Archeoclub di Monte Compatri all’opera, ricognizione antico acquedotto con cisterna presso San Silvestro
La località, d’interesse archeologico e geologico, è sita presso Monte Compatri (Castelli Romani) e rientra nel Parco Regionale dei Castelli Romani, versante Colli Albani, appartenente al Vulcano Laziale. I Padri Carmelitani scalzi del Convento di San Silvestro hanno consentito di visitare la cisterna e l’acquedotto posti presso il prato prospiciente. L’entrata di accesso (orizzontale), attraverso un cancelletto, è un cunicolo con altezza di 165 cm circa, larghezza 67 cm e lunghezza di 312 cm circa realizzato tramite la tecnica del muro a sacco e s’interrompe con la parete della cisterna ai cui piedi vi è una tubatura moderna per la raccolta dell’acqua. Struttura ipogea, le pareti d’ingresso della cisterna sono state realizzate tramite la tecnica del muro a sacco (pietra leucitica) a un’unica volta, dove sono visibili i segni della struttura di carpenteria in legno. Spessore della parete laterale della vasca della cisterna è di circa 19 cm, larghezza di 253 cm circa, sulla parete di sinistra sono presenti una serie di chiodi distanziati tra loro 133 cm l’uno dall’altro, la lunghezza della cisterna è di 131 metri circa e la vasca è intonacata con malta idraulica. L’altezza complessiva della cisterna sino alla volta è di 241 cm circa. Percorsa la cisterna, si entra nella galleria (cunicolo idraulico principale) che porta l’acqua a essa tramite il varco presso il muro a sacco ai cui piedi vi è il cannello che porta l’acqua direttamente alla cisterna. La galleria è posta in piano rialzato rispetto alla cisterna ed è presente il pozzo a sacco tra la cisterna e la parete di entrata alla galleria, con sezione verticale e profondità di metri, il quale collega la cisterna alla superficie. Tale galleria presenta un’altezza di 170 cm e una larghezza intorno ai 100 cm, ha pareti contrapposte con lumini e nicchie e sono presenti i segni dello scavo. In fondo ci s’imbatte nel cunicolo più antico, forse di epoca romana e interrato. Il cunicolo idraulico principale è lungo centinaia di metri e sono presenti diversi cunicoli secondari laterali, alcuni murati, dove canali di raccolta dell’acqua confluiscono in canali con qualche pozzetto di decantazione e il tutto incanalato nel canale principale che porta l’acqua alla cisterna (scavato nella roccia). Pertanto la struttura presenta due accessi, uno orizzontale e uno verticale (pozzo), un condotto principale, condotti secondari, rami, canalette di captazione dell’acqua parietali, canale principale (che culmina nella cisterna tramite il cannello) e secondari e qualche piccola frana. Tutto l’impianto idraulico è scavato nella roccia vulcanica e ideato per la captazione dell’acqua della sorgente. Presente una croce parietale scavata anch’essa nella roccia. Pieno di grilli detti “cavalli di strega”, una scritta sulla malta della cisterna posta sul lato sinistro dal lato di entrata a essa riporta la data 1927 e realizzata dagli operai. Non è l’unica struttura idraulica presente nella zona, dove sono presenti strutture sia ipogee che epigee e di diversa epoca storica.
Foto: pozzetto di raccolta e decantazione presso il condotto principale.
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