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"gruppo di frascati" in... Controluce

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Visio - Silvia e "visio" - I Musei Vaticani

silvia

 

21 ottobre 1975

I Musei Vaticani

Questa volta con VISIO siamo stati al museo.

Siamo partiti questa mattina chi dall´Enea e chi direttamente da casa e ci siamo trovati tutti davanti ai musei vaticani dove peraltro eravamo attesi.

La spedizione era composta da parecchie persone: la sottoscritta, Consuelo, Riccardo, Armando e Pina, Giorgio, Massimo, Giuseppe, Gianfranco e Giovanni e Giuliana.

Chi ci attendeva ci ha portato in una grande sala dove io e Giovanni abbiamo indossato i nostri VISIO e da dove siamo anche partiti con la prima esplorazione delle opere.

La sala era piena di statue, ci siamo divisi in due gruppi, e ci siamo messi ad osservare ogni gruppo una statua diversa.

Il primo oggetto che ho osservato, era una statua abbastanza alta a busto intero con un drappeggio ben definito.

Fin dai primi sguardi ho subito notato delle linee ben definite, orizzontali, che occupavano quasi tutta l´altezza del corpo.

Mi sono soffermata abbastanza su questo elemento, per farmi poi raccontare che le linee che sentivo erano la drappeggiatura del vestito della statua.

Ho dato poi un´occhiata più globale alla statua, prendendomi alcuni punti di riferimento; sono così riuscita ad individuare bene la testa ed il contorno dell´intero corpo.

La mia curiosità verso quegli oggetti era sospesa, come in una pausa d´attesa; non avrei saputo, dopo quella prima vera conoscenza con delle opere d´arte, dare un giudizio di nessun genere, dovevo gustarmi dentro di me le prime sensazioni, non esprimerle subito, affinché crescessero nel modo giusto.

Mi sono così avvicinata ad un´altra statua. Questa volta il drappeggio del vestito non era così ben delineato e quindi non mi ha dato le medesime sensazioni chiare. La testa invece era sempre uno dei miei punti preferiti. Nonostante lo sfondo abbastanza frastagliato, trovavo sempre con facilità l´estremità superiore.

Questa statua decidemmo anche di vederla da un´altra prospettiva e quindi mi spostai da un lato per cogliere le differenze di contorno.

Il corpo, visto di profilo, era molto più delineato, nonostante si notassero meno i particolari; anche la testa vista da quel punto, aveva una forma più arrotondata.

Cominciavo a sentire un po´ di soddisfazione con quelle osservazioni, ma il meglio doveva ancora arrivare.

Marzio era lì che mi aspettava ed io mi ci sono diretta senza immaginare che quella sarebbe stata la statua che mi avrebbe dato le maggiori emozioni per l´intensità e la quantità di particolari che riusciva ad esprimermi.

Forse per un attento visitatore esperto, Marzio non risaltava come un´opera particolarmente preziosa, ma ai miei occhi, anzi a quelli di VISIO, la statua si mostrava come penso si possa mostrare un quadro pregiato a chi è in grado di cogliere e apprezzare le sue qualità.

Per me invece questa è una sensazione completamente nuova; i musei finora erano stati un luogo noioso da evitare il più possibile e anche quelle rare volte che, quasi obbligata, ci passavo una minima parte della giornata, all´uscita non c´era mai nulla che mi rimanesse particolarmente impresso o per il quale rimanessi, anche solo per un momento, affascinata.

La giornata ai musei vaticani, invece, è quasi volata, ma la cosa che mi ha sorpreso maggiormente, è che, ripensandoci adesso, a gita finita, tutto quello che ho visto è rimasto impressionato nella mia mente con una precisione che quasi mi sconvolge. Ricordo la forma precisa e l´ubicazione di ogni statua, tanto da saperle quasi ritrovare da sola.

