Approvato il regolamento per le antenne di telefonia mobile
“antenna selvaggia”. Sinora gli amministratori municipali, che vedevano piombare sui propri territori antenne in ogni dove, ben 8 nuove richieste nel nostro municipio in 15 mesi, potevano rifarsi solo al carente Protocollo di Intesa del 2004 siglato tra il Comune di Roma e i gestori telefonici, ora con il superamento di quest’ultimo e l’approvazione della delibera si avranno molti più strumenti per controllare i nuovi impianti. Si prevedono infatti: l’istituzione di un Registro Capitolino delle sorgenti elettromagnetiche con mappatura degli impianti, l’istituzione di un Osservatorio sull’inquinamento elettromagnetico formato da comitati, municipi, tecnici per un controllo e consultazione, il risanamento ambientale e urbanistico con possibili delocalizzazioni e compensazioni a favore dei territori per minimizzare l’impatto ed esposizione alle onde elettromagnetiche, un accordo con Arpa Lazio per le misurazioni delle potenze installate, il possibile ricorso di indagini epidemiologiche delle aree particolarmente esposte ai campi elettromagnetici, il controllo e rispetto dei vincoli archeologici e paesaggistici ed eventuale controllo e valutazione ambientale. E’ un primo passo per sanare una situazione complessa, che avrebbe potuto prendere in considerazione ulteriori interessanti osservazioni, facilmente attaccabili però dagli operatori che avrebbero modo di annullare la delibera con un semplice ricorso al TAR, in quanto forzature in violazione della Legge Nazionale. Tutto ciò è stato possibile grazie alla continua informazione ed educazione ambientale ad opera di comitati, come il Coordinamento dei Comitati Romani contro l’Elettrosmog, il cui portavoce è Giuseppe Teodoro, che da oltre dieci anni lottano contro il fenomeno che descrive la Capitale di Roma come la ‘discarica elettromagnetica’ d’Europa”.
Agnese Rollo
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