Ardente Pazienza – Il postino di Neruda
Il postino di Neruda è noto per il film interpretato da Massimo Troisi e Philipe Noiret, meno per il libro. Il 16 marzo, nella sala U. Bazzi dell’Oratorio salesiano Don Bosco, il gruppo di prosa Bohémiens G. Mariotti di Castel Gandolfo ha rappresentato in prima assoluta Ardente pazienza. Il postino di Neruda dal romanzo di Skarmeta, adattato da Augusto Molinari per la regia di Augusto Vitelli.
L’attesa di due anni per ottenere il placet dai proprietari dei diritti è stata premiata dal pienone di un pubblico attentissimo a uno spettacolo in un atto unico sapientemente dosato in varie scene e quadri, e interpretato con bravura sia dai giovanissimi (Simone Concioni, il postino, e Martina Di Fazio, la Beatriz Gonzales amata da Mario Jimenez), sia dalla suocera del portalettere (Daniela Sistopaolo), ma principalmente da Bartolomeo Bondi che impersonava il celebre poeta cileno grazie anche alla sua somiglianza fisica con Neruda.
Scene movimentate, accese dai colori degli abiti, sostenute da musiche in piena sintonia con l’affabulazione. Un’ora e un quarto senza intervalli, intensa, ove il cambiamento di scena è intervenuto con una semplice apertura del fondale del palco.
Si è notata una forte visione della realtà poetica, e tale doveva essere perché la simbiosi ideale fra un postino quasi analfabeta di un’isola sperduta nel lontano Cile e un poeta prossimo sia alla Presidenza della Repubblica che al Nobel (il primo, agone rifiutato, il secondo accettato anche per poter parlare al mondo della situazione politica cilena) è stata data al pubblico proprio dall’incanto dei versi di Pablo Neruda: tanto può la poesia in ogni cuore!
L’adattamento di Molinari ha percorso itinerari interiori, lasciando al sogno gli spazi più ampi, senza trascurare la realtà politico-sociale che il Paese sudamericano ha subito (e che l’azione educativo-politica di Neruda aveva sintetizzato in coraggiosi appelli alla gente di tutto il mondo). La rappresentazione teatrale, tenuta con mano ferma e maestra dal regista, nulla ha ignorato del complesso di una trama che poteva sembrare semplice ma che è invece un dialogo profondo fra le anime, in commossi passaggi lirici, in limpide espressioni che gli attori hanno vivificato con grande volontà e partecipazione al contesto: gli applausi infatti sono stati spontanei e corali.
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