Architettura e natura, oggi l'incontro con Guendalina Salimei
ringraziando chi ha sfidato l’allerta meteo per sentirlo e ricordando il paesaggista francese Michel Corajoud, scomparso recentemente a Parigi il 29 Ottobre scorso: “cercate notizie su di lui perché me ne sarete grati”.
Il suo racconto è un viaggio attraverso i suoi progetti più recenti: centri commerciali, piazze, parchi, ma quello che è davvero importante è l’accurata conoscenza e il profondo rispetto per il Paesaggio, che lo portano a conoscerne ogni singolo aspetto, storico, artistico, tecnico, biologico. I suoi lavori interpretano nel modo migliore un contesto ascoltandone le vocazioni, in ottica ecosostenibile.
Nonostante l’allerta meteo, Palazzo Sforza Cesarini si è popolata ancora una volta di tante voci, addetti ai lavori e non, che hanno sfidato i temporali per ascoltare uno dei più grandi architetti paesaggisti contemporanei: lungo è stato il dibattito successivo, che ormai sta diventando routine, dato l’interesse sempre più acceso, che dimostra quanto Architettura e Natura sia un tema molto sentito.
Il comune di Genzano, come sottolineato all’inizio dall’architetto Mario Pisani, ha colto la sensibilità di questi argomenti, costruendo un piano in cui l’imponente opera di restauro del monumento simbolo della città, Palazzo Sforza Cesarini e del Parco annesso, sono il punto di partenza nella ridefinizione del ruolo culturale del contesto Genzanese.
Per gli studenti: alla fine del ciclo di conferenze verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Oggi tocca a Guendalina Salimei: docente presso la Sapienza – Università di Roma, è stata definita “la punta di diamante di una nuova schiera di progettisti donna che stanno emergendo nel panorama dell’architettura italiana”.
Biografia:
Si laurea a Roma nel 1990 e fonda nel 1992 con altri il “T studio”. Nel 1996 vince il concorso internazionale Europan 4 per la realizzazione di edifici polifunzionali, residenze ed uffici a Bratislava e l’anno successivo il concorso indetto dall’Unesco per Piazza Anargiry a Salonicco. Ottiene numerose menzioni a concorsi nazionali ed internazionali e nel 2000 partecipa alla Biennale di Venezia intitolata Less Aesthetics more ethics e l’anno successivo coordina la sezione architettura alla Biennale del Mediterraneo. Nel 2002 vince il premio “Roma Architettura”.
Lo studio vince nel 2005 il concorso per la riqualificazione dell’area monumentale del porto di Napoli, progetto in fase di realizzazione. Si specializza nei progetti di riqualificazione, in particolar modo dei waterfront. Vince il concorso per il Centro servizi polivalente al “Molo San Cataldo” di Taranto e nel 2006 si occupa della riqualificazione del Borgo murattiano di Bari con il progetto Bari Crossing. Nel 2008 è uno dei tre architetti italiani scelti per la Biennale di architettura di Pechino. Nello stesso anno, partecipa all’XI Biennale di architettura di Venezia “Out There: Architecture Beyond Building” nella sezione “Uneternal city – Trent’anni da Roma interrotta”.
• Nel 2008 Edilizia e Territorio de Il Sole 24 Ore la nomina architetto italiano dell’anno.
• Nel 2009, vince il concorso per la riqualificazione del Corviale a Roma, il discusso progetto di edilizia popolare di Mario Fiorentino del 1972, con un incarico che per importanza la pone nuovamente all’attenzione nazionale.
• Nel 2010 partecipa alla XXII Biennale di Venezia con il progetto “E-picentro” che propone una riflessione critica su quali azioni si possano promuovere e come possano essere rese possibili nel difficile periodo di transizione tra l’abbandono de L’Aquila e la sua ricostruzione.
• Nel 2012 T-studio vince il concorso internazionale per Dao Viet Eco City, battendo all’ultimo gli australiani Ptw architects e High End JscSi. Si tratta di una nuova città, totalmente artificiale, destinata ad accogliere tra duemila e diecimila abitanti, in un’area di 800 ettari nella baia di Halong in Vietnam. Tra i progetti più recenti si segnala l’ampliamento del cimitero di Frascati.
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Nelle sue opere, i riferimenti principali sono all’opera di Steven Holl e Rem Koolhaas, Kazuyo Sejima, Peter Zumthor, Elías Torres. È ricercatrice presso il Dipartimento Architettura e Progetto (DiAP) della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma, dove insegna progettazione architettonica e urbana. È membro del consiglio direttivo dell’Istituto Nazionale di Architettura (INArch) e del Work program dell’UIA (International Union Architects). È redattrice della rivista Il Progetto.
Ilaria Proietti – Marta Rossi
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