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Appuntamenti di ottobre-novembre: presentazioni ‘Lucca Comics & Games 2024’; illustrati e romanzi “Malembe, malembre” e “Il morso della farfalla”; il volume Ritratti di donna, vesti e gioielli nella Firenze del ‘400”  

Appuntamenti di ottobre-novembre: presentazioni ‘Lucca Comics & Games 2024’; illustrati e romanzi “Malembe, malembre” e “Il morso della farfalla”; il volume Ritratti di donna, vesti e gioielli nella Firenze del ‘400”   
Ottobre 26
17:55 2024

Belzemorio. Manuale di stregoneria postmoderna, di Hurricane (Ivan Manupelli)
e Franz Kafka. Frammenti della notte, di Otto Gabos editi da 24 ORE Cultura Comics

In libreria Belzemorio. Manuale di stregoneria postmoderna una guida pratica per affrontare i problemi di tutti i giorni utilizzando la magia, scritta da Ivan Manupelli (in arte Hurricane) e edita da 24 ORE Cultura COMICS. Con un irreverente mix di satira, illustrazioni grottesche e gusto per il macabro, l’ultima graphic novel di Hurricane trasporta il lettore in una galleria di situazioni e personaggi fantasiosi quanto attuali, strizzando l’occhio agli “how to do” in un vero e proprio manuale di stregoneria.
In occasione di Lucca Comics & Games 2024,

il volume sarà presentato venerdì 1° novembre alle ore 14:30, presso la Sala Tobino e alla presenza dell’autore.

Approcciando il tema in modo ironico e poco convenzionale, il volume presenta al lettore una serie di “situazioni di tutti i giorni”, per quanto immaginarie, con l’obbiettivo di liberare l’occulto dalla sua accezione più tetra, rendendolo invece un espediente per ironizzare sui problemi e le sfide che affrontiamo quotidianamente. L’ecologia diventa “stregoneria sostenibile”, il mercato immobiliare diventa “abusi edilizi e antichi cimiteri indiani” e un nuovo bambino per casa diventa “il mio piccolo Anticristo”, in un continuo gioco di satira e curiosi parallelismi con l’immaginario horror. Lo stile distintivo di Hurricane prende forma talvolta in brevi vignette – è il caso delle diverse “guide” previste dal volume – e talvolta in illustrazioni più complesse – come quelle di Aasl, Acabaal, Asbafo e degli altri demoni della “Nuova demonologia a presa rapida” – permettendo al lettore di immergersi in un immaginario fatto di creature al contempo comiche e grottesche. Che si tratti di disinfestare casa da un gruppo di gnomi particolarmente invadente, scegliere l’abito giusto per essere eletta reginetta del sabba o curare un caso di invisibilità cronica, questo manuale prevede una guida step-by-step alla risoluzione di ogni inconveniente di natura paranormale, per quanto fastidioso esso sia. Come avverte l’autore nel volume: “In caso di insuccesso, complicazioni, gravi incidenti, puzza di zolfo e scottature, i responsabili di questo libro faranno gli gnorri e non rimborseranno alcunché”

Ivan Manupelli, in arte Hurricane È l’autore della serie satirica “I Sopravvissuti”, pubblicata regolarmente sul quotidiano “il manifesto”. Come autore ha pubblicato sulle riviste “Frigidaire”, “Il Male di Vauro e Vincino”, “linus”, “Splatter”, “Mineshaft”. Dal 2018 ha collaborato regolarmente per la leggendaria rivista americana “MAD” e attualmente disegna per la testata “La Revue Dessinée Italia”.

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A cento anni dalla scomparsa di uno dei più celebri scrittori boemi dei suoi tempi, il fumettista Otto Gabos commemora Franz Kafka con una graphic novel tratta dalla quinta teatrale inedita Zürau: dal 25 ottobre in libreria Franz Kafka. Frammenti della notte edito da 24 ORE Cultura Comics.

in occasione di Lucca Comics & Games 2024, il volume sarà presentato giovedì 31 ottobre alle ore 14:30, presso il Teatro San Girolamo, alla presenza dell’autore.

