Arancia meccanica a Milano, ma la vitima è un senzatetto e i media minimizzano
Milano, 6 marzo 2010. Una scena raccapricciante, che ricorda il film “Arancia meccanica”, è avvenuta la notte scorsa, verso le 2 e 40 a Milano, in via Argelati. Un senzatetto di nazionalità svizzera, ma senza documenti, è stato pestato con violenza inaudita da tre giovani italiani, un 24enne e due 20enni. In un primo momento uno di loro gli ha chiesto una sigaretta, quindi gli altri gli hanno chiesto del denaro. L’uomo ha compreso le cattive intenzioni del terzetto e ha cercato di allontanarsi, ma è stato circondato, immobilizzato e colpito con pugni, calci, un manganello e un cacciavite. Quando la vittima si è accasciata, apparentemente senza vita, i violenti si sono allontanati. Alcuni passanti, fortunatamente, hanno avvisato i carabinieri del nucleo radio mobile, che hanno tratto in arresto gli aggressori, successivamente riconosciuti dalla vittima, che è stata ricoverata al Policlinico, dove è in osservazione per un trauma cranico che solo per buona sorte non è risultato fatale. Ci si augura che la giustizia non eserciti un’inappropriata clemenza verso i violenti, come avvenne nel caso del senzatetto bruciato vivo a Rimini nel novembre 2008 e tuttora in condizioni tragiche. Nessuno dei giovani che lo torturarono con il fuoco e lo ridussero in fin di vita furono condannati al carcere, ma solo a blande attività sociali “riabilitative”. Riguardo al caso di Milano, va rilevato come i quotidiani e i network abbiano dedicato ad esso spazi minimi, sotto le righe, evitando di turbare le belle anime degli italiani con a notizia dell’ennesimo atto di sadismo compiuto da intolleranti contro le minoranze sgradite ai poteri forti. Se i tre spietati aggressori fossero stati romeni, il fatto avrebbe aperto i telegiornali e occupato le prime pagine del Corriere, di Repubblica e degli altri quotidiani nazionali.
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