APPELLO ALLA REGIONE LAZIO ED AL COMUNE DI FRASCATI
Italia Nostra Castelli Romani esprime la sua più viva costernazione e preoccupazione di fronte alla proliferazione talvolta indiscriminata di antenne s.r.b. (stazioni radio base) a cui si assiste da anni a questa parte in molti comuni dei Castelli Romani, talvolta recando grave offesa al paesaggio originario e suscitando la legittima preoccupazione da parte della comunità cittadina per quanto riguarda i rischi per la salute.
In particolare intendiamo stigmatizzare quanto è accaduto di recente a Frascati, proprio vicino l’entrata del cimitero, in territorio privato, dove è stato eretto un traliccio gigantesco alto circa 37 metri destinato ad ospitare la tecnologia del 5G.
Riteniamo giusto e doveroso dare seguito al malessere manifestato dalla cittadinanza la quale certo non si aspettava un atto del genere che suona come una sorta di affronto verso un luogo estremamente particolare, in quanto portatore e testimone di sentimenti profondi, come appunto il cimitero, di fronte al quale la logica del profitto pare che non conosca rispetto e limite alcuno.
Pertanto desideriamo esprimere il nostro deciso apprezzamento e pieno sostegno al MIBACT (Soprintendenza statale) che ha inoltrato richiesta al- la Regione Lazio ai fini di una revisione del procedimento con cui il comune di Frascati e la regione stessa hanno autorizzato la realizzazione dell’antenna.
Nella richiesta formulata dal MIBACT in un passo è scritto testualmente:
” … Codesta Direzione – intende la regione Lazio, n.d.r. – non ha affrontato in alcun modo l’impatto che un’opera di ben 37 metri avrebbe avuto su un paesaggio doppiamente vincolato paesaggisticamente e completamente circondato da beni monumentali vincolati ai sensi della parte II del Dlgs 42/2004. Comunque, anche a volere sostenere che abbia svolto in parte il giudizio di compatibilità, esso sarebbe errato, oltre che sproporzionato e pregiudizievole dell’interesse primario alla tutela del paesaggio. Considerata la visibilità dell’antenna, documentata nelle immagini fotografiche allegate, da tutti i beni monumentali vincolati sopra descritti ( es: area archeologica di Cocciano, villino Merge’, Villa Falconieri, villa Mondragone o villa Lancellotti, tutti beni vincolati ai sensi della parte Seconda del Dlgs 42/2004 e, più in generale, il centro storico di Frascati ) e quindi l’interferenza visiva dequalificante per il paesaggio e per gli stessi monumenti.“
Certamente riteniamo che sia stata arrecata grave offesa al paesaggio, oltretutto in dispregio della sensibilità collettiva, dovendo ricordare anche che il cimitero è comunque un bene monumentale e come tale deve essere trattato (parte II, Dlgs 42/2004 e s.m.i.); e risulta persino incomprensibile ed inaccettabile come esso possa essere stato incluso dal comune tra le aree preferenziali per le antenne. Del resto, alla luce delle considerazioni sul paesaggio, riteniamo che non vi siano neppure altri luoghi limitrofi dove possa essere reinstallata l’antenna.
Pertanto rivolgiamo all’autorità regionale ed al comune di Frascati un caloroso e deciso appello affinchè vogliano rivedere il procedimento seguito traendone le giuste conclusioni circa la sorte dell’antenna rispettando la sensibilità della comunità cittadina ed il paesaggio stesso di Frascati.
Enrico Del Vescovo, presidente sezione Castelli Romani di Italia Nostra.
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