 Con il suo stile grafico complesso e distintivo, nella sua ultima graphic novel Gabos rende omaggio alla figura di Franz Kafka con un’innovativa trasposizione a fumetti di una delle sue opere meno conosciute “Aforismi di Zürau”, originariamente una raccolta di brevissimi scritti – talvolta aforismi, ma anche parabole e singole immagini – prodotti durante la permanenza tra il 1917 e il 1918 presso il piccolo villaggio di Zürau, nella Boemia Occidentale, come ospite della sorella Ottla. Come evidenziato anche nelle primissime battute del fumetto, la permanenza di Kafka presso il minuscolo borgo di campagna costituì per l’autore una forma di fuga verso una realtà isolata che – oltre a proteggerlo dall’insorgere della sua malattia – gli permise di distaccarsi da quelle incombenze (così l’autore percepiva la compagnia femminile, il lavoro e la famiglia) che da sempre gravavano sulla sua penna.

Da questa nuova forma di libertà scaturì in Kafka anche una nuova forma di scrittura, quella degli aforismi, che nella graphic novel vediamo prendere forma ed espandersi in scene di vita quotidiana dal carattere teatrale, con dialoghi e momenti di introspezione che ripercorrono la poetica e la vita dell’autore. I 105 foglietti numerati si susseguono dunque in modo indipendente dall’ordine originale, in flusso di coscienza che accompagna il lettore in un raffinato viaggio tra le idee e i personaggi che hanno segnato la tribolata vita di Franz Kafka, fino al ritorno alla dimora di tutti i giorni.

Otto Gabos Autore, fumettista e docente, pubblica come professionista dal 1985. Oltre a scrivere e disegnare, insegna al Corso di Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Già autore per 24 ORE Cultura Comics della graphic novel “Francisco Goya. La tentazione dell’abisso”, le sue opere sono state pubblicate da molte case editrici diverse e ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Andersen come illustratore per la migliore serie editoriale, “Rivoluzioni”.

Malembe malembe Di Giancarlo Attili, Infinito edizioni

 Un giovane dentista alle prese con i traumi del passato accetta, senza ragione apparente, di collaborare con una Ong per avviare un ambulatorio in una delle tante periferie prostrate di Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo. Qui si confronta con la difficile storia del Paese, la complessità della società, la fertilità della cultura ma anche con le contraddizioni del mondo del volontariato. La collaborazione con una collega dentista congolese che nasconde un grande dolore e il fatale incontro con uno stregone ultracentenario mettono in discussione le sue poche certezze e, dall’iniziale reciproca diffidenza, emergono lentamente potenti sentimenti capaci di curare le ferite più profonde dell’anima. Ispirato a una storia vera.

L’autore presenta il libro a Roma lunedì 28 ottobre in Campidoglio (Sala Laudato Sì), ore 17,00. Intervengono Maurice Pascal Ambetima, Barthelemie Hemedi Nasibu, Brigitte Kabu Dia Kivuila, Renzo Razzano, già Presidente del Centro di Servizi per il Volontariato del Lazio e l’autore Giancarlo Attili. È stato invitato anche S.E. Paul-Emile Tshinga Ahuka, Ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo in Italia. Con il supporto di Agape e CSV Lazio.

Giancarlo Attili, (Roma, 1961) si occupa professionalmente di business development in Italia e all’estero nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle telecomunicazioni. Da molti anni collabora con alcune organizzazioni di volontariato impegnate in particolare sui temi della pace e dei diritti delle donne e dell’infanzia. Dall’esperienza diretta sul campo nella Repubblica democratica del Congo con l’associazione AGAPE ETS, di cui è consigliere delegato, sono emersi gli spunti e le riflessioni che hanno condotto alla realizzazione di questo romanzo. Con Infinito edizioni ha pubblicato Cronache dei giganti (2018) e Cronache delle principesse addormentate (2020).

Il morso della farfalla Di Maurizio Milazzo. Prefazione di Edy Angelillo Illustrazioni di Franco Mariani, Infinito edizioni

Fabio e Alis gestiscono il bar del Conte nei pressi di ponte Sisto, dove ogni mattina si recano per donare ai senzatetto i cornetti del giorno prima e un bicchiere di latte caldo.

