

“L’opera segue senza dubbio la visione gesuitica dell’arte,” spiega l’artista e studioso, “che prevede la rappresentazione di scene realistiche, capaci di infervorare lo spirito del credente, immedesimandolo nel quadro. La crudezza del martirio e la fede del giovane Lorenzo, che si avvale della forza della fede per sopportare la sofferenza, sono elementi esemplari ed educativi, nell’ottica religiosa, specie per i giovani missionari, soggetti a gravi pericoli di persecuzione. Secondo Roberto Bellarmino,” continua Breitman, “santo teologo vissuto fra il XVI e il XVII secolo, chi osserva un’opera d’arte e riconosce in essa l’oggetto venerato, si infiamma di passione e più la guarda, più si accende. Il San Lorenzo appena scoperto possiede queste caratteristiche e in esso è evidente l’influsso caravaggesco”. Alfred Breitman nota però alcuni aspetti stilistici e iconografici che distinguono l’immagine del martire rispetto alla produzione nota del Caravaggio. “L’opera, nonostante stia ricevendo da ogni parte lodi sublimi, è evidentemente di buona, ma non eccelsa qualità. La pittura del g non è solo ‘realistica’, ma anche venata di un sottile e sensuale narcisismo, caratteristica che la allontanava dai dettami iconografici stabiliti dalla Compagnia del Gesù. Il genio lombardo prestava un’attenzione assoluta ai particolari della figura umana e in particolar modo a quella dei giovani uomini. La sua arte li mostrava in una vivente, vibrante carnalità, da cui trasudava come un insaziabile anelito lo spirito. Il San Lorenzo, al contrario, è greve, molle e scomposto. In lui non si agitano né la violenza della pena né quella della fede: è già più intenso e viene da più lontano il grido del caravaggesco Ragazzo morso da un ramarro! E’ strano come nessuno si sia accorto di quanto siano sgraziati i rapporti fra le membra del giovane, sottolineati da una luce impietosa, e delle sue orecchie brutte ed enormi, quando le orecchie dipinte nelle opere certe del maestro sono armoniose e belle come conchiglie di mare”. Fra tante voci fuori dal coro che inneggia al capolavoro ritrovato, oltre a quella di Breitman vi è quella del critico d’arte Rossella Vodret, che ha detto: “Mi sembra un quadro bello e interessante, ma l’attribuzione al Merisi è da approfondire”.
Se l’autore non è il Caravaggio, quale firma potrebbe celarsi dietro al San Lorenzo? “Un artista vicino alla Compagnia del Gesù,” spiega Breitman, “caravaggista della prima ora e dotato di buona maestria tecnica, ma non del dono del genio. Dovrei analizzare l’opera da vicino, ma a prima vista, direi che potrebbe essere un lavoro di Giovanni Baglione, il ‘nemico’ giurato del Caravaggio, che lo apostrofò come plagiatore e fu da lui citato in giudizio per diffamazione. Il Baglione realizzò diverse opere per i gesuiti e in particolare una grande Resurrezione per la Chiesa del Gesù. Il Caravaggio espresse questo giudizio, sull’arte del rivale: ‘Quella pittura a me non piace, perché è goffa’. Le stesse imprecisioni anatomiche riscontrabili nel San Lorenzo, sono presenti in opere del Baglione come L’amore divino e l’amore profano o il San Sebastiano curato da un angelo”.

info@watchingthesky.org :: mobile: 331 3585406

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