Ardea: come la scuola taglia fuori le famiglie di alunni disabili”
Come tagliare l’informazione ed escludere ancora una volta l’agire della scuola pubblica, ad Ardea, segna un signicante fallimento.
In vista delle elezioni per il rinnovo dei rappresentanti di istituto per la scuola media “Virgilio”, non tutte le famiglie sono state messe in condizioni di conoscere e/o partecipare . Io sono un genitore ed avrei dovuto avere almeno un avviso nel quadernino di mia figlia, che, in quanto disabile, non avrebbe certo potuto avvertirmi di sua iniziativa.
Questo metodo di vivere la disabilità all’interno della scuola, è sintomatico del grado di integrazione, nessun avviso, nessuna possibilità di partecipazione, neanche la possibilità di votare qualcuno che possa incarnare una mia eventuale preferenza!
Ho molto rispetto delle istituzioni, e credo nella partecipazione attiva e consapevole, ma dato che mia figlia pratica orario ridotto, uscendo un ora prima tutti i giorni, quindi 5 ore in meno la settimana, non ho neanche la possibilità di incontrare fuori la scuola altri genitori.
Il consiglio di istituto, è un organo importante e necessario, se opera con intelligenza e coscienza, figuriamoci sulla tematica della disabilità a scuola,
probabilmente non sarò stata la sola a non essere avvisata, e come l’avviso del pagamento della mensa, un regresso per altro innocente, recapitato nelle mani di mia figlia, minorenne e disabile, tramite la scuola, molti hanno taciuto pur condividendo la mia stessa esperienza. Questa è l’Italia che meritiamo!!!
Io ho solo una parola:” vergognatevi, quando falsamente parlate di giustizia e di democrazia”
Barbara Tamanti
madre esclusa di una figlia disabile
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