Ma torniamo alla descrizione di Marzio: sono partita, come ormai avevo preso l´abitudine di fare, con la ricerca della testa. Al contrario delle prime due statue questa ricerca è stata più faticosa. Vedevo un oggetto ben distinto che poteva somigliarvi, ma era parallelo ad un´altra cosa, che poteva essere la spalla della statua stessa. Dopo un po´ di esitazioni mi sono decisa a chiedere e ho scoperto che le mie ipotesi erano corrette. La testa era reclinata da un lato ed era quello il motivo per cui io la vedevo parallela al corpo. Soddisfatta della scoperta, mi sono messa ad esplorare il resto del corpo, che è subito risaltato sul tappetino come una cosa molto delicata e liscia. La causa di ciò fu subito svelata; Marzio è completamente nudo. Questo suo stato mi ha permesso di notare meglio che negli oggetti precedenti la forma del busto. Infatti sono riuscita a scorgere la posizione delle due gambe, e l´attacco di queste al resto del corpo. Anche Marzio lo ho guardato da un altro punto di vista, ma le sensazioni più grosse me le aveva già offerte nella sua parte frontale.

A fatica mi sono staccata da questa statua per proseguire il mio giro.

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Dopo avere dato un´occhiata veloce ad un dormiente, ci siamo spostati all´aperto. Io e Giovanni, insieme, abbiamo osservato un´enorme Ercole, con tanto di clava, posto in un angolo di un cortile del museo.

La luce sfavorevole, e la complessità della statua, hanno probabilmente contribuito a far sì che nessun elemento mi stupisse in modo particolare.

Ci siamo quindi spostati in un altro cortile, ottagonale, dove le statue erano racchiuse in nicchie che ne circondavano i contorni.

Qui di nuovo ci siamo divisi in due gruppi e la mia osservazione è caduta su una venere. La luce e la posizione erano decisamente migliori rispetto all´Ercole e infatti, subito mi è risaltato sul tappetino il contorno della nicchia che non ho fatto nessuna fatica a seguire. Al suo interno poi, ho ritrovato i contorni della statua, la testa, la spalla ed un braccio. Ho osservato la statua da varie distanze per coglierne prima la globalità e poi i particolari.

Ci siamo quindi spostati a quella accanto, anch´essa in una nicchia, e anche qui ho riscontrato gli stessi elementi. Prima i contorni della nicchia, poi quelli della statua. Anche qui prima la testa, poi la spalla, il braccio steso verso l´esterno e poi: "Cos´è quell´oggetto che tiene in mano?"

"Una testa insanguinata!"

La cosa non è stata di mio gradimento, disgustata mi sono rivolta altrove.

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Al centro del cortile c´era un enorme mappamondo che tutti si fermarono ad osservare. Riaccesi VISIO e mi feci indicare la direzione, per vedere se riuscivo a percepire qualcosa anch´io. Era molto più distante rispetto alle cose che avevamo osservato fino a quel momento, ma ciò, scoprii dopo, si rivelò la cosa migliore, in quanto, da quella distanza, mi rendevo conto meglio della forma sferica della scultura perché rientrava tutta nel tappetino.

Tornammo all´interno e ci dirigemmo verso una sala piena di sarcofagi, ma quello che interessava a noi erano ovviamente delle statue. Osservammo, io e Giovanni, due pastori; ma né io né lui, ottenemmo informazioni rilevanti.

Come ultima cosa ci fu permesso di guardare e toccare il calco in gesso della Pietà.

Riccardo e Armando mi hanno presa e alzata fino a toccare il viso della Madonna e credo di aver provato una bella emozione essendomi detta che mai e poi mai avrei potuto avere un´altra occasione simile.

Ero già stanca quando ho visto i quadri e devo dire che oltre le cornici ho percepito dei movimenti interni ma forse a causa della stanchezza non sono riuscita a scindere.

Silvia

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A cura di Armando Guidoni Sito ottimizzato per schermo 1024x768 e aggiornato il 22/06/2010