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Archivio dei diari di Pieve S. Stefano a settembre premia il cineasta Giorgio Diritti e assegna premio Tutino Giornalista in memoria Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Archivio dei diari di Pieve S. Stefano a settembre premia il cineasta Giorgio Diritti e assegna premio Tutino Giornalista in memoria Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
Agosto 21
09:57 2024

Giorgio Diritti

Premio Città del diario 2024

Il cinema di Giorgio Diritti affronta grandi temi dal valore universale, dall’identità culturale al disagio psichico, dalla libertà di espressione alla memoria, all’infanzia. Al contempo, il suo sguardo attento si è sempre posato sulle vicende degli oppressi, sulla natura delle comunità più circoscritte, fin dall’esordio con Il vento fa il suo giro e il successivo L’uomo che verrà, ricostruzione storica dell’eccidio di Marzabotto raccontato attraverso la visione corale di una comunità agricola. Per la sua bravura, per lo spessore del suo impegno civile e per l’incessante attenzione che dedica alle storie marginali, l’Archivio di Pieve è onorato di attribuirgli il “Premio Città del diario”, il riconoscimento rivolto alle personalità del panorama culturale che più si distinguono per il loro lavoro sulla memoria. Un lavoro che Diritti ha sublimato nel 2023 con l’uscita di Lubo, la sua ultima opera che pone al centro il dramma di una minoranza nomade, gli Jenisch, protagonisti loro malgrado di una buia pagina di storia contemporanea che ha avuto per sfondo la democratica Svizzera. Nella vicenda di Lubo c’è anche qualcosa di autobiografico ha raccontato Diritti, perché è vero che io sono di Bologna ma i miei genitori erano istriani e hanno subito, come altri miei parenti, la fuga forzata dal loro Paese per motivi etnici. Ricordo, quindi, che la comunità degli jenisch, cui fa parte il protagonista, ha subito una persecuzione simile a quella degli ebrei, dei Rom e dei sinti negli anni del nazismo, persino in un paese ritenuto civile e neutrale come la Svizzera. La eco lontana di un richiamo autobiografico e la consapevolezza che nella storia del popolo jenisch è racchiuso un monito per il presente, rivolto a tutti, affinché restiamo vigili in tempi di nazionalismi che ritornano.

L’amicizia con Giorgio Diritti è di lunga data; ci conosce e ci frequenta sin dai tempi del suo film L’uomo che verrà, in cui la protagonista, Maya Sansa, interpretava un ruolo in parte ispirato alla nostra Margherita Ianelli. È quindi un grande piacere poter consegnare a Diritti questo riconoscimento e averlo con noi per celebrare il 40° anniversario dell’Archivio dei Diari.

Il premio Città del diario a Giorgio Diritti verrà consegnato domenica 15 settembre ore 16.00 al Campo alla Fiera, via della Verna 11, durante l’evento Memorie in piazza – Otto racconti autobiografici, manifestazione conclusiva del  40° Premio Pieve Saverio Tutino. 
Ingresso libero fino a esaurimento posti, prenotazione consigliata.

Il cinema di Giorgio Diritti da non perdere:

Il vento fa il suo giro, storia su identità culturale e tradizione, accoglienza, integrazione

L’uomo che verrà, capolavoro ispirato alla Strage di Marzabotto

Volevo nascondermi, vita e opere di Antonio Ligabue con uno straordinario Elio Germano

Lubo, sul tentativo di sradicare cultura e tradizioni della etnia jenish nella Svizzera degli annin ’30 e ’40 del ‘900.

***

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Premio Tutino Giornalista 2024

Alcuni anni fa l’Archivio dei diari ha istituito il “Premio Tutino Giornalista” per un motivo semplice: commemorare la figura del fondatore e offrire un riconoscimento simbolico, oltre che uno spazio di celebrazione, alle nuove leve del giornalismo che ogni giorno onorano con capacità, entusiasmo e dedizione, la professione che Tutino ha più amato. Ma l’Archivio è anche, soprattutto, un luogo di memoria, e a trent’anni dall’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin ha deciso di riservare loro un incontro all’insegna del ricordo e della riflessione. Per contribuire a tenere viva l’attenzione su quello che è accaduto domenica 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia, e nella speranza che un giorno non lontano sia possibile ascoltare parole di verità su quanto è avvenuto. A distanza di molti anni sappiamo che Ilaria e Miran erano lì per seguire, per conto della Rai, il ritiro delle truppe statunitensi da un Paese lacerato da anni di guerra civile. Sappiamo anche che stavano indagando in parallelo su un presunto traffico internazionale di armi e di rifiuti tossici che, con la copertura della missione umanitaria, avrebbe coinvolto anche società italiane. Ma dopo la raffica di kalashnikov è calata una nebbia fitta sulle circostanze e sui mandanti del loro omicidio. Una nebbia fatta di depistaggi, ritardi nelle indagini, coinvolgimento di innocenti come Hashi Ali Assan, poi scagionato e scarcerato in seguito a una revisione del processo determinata da una inchiesta di Chiara Cazzaniga per la trasmissione “Chi l’ha visto?”. È in corso una lunga e controversa vicenda giudiziaria, per questo ancora oggi la battaglia e l’impegno sono quelli per dare nuovo impulso alle indagini su cause e depistaggi del duplice omicidio. Quel che è certo, è che dietro al loro sacrificio si staglia un esempio altissimo di vocazione giornalistica, animato da valori e da una passione che dobbiamo continuare a raccontare alle nuove generazioni. È per tutte queste ragioni, che l’Archivio ha deciso di attribuire l’edizione 2024 del “Premio Tutino Giornalista” alla memoria di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin.

Il premio Tutino Giornalista 2024 verrà consegnato da Gloria Argelés venerdì 13 settembre ore 15.00 in Piazza Plinio Pellegrini, durante l’incontro con Hassan AhmedFrancesco CavalliMaurizio MannoniAlessandro Triulzi e Walter Verini. (Archivio dei diari / 20 agosto 2024 newsletter n. 488)

 

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