Il loro spendersi per il prossimo non finisce lì, poiché a volte si fanno carico dei problemi delle persone che sfamano. Succede così con Juana, una ragazza dominicana vittima di violenza domestica da parte di un uomo imbrancato con un potente locale in procinto di candidarsi alle elezioni amministrative. Fabio e Alis rischiano di perdere tutto e devono ricorrere al sostegno dei loro amici Nicola, Gianluca e Simone e del misterioso Gman per uscire da una brutta situazione e fare, forse, scacco matto.

“Un libro intriso di empatia, umanità, amore, in un mondo in cui ognuno si fa i fatti suoi, in cui ciascuno bada al suo orticello, ignorando che fuori dal cancello la spazzatura prima o poi seppellirà tutto”. (Edy Angelillo)

Maurizio Milazzo, (Roma, 1968), informatico di formazione, è presidente dell’associazione Promoit ETS, con la quale persegue progetti di solidarietà dal 2006. Volontario e consigliere nel nucleo di Protezione civile dell’Arma nazionale dei Carabinieri “Roma 1” ODV, è membro del Presidio territoriale della prefettura 23 della Caritas Diocesana, con il quale supporta i soggetti disagiati del territorio di Roma sud. Ha collaborato con radio, tv e giornali locali e ha all’attivo la pubblicazione di cinque romanzi,

 

Ritratti di donna. Vesti e gioielli nella Firenze del Quattrocento a cura di Federico Poletti e Arianna Sarti

Il volume – edito da Sagep – contiene contributi di Roberta Orsi Landini e Silvia Malaguzzi. Prefazione di Claudio Strinati.

Dallo sguardo alla visione. di Claudio Strinati Questo libro si configura, prima di ogni altra considerazione, quale formidabile strumento di lavoro che non esiterei a definire pressoché indispensabile per gli storici dell’arte e più in generale per tutti i cultori ed esperti di questa materia, restando in ogni caso una interessante e leggibilissima stesura che apre letteralmente gli occhi, sia agli specialisti sia ai semplici appassionati, su un dato di fatto che sovente resta alquanto accantonato negli studi specifici, e proprio sull’ epoca rinascimentale che è il fulcro intorno al quale ruotano tutte le indagini qui condotte.

Si capisce bene, in altri termini, come la corretta e filologica conoscenza degli abiti e dei gioielli sia fattore determinante per la comprensione del senso profondo di una miriade di ritratti prodotti in quell’epoca felice, da cui promana una sorta di linguaggio specifico, denso di significati simbolici e di concreti riferimenti storici riferibili alla vita amministrativa, organizzativa, gestionale, culturale delle famiglie detentrici, a diverso titolo, del potere economico e politico

Il ritratto di una giovinetta in attesa delle nozze o, al contrario, di una donna sposata, veicolavano informazioni e messaggi ben diversi su cui si fondano alcuni dei presupposti decisivi della grandezza e del benessere della Società del tempo, quella, quanto mai cruciale, della Firenze quattrocentesca e protocinquecentesca dove operano giganti del calibro di Botticelli, dei Ghirlandaio, di Piero del Pollaiolo, per citare soltanto alcuni tra i numerosi protagonisti del nostro libro, opera veramente rimarchevole di Federico Poletti e Arianna Sarti, con fondanti contributi di Roberta Orsi Landini e Silvia Malaguzzi.

Libro che ci induce ad alcune considerazioni preliminari che riteniamo di universale interesse.

Come è noto lo storico dell’arte è prioritariamente un conoscitore, se per conoscitore intendiamo chi è in grado, con opportuni e ponderati paragoni e confronti, di individuare la mano dell’artista che ha eseguito l’opera esaminata o, se non altro, l’ambito temporale e locale in cui inquadrare ciò che è oggetto dell’analisi.

