Ariccia. Progetto Faro e impianto della Waste Control Srl
Assemblea pubblica domenica 12 novembre alle ore 10.30 in Piazza di Corte
Il partito degli affaristi ammantati di verde torna subdolamente alla carica.
In arrivo tre impianti a biomasse che bruciano biogas e un impianto che tratta rifiuti speciali da autodemolizioni.
Ormai non passa giorno senza che un nuovo progetto di trattamento rifiuti venga proposto ai Castelli e nell’area a sud di Roma, da Ardea ad Albano, Ariccia, Aprilia, Pomezia, Velletri.
Dopo il tentativo della Biovis di portare ad Ariccia un mega biogas, dopo i bruciatori alla porchetta di Genzano, ambedue seppelliti a furor di popolo, imprenditori “ecologici” e politicanti, ben sostenuti da incentivi statali e finanziamenti regionali, ci riprovano e hanno deciso, con il benestare della giunta Di Felice, di piazzare i tre impianti a biogas in due parcheggi comunali (in centro storico in via Borgo S. Rocco, parcheggio Carlo Fontana e a via Innocenzo XII, Fontana di Papa), spacciandoli per macchine virtuose che producono fertilizzante.
Lo chiamano progetto FARO e hanno scomodato l’Istituto Inquinamento Ambientale del CNR per coordinare l’impresa. Le biomasse (260 tonnellate) proverranno dalla raccolta differenziata delle fraschette, da parchi e giardini e saranno digerite in assenza d’aria producendo “bio”gas e ricavando, dopo averlo bruciato, energia termica ed elettrica.
Le piccole dimensioni sono un espediente per aggirare i procedimenti autorizzativi.
Che il biogas sia una miscela piena zeppa di veleni (H2S, particolato, ossidi vari, idrocarburi minori) destinati in buona parte a entrare nei polmoni dei residenti si guardano bene dal dirlo e anzi ammantano il progetto col solito stile ipocrita “Fertilizzante ad Ariccia da Rifiuti Organici”. Non ci diranno mai che useranno – ad ogni manutenzione e avviamento – una torcia di sicurezza che brucerà senza depurazione il gas in eccesso o in difetto; non ci diranno che sotto il nostro naso e in zone densamente popolate, tre cogeneratori con tre camini spargeranno i loro veleni per tutto l’anno, né che avranno bisogno di un serbatoio (gasometro) per ciascuno dei tre impianti, con tanto di perenne rischio di incendio o esplosione. E poi il cosiddetto fertilizzante prodotto, che ha assorbito velenoso percolato, sarà ricco di metalli pesanti e sali alla lunga nocivi per le piante.
Per dirla in breve: ‘loro’ riscuoteranno incentivi, risparmieranno integralmente la bolletta energetica, i cittadini ne pagheranno tutti i costi in perdita di salute.
Ma non è finita. Su sollecitazione della città metropolitana l’attivissimo imprenditore Indiati, assessore all’ambiente ha anche pilotato l’approvazione in consiglio comunale del benestare a un impianto della Waste Control Srl per il trattamento di rifiuti speciali provenienti da autodemolizioni in via Nettunense n°5, km 7 a Cecchina, nel comune di Albano Laziale. Non sappiamo ancora le dimensioni ma è certo che ci sarà impiego di fiamme ossiacetileniche e al plasma anche per sezionare i serbatoi delle auto demolite, con inevitabili emissioni nocive e quant’altro.
Invitiamo tutti i cittadini desiderosi di stroncare ogni tentativo di propinarci impianti nocivi, a scendere con noi in piazza per un’assemblea pubblica da tenersi domenica 12 novembre alle ore 10.30 in Piazza di Corte ad Ariccia.
Coordinamento contro l’inceneritore di Albano – www.noinceneritorealbano.it
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