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Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) è una recente e benvenuta innovazione istituzionale introdotta dal parlamento: l’obiettivo è la semplificazione dell’attività amministrativa e una maggiore qualità e trasparenza dei servizi erogati dagli enti pubblici ai cittadini.

Il PIAO rappresenta una summa in chiave strategica di alcuni Piani correntemente predisposti come il Piano dell’anticorruzione e della trasparenza, Il Piano della performance, il Piano del lavoro agile, il Piano dei fabbisogni e quello della formazione del personale. Definisce, infine, le modalità di monitoraggio degli esiti, con cadenza periodica, inclusi gli impatti sugli utenti, anche attraverso rilevazioni della soddisfazione dell’utenza.

Secondo la legge, il PIAO deve essere approvato nel mese di marzo di ogni anno, pubblicato sul sito istituzionale dell’ente e inviato al Dipartimento della funzione pubblica. Da quanto risulta dal portale del Dipartimento, il Comune di Ariccia è l’unico Comune dei Castelli Romani che ha approvato nei tempi previsti il PIAO, il 16 marzo 2023 (in effetti, nel 2022, vari Comuni hanno approvato uno striminzito documento di qualche pagina, tanto per mettere una bandierina. Il caso di Albano Laziale è emblematico: due pagine).

Il PIAO del Comune di Ariccia testimonia del fatto che, quando un’amministrazione comunale ha una visione strategica e la sua struttura burocratica si impegna in maniera innovativa, si possono raggiungere risultati lusinghieri. Essendo questo il primo esercizio di questo tipo, si notano varie debolezze come l’eccessiva lunghezza (224 pagine) e l’uso di termini non facilmente comprensibili ai più. Tuttavia si tratta di un primo, benvenuto, passo che prelude a successivi miglioramenti.

In aggiunta va osservato che il Comune di Ariccia è probabilmente l’unico nel panorama castellano a credere concretamente nella trasparenza avendo predisposto il Regolamento per l’accesso civico e generalizzato, strumento prezioso di trasparenza amministrativa che troppo spesso i cittadini non conoscono.

C’è da chiedersi come mai gli altri Comuni dei Castelli Romani non si siano impegnati come il Comune di Ariccia. Verosimilmente mancano due elementi: una reale capacità programmatoria e la voglia, e la cultura, a rendicontare su quanto le amministrazioni hanno realizzato e quanto hanno in cantiere – uno dei cardini del PIAO è la trasparenza ed il coinvolgimento dei cittadini nella conduzione della cosa pubblica. E il PIAO implica un deciso impegno per un continuo monitoraggio attraverso tutta una serie di statistiche da raccogliere ad hoc e da analizzare.

Si può escludere che altri Comuni dei Castelli Romani abbiano compiuto la scelta deliberata di contravvenire a una legge dello Stato contando in uno dei soliti condoni. Ma allora perché Ariccia è la mosca bianca?

Ora sta agli ariccini avvalersi del PIAO per una loro più consapevole partecipazione alla vita democratica.