Ma il conoscitore, per qualificarsi come tale, non può essere soltanto conoscitore dello stile e questo libro mette bene in luce questa peculiarità sovente trascurata e non nota al grande pubblico. Ed è appunto l’attitudine a riconoscere nei dipinti antichi l’effettiva tipologia degli abiti, delle acconciature, del posizionamento dei monili, della conseguente simbologia delle forme. Tutti elementi, questi, molto importanti per arrivare al riconoscimento pieno dell’opera d’ arte e della sua sicura autenticità.

Riconoscimento, dunque, consistente in un costante equilibrio tra l’attribuzione di stile e l’attribuzione di significato.

Nel campo specifico dello studio dell’abbigliamento, invece, mancano spesso, persino a noi studiosi della disciplina, finanche le parole per poter realmente svolgere bene l’attività del conoscitore.

 Ci chiediamo, infatti, come si chiamino veramente i capi di vestiario che individuiamo nei dipinti, come si chiamino con precisione i copricapi, le diverse tipologie di abbigliamento, soprattutto femminile, che vediamo profuse a piene mani e con immensa sapienza tecnica nelle opere di quei grandi maestri che nella loro arte svolsero, per così dire, funzioni non soltanto di pittore ma di sociologo, di consigliere politico, di collaboratore al notariato e agli amministratori e, naturalmente ai sarti. Personalità determinanti, ieri come oggi, nella definizione del gusto implicante il comportamento ufficiale, l’esercizio corretto della quotidianità e della cerimonia, le regole del “savoir faire” e, insieme, del piacere dell’esistenza modellata sull’articolazione delle classi e sulla rigida distribuzione dei redditi e delle proprietà.

Questo libro ci accompagna a scoprire tutto ciò, fornendo poi strumenti efficaci sia ai conoscitori sia ad ogni serio fruitore delle Belle Arti.

Si è sempre detto: guardare un quadro non significa necessariamente vederlo. Anzi sovente la visita al museo, alla chiesa, alle stesse antiche e mirabili collezioni ancora oggi conservate in ogni parte del mondo occidentale e non solo, si può ridurre facilmente ad una specie di passeggiata inconsapevole il cui esito potremmo chiamare, con formula onnicomprensiva, un’impressione di insieme.

Qui, nel nostro libro, siamo all’estremo opposto. Gli autori ci insegnano appunto a “vedere”, a tener conto di una modalità di osservazione e scrutinio dell’opera d’ arte che molti neanche sospettano possa esistere, mentre è l’unica degna di essere esperita.

Il risultato è di notevole soddisfazione intellettuale ed emotiva.

Chi legge questo libro ne esce con occhi nuovi. Occhi che gli permetteranno, d’ ora in poi, di vedere le opere d’arte con una consapevolezza molto più sviluppata in quanto dell’arte, specialisti o profani, si desidera fondamentalmente godere.

Ma non sempre succede, perché è ben noto come, nell’ arte ma nella vita in generale, si veda soltanto ciò che si conosce già.

Se non so nulla di gioielli, ad esempio, non mi accorgerò come quel determinato (e ai miei occhi magari bellissimo) ritratto mostri immagini meravigliose di monili incastonati secondo ben precise regole fondate su significati culturali e morali impliciti nelle relazioni sociali e nel senso estetico di un determinato ambiente espresso e formulato da un determinato pittore.

Se, invece, riesco a vedere, la conoscenza e l’apprezzamento dell’opera d’arte diventano molto più sentiti e consapevoli e in conseguenza il giudizio di gusto che pronunciamo, pur sempre in base alla soggettività di ciascuno, diventa acuto e ricco di risonanze interiori che arrivano inevitabilmente al nostro profondo, e quindi spontaneo, sentire.

Ecco dove ci parta questo volume, formulato con un linguaggio indubbiamente specialistico ma accessibile ad ogni persona colta e desiderosa di addentrarsi in sentieri di cui fino a poco prima non prevedevamo la difficoltà di accesso e di percorso.

Filologicamente approfondita, dunque, e felicemente organica, ancorché affidata ad autori diversi ma assai ben sintonizzati, quest’opera entrerà stabilmente in ogni biblioteca storico-artistica aggiornata su nuove metodologie di ricerca.

 

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