ARCHEOCLUB DI MONTE COMPATRI ALL’OPERA: VISITA GUIDATA PRESSO GABII
L’area archeologica di Gabii (circa 70 ettari), appartenente alla custodia speciale della Soprintendenza già dagli anni ’80 del ‘900, rientra nel territorio di Monte Compatri e Roma. Città Latina (villaggio di capanne del IX-VIII secolo a.C. e dalla fine del VII secolo a.C. inizia la costruzione della città), sorta lungo la via Prenestina antica (ex via Gabina), punto di passaggio strategico, inizia la sua storia dall’età del ferro sino all’epoca medievale (l’area dall’XI sec. d.C. fu abbandonata). L’insediamento sorge sul ciglio del cratere di Castiglione, poi lago e in fine prosciugato nell’800 dai Borghese. Alcune caratteristiche di Gabii: le cave di Lapis Gabinus (pietra di origine vulcanica) che si sviluppano in età repubblicana, il Foedus Gabinus (trattato stipulato tra Roma e Gabii) e il Cintus Gabinus (tipico modo di portare la veste da parte degli auguri). Il primo scavo a Gabii fu realizzato verso la fine del ‘700 da Gavin Hamilton (Foro di Hamilton) su concessione del principe Marcantonio Borghese e fu rinvenuta l’Artemide Gabina che ora è al Museo del Louvre.
Per quanto riguarda il Santuario di Giunone Gabina (II sec. a.C.), oggi visibile la cella del tempio tutta in blocchi di pietra gabina, esso domina il territorio circostante e prende il nome sia dalle fonti storiche (Virgilio, Eneide, VII 682) che archeologiche (rinvenuta una lastra architettonica nei pressi della cella del tempio con l’iscrizione IUN). Nei pressi del tempio era presente anche un lucus, un boschetto sacro artificiale e dei locali. In generale, il Santuario era composto da un colonnato su tre lati, eccetto il lato posteriore, all’interno di esso era posta la cella con la statua della divinità, di fronte all’entrata del tempio ed esterno a esso vi era invece l’altare e oltre l’altare un teatro. Il tutto recintato da mura. Tale Santuario è “uno dei primi esempi laziali di complessi architettonici sacri, contraddistinti dalla compresenza di un tempio e di un teatro. Una caratteristica che, mutata dal mondo greco-ellenistico, verrà riproposta in diversi impianti come nel caso del più recente e monumentale santuario di Fortuna Primigenia a Palestrina” (Documento Soprintendenza).
Grazie all’Università di Roma Tor Vergata, della Soprintendenza Speciale di Roma e all’interesse dell’archeoclub di Monte Compatri è stato osservato uno scavo aperto alle pendici del lago di Castiglione, presso l’Acropoli della città dove agli inizi del VI sec. a.C. fu costruito un edificio a tre stanze (la Casa del Rex), poi seppellito da un Tumulo di sassi alla fine del VI e inizi del V e divenuto area sacra. La Casa del Rex ricalca un edificio simile costruito in precedenza a Roma, preso a modello e risalente in generale all’epoca dei Tarquini (Regia del Foro). Comunque, la Casa del Rex in precedenza era sostituita da una capanna risalente all’IX-VII sec.a.C. In generale, il sito comprende: Regia, Mura, Santuario orientale, Castrum Castilionis, Antiquarium ex fienile, Terme, Area urbana, Chiesa di San Primitivo, Foro, Santuario di Giunone Gabina. L’Università di Roma Tor Vergata, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, il Museo del Louvre e l’Università del Michigan hanno intrapreso indagini presso Gabii.
Foto: cella del tempio di Giunone Gabina in lapis gabinus presso Gabii.
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