Ariccia – Venticinque anni fa moriva, Bettino Craxi
Venticinque anni fa moriva, in esilio, Bettino Craxi. Un leader di Sinistra, quella Sinistra
Socialista, Riformista ed Europeista finita 30 anni fa. La Sinistra che è seguita a quel
terremoto Politico non è stata in grado di seguitare o creare un’alterna va al PSI di
allora. Se oggi la sua figura viene ricordata su tutti i media, su tutta a la Stampa, sui
Telegiornali, se in un solo giorno sono sta presenta quattro libri sulla figura del
Leader Socialista, tra cui uno dal titolo “Craxi, l’ultimo vero Politico”, vuol dire che la
statura di Bettino Craxi è ancora viva sia nella Politica sia nell’opinione pubblica.
Certamente la latitanza della Politica degli ultimi 30 anni, fa riemergere una certa
nostalgia della Prima Repubblica. Non una nostalgia storica, ma una nostalgia di come
si sapevano affrontare le varie tematiche della Politica Interna come quella Estera. Si
direbbe, non ci sono più i leader di una volta, ma possiamo anche aggiungere che non
ci sono più i Partiti di una volta. Ormai quasi tutti personali, che guardano al consenso
prima che ad una veduta di Paese. E Winston Churchill ci insegna che “Il politico è colui
che pensa alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni.“ Su questo
Bettino Craxi era lungimirante, e in molti glielo riconoscono. Ha iniziato ad inserire nel
dibattito Politico una forma di presidenzialismo, molto diverso dalla proposta di
premierato del Governo di Destra. Ha eseguito la revisione del Concordato tra Stato e
Chiesa, fermo ai patti Lateranensi del 1929. Ha varato un provvedimento
antinflazionistico, con l’inflazione che era arrivata al 14,7%, facendo un taglio sullo
strumento della cosiddetta Scala Mobile, incidendo positivamente sui salari. Ha per
primo messo in atto una Politica Estera dove l’Italia manteneva una sua piena
autonomia, ciò che viene definito sovranismo. Bè, Bettino Craxi e i Socialisti ne hanno
dato un esempio a di Sigonella. Oggi, in materia di Politica Estera, si fanno
viaggi di cortesia per elemosinare qualche spuntino di rappresenta vità.
Bettino Craxi è diventato il simbolo delle monetine, per molti Italiani, certamente
offuscata dalla cattiva informazione. E che oggi ricercano in lui le idee di come avrebbe
potuto far crescere il nostro Paese. Avrà commesso degli errori, primo tra tu essersi
fidato di persone sbagliate che poi o lo hanno tradito o, peggio, lo hanno fatto
incolpare di reati non direttamente commessi. Era l’epoca cosiddetta “Tangentopoli”.
Quando il reato più diffuso che veniva imputato era il finanziamento illecito dei Partiti,
anche attraverso le tangenti, ma non solo. Il sistema non fu inventato dal Partito
Socialista Italiano benché meno da Bettino Craxi. Era un sistema ormai consolidato fin
dal dopo guerra. E ne erano corresponsabili tutti i Partiti , tutti i Segretari di Partito,
tutti i tesorieri e tutti i Funzionari di Partito. Bettino Craxi, per la sua statura Politica e
quindi scomodo per una parte della Politica Italiana ma anche estera, fu bersagliato
come il simbolo della corruzione, costringendolo all’esilio. Quei tempi erano molto
diversi da oggi. Nessuna difesa avrebbe potuto far assolvere Bettino Craxi o chiedere
sconti di pena. Il vortice dell’opinione pubblica, fomentata da alcuni personaggi Politici
dell’epoca, come nella famosa notte delle monetine, avrebbe inghiottito ogni
Avvocato di difesa tacciandolo come complice dei corrotti. E certamente avrebbe
subito delle ritorsioni professionali, giuridiche e finanche fisiche. In questo clima, non
si poteva di certo intravedere una giustizia equa ed imparziale. L’esilio e peggio, la
morte fuori dal suo Paese, dopo un intervento chirurgico svolto nelle peggiori
condizioni sanitarie dove addirittura come luce veniva utilizzata una lampada da
scrivania organizzata alla bene e meglio, è stato per Bettino Craxi non una fuga, ma
una necessità per mantenere la libertà che altri, in Italia, volevano togliergli in un clima
giustizialista anziché giudiziario.
All’inizio ho iniziato scrivendo che Bettino Craxi era un leader di Sinistra. Ebbene, oggi
va di moda ricordarlo a Destra, ma soltanto per attrare i voti di quegli elettori Socialisti
con l’inganno. La casa Socialista è stata e sempre sarà a Sinistra. E’ vero, parte della
Sinistra Italiana, complice del giustizialismo di “Tangentopoli”, ha fatto scendere sulla
figura di Craxi e sul Socialismo Italiano una cortina di silenzio drammatica. Ed oggi se
ne sente tutta la mancanza, sia da un punto di vista di idee politiche finanche di
consenso elettorale. Ma a Destra non hanno fatto meglio. Ricordo a chi si definisce
Socialista ma alberga in coalizioni di Destra, i cappi della Lega in Parlamento, le
monetine tirate davanti l’Hotel Raphael anche da parte di militanti del MSI oggi Fratelli
D’Italia, la nomina di Ministro del Giudice Di Pietro nel Governo Berlusconi. Insomma,
se proprio come Socialisti vogliamo chiedere delle scuse, non è soltanto a Sinistra ma
anche a Destra. E allora, essendo la Sinistra l’alveo naturale del Socialismo, l’impegno
deve essere la costruzione di una Sinistra Socialista, senza cercare fortune altrove.
Altrimenti non vuol dire essere Socialisti ma opportunisti .
Come PSI di Ariccia, d’accordo con i propri tesserati e simpatizzanti, proporremo al
Consiglio Comunale di Ariccia, al Sindaco e alla sua Giunta di onorare la memoria di
Bettino Craxi dedicandogli un meritato spazio pubblico nel territorio comunale.
Riteniamo infatti che la figura di Bettino Craxi, se ancora oggi è al centro del dibatito
Politico e culturale del Paese, una Città come Ariccia non può che prenderne atto e
ricordarlo come si usa per personaggi illustri Italiani dopo la loro scomparsa.
Auspichiamo che la nostra richiesta non resti inascoltata, e che la relativa mozione
venga presentata e perorata principalmente da forze Politiche organicamente
collocate a Sinistra. E’ giunto il momento di riprendere in considerazione una Sinistra
Socialista e Riformista. Senza che la stessa sia lasciata, insieme al rispetivo consenso
elettorale, nelle mani della Destra.
il PSI di Ariccia, per non gravare sulle casse comunali, si farà carico delle spese sia della targa sia delle sua posa in opera! Grazie.
Il Segretario PSI Ariccia.
Fabio Buccilli
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